226° giorno del #ArtsakhBlockade. Cronaca dal campo di concentramento della soluzione finale di Aliyev in Artsakh – 3

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 25.07.2023 – Vik van Brantegem] – Siamo dell’opinione che la Repubblica di Armenia non possa decidere il destino del popolo dell’Artsakh, ha affermato il Primo Ministro della Repubblica di Armenia, Nikol Pashinyan, durante un incontro con i giornalisti, aggiungendo che il governo armeno procede dal principio secondo cui gli stessi rappresentanti del Nagorno-Karabakh dovrebbero essere parte dei negoziati, della conversazione e del dialogo con l’Azerbajgian.

«Stiamo portando avanti tale agenda, tenendo presente che i diritti e la sicurezza del popolo del Nagorno-Karabakh dovrebbero essere discussi con la partecipazione dei rappresentanti del Nagorno-Karabakh, nel formato del dialogo Baku-Stepanakert, nel quadro del meccanismo internazionale. Penso che il popolo e il governo del Nagorno-Karabakh avranno l’opportunità di affrontare tutte le questioni che lo riguardano nel quadro di questa risoluzione, e non solo di porre domande, non solo di generare contenuti, ma anche, cosa molto importante, di assumersi la responsabilità politica relativa a tali contenuti».

Pashinyan ha ricordato di aver affermato in precedenza che si tratta di riflettere se l’eventuale trattato di pace tra Armenia e Azerbajgian debba fare riferimento al Nagorno-Karabakh o se le questioni relative ai diritti e alla sicurezza del popolo del Nagorno-Karabakh debbano essere affrontate con una logica diversa. Ha sottolineato: «Non abbiamo ancora una decisione in merito, il che, tuttavia, non significa che non abbiamo una posizione».

Non si è sempre capito bene Pashinyan (o non si è fatto sempre ben capire). Quindi, la visita di lavoro del Presidente della Repubblica di Armenia a Roma, potrebbe essere utile al riguardo.

Se proprio si vuole intervenire in difesa dei diritti umani della popolazione di un Paese straniero, una repubblica democratica anche se non riconosciuta internazionalmente, il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, mentre ripete stucchevolmente che «sosteniamo l’Ucraina a 360 gradi», potrebbe dedicare qualche grado anche all’Artsakh e all’Armenia.

Certamente, l’Italia da sola non può fermare la guerra, né quella della Russia contro l’Ucraina, né quella dell’Azerbajgian e della Turchia (sue Stati, un fascismo) contro l’Artsakh e l’Armenia. Ma a Giorgia Meloni, davanti al giudizio severo della storia, conviene almeno non alimentarlo con l’inerzia e gli accordi industrial-militari, perché mentre i grandi s’azzannino, sono i piccoli che si facciano male il più possibile. E Giorgia Meloni dovrebbe assicurare che i suoi ministri, oltre a dichiararsi integerrimi, almeno apparissero anche tali. Certo, il confine fra “essere” e “sembrare” è mutevole in politica, imprevedibile col cambiare dei rapporti di forza, come è anche poco la distanza tra etica e complicità in crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Siamo certi che al Presidente della Repubblica di Armenia, S.E. Vahagn Khachaturyan, in occasione della sua visita di lavoro in Italia – di cui proseguiamo di seguito la cronaca con i punti salienti – non mancano le opportunità di parlare di quanto detto prima, nei suoi colloqui con le massime rappresentati istituzionali dell’Italia, come ha già fatto nei discorsi duranti gli incontri avuti a Roma ieri e oggi.

La visita di lavoro in Italia del Presidente della Repubblica di Armenia, S.E. Vahagn Khachaturyan – 2
[Continuazione dalla prima parte [QUI]]

Domenica 23 luglio 2023 il Presidente della Repubblica di Armenia, S.E. Vahagn Khachaturyan, è arrivato in Italia per una visita di lavoro fino a domani, 26 luglio.

L’arrivo a Roma.

La delegazione guidata dal Presidente Khachaturyan ha effettuato una prima tappa a Venezia, dove sull’isola di San Lazzaro degli Armeni ha incontrato i Padri della Congregazione Mkhitarista e altri membri della comunità armena.

Il Presidente ha sottolineato che è diventata una tradizione per i vertici della Repubblica di Armenia visitare Venezia durante le loro visite in Italia e ha elogiato l’inestimabile patrimonio culturale spirituale degli Armeni a Venezia, in particolare dei Mechitaristi, che appartiene non solo agli Armeni e agli Italiani, ma ha un significato globale e di essere pronto a sostenere e contribuire alla divulgazione e allo sviluppo del centro religioso e culturale.

Il Presidente Khachaturyan ha visitato anche il Consolato Onorario della Repubblica di Armenia a Venezia. Il Console Onorario, Gagik Sarukhanyan ha presentato al Presidente i temi all’ordine del giorno del Consolato e i progetti futuri.

A Roma, il Presidente Khachaturyan ha partecipato al vertice annuale dell’European Corporate Council of Africa and the Middle East, dal tema Cambiamenti oggi per il bene di un pianeta prospero domani. Il vertice del ECAM Council che mira a riunire i leader di vari settori politici e professionali per un’analisi costruttiva, lo scambio di idee e modi per affrontare le varie sfide. Il vertice è stato organizzato in collaborazione con il think tank Ambrosetti in Italia nell’ambito dell’evento dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). Fin dall’inizio, il vertice ha riunito Capi di Stato, membri di governo, Premi Nobel e uomini d’affari per discutere le soluzioni alle sfide più urgenti per lo sviluppo sostenibile del mondo.

Il Presidente ha tenuto un discorso al vertice: «Innanzitutto, vorrei esprimere la mia gratitudine agli organizzatori, in particolare al Centro Ambrosetti, uno dei più importanti think tank, per aver organizzato l’importante e tempestivo evento di oggi, nonché per la sua missione complessiva di promuovere un dialogo costruttivo, nuove interazioni e una forte cooperazione tra le diverse regioni. (…) è particolarmente piacevole per me avere l’opportunità di rivolgermi allo stimato pubblico da questo podio in un periodo difficile per il mio Paese». Dopo aver evidenziato che lo scopo del vertice è «pienamente in linea con l’Armenia», il Presidente ha ricordato che «la nazione armena sta attualmente continuando a lottare per l’instaurazione di una pace giusta nella nostra regione, e la leadership del Paese è sinceramente impegnata a portare avanti questo nobile obiettivo. Tale impegno è un obiettivo ambizioso ma necessario per la nostra regione e per il mondo in questi tempi tumultuosi».

Sottolineando che la sostenibilità della sicurezza alimentare è «una delle componenti più importanti della sicurezza di qualsiasi società» e «svolge un ruolo decisivo nel migliorare la sicurezza e il tenore di vita della popolazione», ha osservato: «Allo stesso tempo, dobbiamo considerare l’agenda odierna nel più ampio contesto dei recenti sviluppi nel mondo. Il mio Paese è estremamente sensibile alle questioni di sicurezza alimentare, soprattutto oggi, quando la popolazione armena del Nagorno-Karabakh sta affrontando le sfide e le difficoltà della penuria di cibo nella propria patria. La crisi umanitaria in Nagorno-Karabakh peggiora di giorno in giorno. Per circa 8 mesi, la popolazione è stata privata della fornitura di ogni tipo di merce a causa del blocco illegale del Corridoio di Lachin da parte dell’Azerbajgian. Esiste una reale minaccia di pulizia etnica degli Armeni da parte dell’Azerbajgian nel Nagorno-Karabakh, ed è urgente affrontare i diritti fondamentali e le questioni di sicurezza della popolazione armena di 120.000 persone del Nagorno-Karabakh. L’Azerbajgian ha bloccato tutte le vie di fornitura di cibo, medicine, elettricità e gas al Nagorno-Karabakh. Nonostante i numerosi appelli della comunità internazionale e le decisioni veramente vincolanti delle organizzazioni internazionali, tra cui la Corte Internazionale di Giustizia, l’Azerbajgian continua a bloccare il Nagorno-Karabakh, godendo della totale impunità.
Consentitemi di fornire alcuni dati per dare un quadro più chiaro di come si è evoluta la situazione negli ultimi mesi.

  • Il 22 febbraio, la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso un ordine legalmente vincolante contro l’Azerbajgian affinché adotti tutte le misure necessarie per garantire il movimento senza ostacoli nei due sensi di persone, veicoli e merci attraverso il Corridoio di Lachin.
  • Contrariamente a questa decisione, il 23 aprile l’Azerbajgian ha istituito illegalmente un posto di blocco nel Corridoio di Lachin, affermando di ottemperare alla decisione del tribunale.
  • Il 15 giugno, l’Azerbajgian è andato oltre, bloccando completamente il corridoio, bloccando ogni accesso al Nagorno-Karabakh, anche l’accesso umanitario, compreso il Comitato Internazionale della Croce Rossa.
  • Il 6 luglio, la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso un altro ordine, riaffermando la sua precedente decisione e l’obbligo legale internazionale dell’Azerbajgian di adottare tutte le misure necessarie a sua disposizione per garantire il movimento senza ostacoli nei due sensi di persone, veicoli e merci attraverso il Corridoio di Lachin, e quindi di cessare immediatamente il funzionamento del suo posto di blocco, in quanto viola chiaramente i diritti delle persone che vivono nel Nagorno-Karabakh, costituendo una discriminazione.

Dal punto di vista umanitario, i più urgenti sono i problemi energetici e di sicurezza alimentare, nonché l’interruzione del corretto funzionamento del sistema sanitario. Vorrei presentarvi alcuni fatti e cifre che vi aiuteranno a visualizzare meglio la situazione sul campo.

  • Dal 9 gennaio 2023 l’Azerbajgian ha interrotto la fornitura di energia elettrica sull’unica linea ad alta tensione tra Armenia e Nagorno-Karabakh. Si sono verificate interruzioni di corrente di sei ore al giorno, il consumo di elettricità è diminuito di quasi il 50% ed è stato registrato anche l’esaurimento degli impianti di produzione e fornitura di elettricità locali.
  • Dal 13 dicembre 2022, l’Azerbajgian periodicamente, e dal 21 marzo, quasi ininterrottamente, interrompe la fornitura di gas dall’Armenia al Nagorno-Karabakh attraverso l’unica condotta, aggravando così la crisi energetica e umanitaria.

A causa della diminuzione della disponibilità di carburante e di altre risorse di base e della completa interruzione delle forniture dall’Armenia, quasi tutte le attività agricole, così come le attività di altri rami dell’economia, si sono arrestate.
Inoltre, anche il sistema dei trasporti è stato paralizzato, il trasporto pubblico, anche intercomunitario, cesserà di funzionare nei prossimi giorni, mentre il trasporto privato è fermo da tempo. A causa della grave carenza di carburante, il trasporto pubblico interno della capitale Stepanakert opera con soli 2 autobus, che servono più di 60mila persone.
In relazione all’argomento di discussione di oggi, la sicurezza alimentare, vorrei sottolineare che:

  • La sospensione di tutte le forniture umanitarie dal 15 giugno, unita al graduale utilizzo di limitate forniture domestiche, ha portato a una grave carenza di cibo e alla chiusura dei negozi. Prima del blocco, circa il 90% del cibo consumato veniva importato dall’Armenia, e ogni giorno che passa gli abitanti del Nagorno-Karabakh non ricevono 400 tonnellate di generi di prima necessità.
  • Inoltre, attraverso l’uso della forza e la minaccia della forza, l’Azerbajgian continua a ostacolare le attività agricole su circa 10.000 ettari di terra adiacente alla linea di contatto, che costituisce una parte significativa della terra coltivata totale.

Di conseguenza, oggi la gente del Nagorno Karabakh è sull’orlo della carestia e della fame.
Il blocco illegale ha portato alla violazione di altri diritti fondamentali del popolo del Nagorno-Karabakh, tra cui:

  • Il diritto all’assistenza sanitaria, perché la mancanza di carburante incide anche sull’operato del sistema sanitario, che spesso non riesce ad organizzare nemmeno il trasporto urgente dei pazienti presso gli ospedali locali. Le interruzioni di corrente quotidiane e la carenza di carburante hanno gravemente compromesso il funzionamento delle apparecchiature mediche, portando a una diminuzione del volume e della qualità dei servizi sanitari.
  • La crescente carenza di medicinali e forniture mediche, unita al divieto di trasportare pazienti in Armenia, rappresenta una minaccia crescente per la vita e la salute delle persone.
  • A causa della mancanza di alimenti di base e di vitamine, circa 2.000 donne incinte, circa 30.000 bambini, 20.000 anziani e 9.000 persone con disabilità stanno lottando per sopravvivere in condizioni di malnutrizione.
  • Le persone con malattie croniche, comprese 4.687 persone con diabete e 8.450 persone con malattie circolatorie, sono rimaste quasi senza farmaci.
  • Gli scaffali delle farmacie sono completamente vuoti, non sono in grado di fornire nemmeno il primo soccorso.

Di fronte a questo disastro umanitario, non possiamo rimanere in silenzio e indifferenti, ma dobbiamo agire con decisione e senza indugio per prevenire la tragedia incombente. Tutte le nazioni devono rifiutare il sequestro delle risorse essenziali per la vita e la stabilità. Questa è una minaccia comune che la comunità mondiale deve discutere e affrontare.
La situazione al di fuori della nostra regione non sembra migliore, il che dimostra che la strada verso la pace e la buona volontà è ancora lunga. Le persone dovrebbero essere in grado di vivere e creare in un mondo in rapido sviluppo e in contrazione, dove le guerre e le aggressioni non hanno posto.
L’Armenia ha un significato geostrategico unico, fungendo naturalmente da ponte tra due continenti. L’apertura delle comunicazioni regionali è una delle priorità dell’agenda del nostro governo e in questa direzione si stanno compiendo passi necessari. Vorrei presentare la visione dell’Armenia riguardo ai progetti infrastrutturali volti a garantire la connettività regionale nel Caucaso meridionale. L’Armenia ha sempre abbracciato questo concetto, rendendosi conto dell’enorme potenziale che racchiude per promuovere la crescita economica, gli scambi culturali e promuovere la pace. La nostra visione prevede un’intersezione armena che trascenda le complessità politiche, promuovendo la cooperazione e il partenariato tra le nazioni.
Tuttavia, la retorica bellicosa e le azioni dell’Azerbajgian insieme alle richieste infondate di un corridoio extraterritoriale attraverso il territorio dell’Armenia creano ostacoli all’attuazione di questo e di altri importanti progetti. Crediamo fermamente che canali di comunicazione aperti e affidabili siano fondamentali per garantire la comprensione reciproca, la fiducia e la cooperazione tra le nazioni, e sosteniamo fermamente la fede nel dialogo costruttivo e nei negoziati pacifici come mezzo per risolvere i conflitti e promuovere il progresso regionale».

Il Presidente Khachaturyan ha concluso, facendo «riferimento ai passi compiuti dall’Armenia nella direzione della sicurezza alimentare, dell’agricoltura intelligente e degli orti intensivi»: «Ci impegniamo a garantire che il nostro Paese non solo soddisfi le sue esigenze alimentari nazionali, ma diventi anche un fornitore affidabile di prodotti agricoli di alta qualità.
Attraverso innovazione, tecnologia e pratiche agricole sostenibili, rafforziamo il nostro settore agricolo, che svolge un ruolo chiave nel nostro sviluppo economico e nella nostra reputazione internazionale.
Sono lieto di informarvi che il mese scorso il governo dell’Armenia ha approvato la strategia e il piano d’azione volti a migliorare il sistema di sicurezza alimentare del nostro Paese per il periodo 2023-2026.
La democrazia dell’Armenia è la nostra più grande conquista e siamo determinati a proteggerla in ogni modo, insieme all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale del mio Paese. Ci sforziamo di stabilire la pace nella nostra regione, pur avendo il sostegno della comunità internazionale, che sarà dalla parte dell’Armenia sovrana e democratica. Rimaniamo impegnati a perseguire la connettività regionale, lo sviluppo energetico sostenibile, la sicurezza alimentare e la crescita economica. Infine, cerchiamo la collaborazione e il sostegno della comunità internazionale per realizzare la nostra visione e contribuire a un mondo prospero e pacifico».

Il Presidente Khachaturyan ha avuto un incontro con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nell’ambito del Vertice sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite. Durante l’incontro si è discusso del deterioramento della situazione umanitaria nel Nagorno-Karabakh. È stato fatto riferimento alle realtà e agli sviluppi nella regione del Caucaso meridionale. Durante la conversazione si è avuto uno scambio di idee sui temi all’ordine del giorno della cooperazione continua tra le Nazioni Unite e la Repubblica di Armenia.

Nell’ambito del Vertice sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite, il Presidente Khachaturyan ha avuto un incontro con il Direttore Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), Qu Dongyu, che ha osservato di essere molto felice per l’opportunità di incontrare il Presidente dell’Armenia e discutere questioni volte a una cooperazione efficace. Il Presidente Khachaturyan ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra l’Armenia e le Nazioni Unite, in particolare l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura.
Nel suo discorso al vertice, il Presidente Khachaturyan ha dichiarato: «Sono felice per l’opportunità di conoscervi e di avere un confronto diretto su argomenti di reciproco interesse. Negli ultimi anni sono state apportate riforme significative nell’economia dell’Armenia, che sono principalmente il risultato delle politiche dell’attuale governo e delle riforme democratiche attuate. Come risultato di tutto ciò, la nostra economia è diventata più attraente per gli investimenti e continueremo a muoverci in quella direzione. Il governo dell’Armenia ha recentemente approvato la strategia per la sicurezza alimentare, da cui siamo guidati. L’Armenia presta particolare attenzione all’introduzione e all’applicazione di innovazioni digitali e ad alta tecnologia nel campo dell’agricoltura. Da questo punto di vista, speriamo anche di realizzare insieme a voi grandi piani strategici».

Il Presidente Khachaturyan ha incontrato i rappresentanti della comunità armena di Roma presso il Pontificio Collegio Armeno.

Il Presidente Khachaturyan ha fatto riferimento alla situazione generale interna ed esterna dell’Armenia, ai problemi regionali e ai principi adottati dalle autorità armene per risolverli. Ha sottolineato che l’Armenia ha una posizione chiara sulle questioni relative al raggiungimento della pace nella regione e alla creazione di relazioni amichevoli con i suoi vicini. Ha fatto riferimento anche alle riforme attuate negli ultimi anni in vari ambiti della vita interna dell’Armenia, in particolare nella vita economica. Ha sottolineato che l’attuale governo dell’Armenia è guidato dai principi di rendere l’ambiente economico armeno più flessibile e attraente per gli investimenti e sta adottando le misure necessarie a tal fine.

Durante l’incontro con i rappresentanti della comunità armena di Roma, il Presidente Khachaturyan ha conferito la Medaglia di Gratitudine della Repubblica di Armenia per i servizi resi all’Armenia e al popolo armeno, alla giornalista-pubblicista Letitia Leonardi, Letizia Leonardi è giornalista professionista, coautrice del libro Destino Imperfetto che racconta la storia di un figlio della diaspora armena, e al giornalista Talal Khrais, Responsabile Relazioni Estere dell’associazione italo-araba Assadakah (termine che significa amicizia).

Il Presidente Khachaturyan ha incontrato al Quirinale il Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, che ha osservato: «È un grande onore per me e per il popolo italiano ospitarvi oggi. La vostra visita è una buona occasione per celebrare la secolare amicizia tra i nostri popoli, per rafforzare ulteriormente le strette relazioni tra i nostri Paesi».

Esprimendo la sua gratitudine per l’accoglienza, il Presidente Khachaturyan ha sottolineato che le relazioni italo-armene hanno una lunga storia: «Abbiamo sempre sentito l’Italia e lo spirito italiano in Armenia e Yerevan. Sono lieto di annunciare che siamo in grado di mantenere alto il livello delle nostre relazioni su piattaforme politiche, economiche e culturali. Apprezziamo molto la stretta collaborazione tra Armenia e Italia sia sulle piattaforme bilaterali che dell’Unione Europea».

Durante l’incontro è stata discussa un’ampia gamma di questioni relative all’espansione della cooperazione esistente nei settori di reciproco interesse per l’Armenia e l’Italia e le possibilità di realizzare nuovi progetti comuni. Si è fatto riferimento alle prospettive di promuovere un’interazione efficace nei settori commerciale, economico, delle costruzioni e dell’alta tecnologia.

Il Presidente Mattarella ha ricordato di aver recentemente notato il crescente interesse degli imprenditori italiani per l’Armenia. Riferendosi alla crescita dell’interesse delle imprese straniere per l’economia armena, il Presidente Khachaturyan ha sottolineato che ciò è dovuto principalmente alle riforme attuate in Armenia negli ultimi anni, sia nella vita socio-politica che economica. Ha osservato che, a seguito delle riforme e dei cambiamenti legislativi attuati dal governo, l’economia armena è diventata più attraente per gli investimenti: «Ci stiamo muovendo sulla via della democrazia anche nella sfera economica, non abbiamo altre risorse e dopo l’indipendenza, la democrazia è una delle nostre conquiste più importanti, e i processi di democratizzazione e la lotta alla corruzione sistemica hanno contribuito a rendere l’ambiente degli investimenti armeno attraente per gli investitori stranieri».

Durante la conversazione, il Presidente Khachaturyan ha presentato al Presidente Mattarella dettagli sul deterioramento della situazione umanitaria nel Nagorno-Karabakh e sulle realtà e gli sviluppi generali nella regione del Caucaso meridionale. Ha sottolineato che, nonostante le difficoltà, l’Armenia è ferma nella sua posizione per raggiungere una pace stabile e duratura nella regione e per stabilire relazioni di buon vicinato con i suoi vicini. In risposta, il Presidente Mattarella ha osservato di apprezzare molto i passi coraggiosi dell’Armenia per l’instaurazione della pace ed è pronto a contribuire agli sforzi volti all’instaurazione della pace nella regione del Caucaso meridionale.

Durante l’incontro sono state anche scambiate idee sulle possibilità di promozione continua della cooperazione tra Armenia e Italia nei settori dell’istruzione, della scienza, della sanità, della cultura e del turismo. Da entrambe le parti è stata sottolineata l’esistenza di voli diretti tra l’Armenia e l’Italia, che rappresentano una buona opportunità per lo sviluppo del turismo.

Continua.

Indice – #ArtsakhBlockade [QUI]

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