Condotte di preti calabresi incompatibili con il sacerdozio. Il caso della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 10.03.2023 – Ivo Pincara] – Don Giovanni Madafferi, il sacerdote della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, arrestato il 9 marzo 2023 nell’ambito dell’inchiesta “Hybris” contro la cosca Piromalli di Gioia Tauro, è stato sospeso cautelativamente dal Vescovo di Oppido Mamertina Palmi, Mons. Francesco Milito (Rossano, 7 luglio 1948). Lo ha comunicato con una Nota stampa diocesana rispetto all’Operazione Hybris [QUI] l’Ufficio Comunicazioni Sociali diocesana: «Avendo appreso questa mattina dagli organi di stampa le notizie che coinvolgono il sacerdote don Giovanni Madafferi, attualmente parroco della parrocchia S. Maria delle Grazie e San Giorgio in Sinopoli, la diocesi esprime rammarico per l’accaduto e confida nell’operato della magistratura. Il Vescovo, nel frattempo, ha già adottato nei confronti del predetto sacerdote i provvedimenti previsti in questi casi dal Codice di Diritto Canonico».

Mons. Francesco Milito con Papa Francesco.

L’inchiesta “Hybris” condotta dai magistrati della Dda di Reggio Calabria, guidati dal procuratore Giovanni Bombardieri, ha portato all’arresto di 49 persone (34 in carcere e 15 ai domiciliari) e al sequestro di beni per circa un milione di euro. Tra loro, anche Don Giovanni Madafferi finito ai domiciliari perché, quando era parroco della parrocchia Santa Maria Assunta in Castellace, secondo la Dda, avrebbe attestato «falsamente, in certificati destinati a essere prodotti all’autorità giudiziaria, qualità personali, rapporti di lavori in essere o da instaurare relativi ad un soggetto imputato che avrebbe in tal modo dovuto beneficiare dell’affidamento in prova».

Poi, va osservato che Don Giovanni Modafferi era già noto alle forze dell’ordine. È del 29 luglio 2021 la notizia che era finito sotto inchiesta per una casa di cura abusiva all’interno dei locali della parrocchia Santa Maria Assunta di Castellace di cui era parroco. Avrebbe allestito una vera e propria casa di cura abusiva con tanto di pagamenti mensili della retta. In totale, si trattava di seimila euro al mese nelle casse della casa di cura inesistente agli occhi dello Stato, secondo le indagini del Nas coordinate dal sostituto procuratore, Rocco Cosentino. Gli anziani, spesso non autosufficienti, vivevano in condizioni “al limite”. Come riportava la nota ufficiale del Nas, infatti, erano ospitati in un immobile «con gravi carenze igienico sanitarie, assolutamente non idoneo per l’accoglienza di soggetti con gravi patologie». I dettagli che erano emerso dal blitz erano raccapriccianti. Gli ospiti dormivano in stanze «con mura impregnate di umidità». Inoltre, gli anziani «dormivano su letti i cui materassi erano rivestiti da sacchi neri (per i rifiuti) utilizzati al posto delle “traverse”». Immediato, quindi, fu il sequestro della struttura, e il parroco iscritto nel registro degli indagati.

Alcuni giorni dopo, il 2 agosto 2021 arriva la notizia che si Don Modafferi si dimetteva da parroco di Castellace. Un atto che fu reso noto dalla Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. «La diocesi registra con amarezza e dolore la situazione denunciata sentendosi vicina a chi ha subito disagi», ha commentato Mons. Milito. Il vescovo, che aveva accettato le dimissioni di Don Modafferi – si legge nella nota della Curia diocesana – è venuto a conoscenza del verbale ispettivo dello scorso 5 luglio soltanto pochi giorni fa (il 30 luglio). Le dimissioni di don Modafferi sono volte ad «avere ampia libertà di chiarire la sua posizione presso gli organi competenti».

Ecco, la diocesi registra con amarezza e dolore la situazione e poi cosa fa il vescovo? Sposta il parroco in altra parrocchia senza prendere nessun provvedimento disciplinare. Anzi, alcuni mesi dopo (ormai la memoria della gente è corta), comunica: «Oggi, 22 ottobre 2022, memoria di san Giovanni Paolo II, S. E. Mons. Francesco Milito ha provveduto a nominare, a partire dal 3 novembre 2022: il Sac. Giovanni Madafferi, Parroco della Parrocchia “Santa Maria delle Grazie e San Giorgio” in Sinopoli» [QUI].

Poi, scrive Clemente Corvo su Approdocalabria.it: «Sarà proprio il neo Parroco della Parrocchia Santa Maria delle Grazie e San Giorgio Martire, Don Giovanni Madafferi, il Pastore di Sinopoli con compito affidatogli il 3 novembre 2022, per esercitare le cure pastorali della Comunità, sotto l’autorità del Vescovo Diocesano S.E. Mons. Francesco Milito, con il quale è stato chiamato a partecipare al Ministero di Cristo per compiere al servizio della Comunità le funzioni molto delicate ed importanti, quale insegnare, santificare, governare la Chiesa di Sinopoli, a richiedere, sistemare, custodire, e far venerare al culto le Reliquie del Beato Paolo di Sinopoli» [QUI].

Don Giovanni Modafferi, ad oggi, risulta ancora inserito nel sito web della Diocesi Oppido-Mamertina-Palmi (ma ancora con l’incarico della sua parrocchia precedente) [QUI].

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Foto di copertina: è fatta di perle rare la Calabria che ci piace. Cattedrale di Oppido Mamertina.

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