Questione bienni sospesi in Vaticano. Per cosa stiamo pagando Santità? ADLV dalla parte di lavoratrici e lavoratori vaticani

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 08.03.2023 – Ivo Pincara] – Riportiamo di seguito un Comunicato [QUI] diffuso ieri dall’Associazione Dipendenti Laici Vaticani (ADLV) sul «malumore» del personale della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e di altri Enti collegati, già emerso per il congelamento degli scatti di anzianità disposto con il Motu proprio del 23 marzo 2021 [*], sotto forma di una lettera aperta al Papa, a seguito della sua visita lunedì 24 maggio 2021 alla Comunità di lavoro del Dicastero per la Comunicazione presso Palazzo Pio, di cui abbiamo riferito [QUI].

«Da Natale ad oggi, saranno state centinaia le volte in cui i dipendenti in Vaticano ci hanno fatto la domanda: “Ma i bienni ripartono? Quando? C’è il pericolo che siano tolti per sempre?” Abbiamo sempre risposto che il Motu proprio, che ha sospeso un biennio ha durata circoscritta, indicata in busta paga. Dunque, a meno di eventi imprevisti, i bienni ripartiranno a breve. Un’eventuale ulteriore sospensione sarebbe infatti un grave colpo per i redditi vaticani, e non farebbe altro che generare sconforto.

Gli stipendi in Vaticano non hanno recuperato l’inflazione, e non ci sono incentivi

Facciamo notare che la rivalutazione dell’ASI al 5% non ha di certo recuperato tutti gli effetti dell’inflazione, attestatasi lo scorso anno al 10%. Per la maggior parte dei dipendenti, ma non per tutti, sono poi ferme promozioni e ricorso agli straordinari. E quando le prime avvengono, non abbiamo notizie esse si verifichino in base a selezioni aperte a tutti. Gli assegni familiari sono in sostanza un contributo che viene dato alle famiglie monoreddito. È sempre più frequente dover pagare ticket per accedere a servizi sanitari, dentro e fuori il Vaticano. Gli affitti sono stati rivalutati secondo l’inflazione reale e non secondo l’ASI. Sono questi tutti fattori che, nei fatti, da alcuni anni a questa parte, hanno visto limitare il potere d’acquisto dei salari vaticani.

Mancano ammortizzatori sociali

La Segreteria per l’Economia ama ripeterci: in Vaticano, anche a fronte di una crisi delle entrate, non abbiamo mai licenziato nessuno. Sarà anche vero, ma negli Stati dove questo avviene, e tra l’altro molto raramente per i dipendenti pubblici, ci sono ammortizzatori sociali che accompagnano il dipendente licenziato. In Vaticano mancano questi strumenti di protezione sociale, ed è forse l’unico Stato in Europa ad esserne sprovvisto. Pertanto, le crisi finanziarie non possono essere affrontate ricorrendo ai licenziamenti.

Disposti a fare sacrifici, ma serve aiutare le famiglie

Sul biennio sospeso abbiamo più volte detto, in tutte le sedi, che capiamo la necessità di limitare i costi, anche in seguito ai minori introiti dovuti alla pandemia. Ma, nei fatti, il biennio è l’unico strumento che abbiamo per rivalutare gli stipendi, uno strumento che, tra l’altro, è presente in tanti contratti di lavoro esterno: dunque, nulla di alieno o al di fuori della realtà. Confidiamo, così, in una revisione dei tagli di spesa che non penalizzi esclusivamente il personale, già seriamente oberato dalle ultime disposizioni» (ADLV, 7 marzo 2023).

Il 25 luglio 2022 l’ADLV scrisse [QUI] e vale la pena riportarlo oggi:

«Ricordiamo che, a partire dalla circolare del Segretario di Stato, Sua Eminenza il Cardinal Parolin, del 13 febbraio 2014 (N.004445/G.N.), che ha previsto una serie di provvedimenti restrittivi (es. il blocco dei passaggi di livello, la sospensione delle assunzioni e dei nuovi incarichi funzionali, il divieto di ricorrere al lavoro straordinario) ormai permanenti, fatte le dovute eccezioni contemplate dai Superiori, per i dipendenti non c’è stata mai tregua. Tra le disposizioni che incidono di più menzioniamo il taglio degli stipendi e il blocco degli scatti biennali di anzianità, disposto tra il 1° aprile 2021 e il 31 marzo 2023, su suggerimento della Segreteria per l’Economia.

Confidiamo che le nuove politiche relative al personale, agli appalti e agli investimenti possano produrre già nel breve termine frutti positivi, permettendo, di riflesso, anche ai lavoratori di prendere una boccata d’aria.

Nel frattempo, mentre il costo della vita aumenta, con un ASI calcolato una sola volta l’anno (quindi inadatto a rappresentare la situazione in evoluzione), in Italia si cercano accordi per rendere più cospicue buste paga e pensioni, per rinnovare i contratti (con nuove clausole di adeguamento all’inflazione) e per rinforzare gli ammortizzatori sociali.

É interessante notare che, benché il Vaticano conservi una propria autonomia in materia di lavoro, Italia e Città del Vaticano condividono valori universali, come il rispetto della dignità della persona nell’ambito della sfera professionale. Tali valori, nel primo caso, li troviamo espressi nell’art. 36 della Costituzione e, nel secondo caso, radicati nel Vangelo, nelle diverse costituzioni apostoliche(la Rerum Novarum di Leone XIII, la Laborem exercens, la Sollicitudo rei socialis, la CentesimusAnnus di Giovanni Paolo II, la Fratelli tutti di Papa Francesco), nella Dottrina Sociale della Chiesa secondo cui “il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro, in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

L’aspetto più affascinante di questi due mondi che si intersecano è che i lavoratori non sono intesi solo come “strumenti” ma anche come “persone” – inserite in precisi contesti sociali, familiari, civili e professionali – verso le quali è sempre più auspicabile un approccio universale, a 360 gradi.
In virtù di quanto detto e in considerazione delle difficoltà economiche cui le famiglie dovranno far fronte, confidiamo nell’arrivo di nuove disposizioni di ampio respiro che aprano nuove prospettive ai lavoratori (aumenti di stipendi, premi produttività, reintegro dei bienni, agevolazioni per le famiglie e per le persone fragili, ecc.), permettendo loro di sentirsi protetti e valorizzati dalla comunità in cui operano.

Questo è possibile anche attraverso la preziosa interazione tra Pastori e Laici, realizzabile non tanto su un piano prettamente gerarchico, quanto su quello sostanziale di “popolo di Dio”, come la Lumen Gentium di Paolo VI brillantemente insegna».

[*] Lettera apostolica in forma di Motu proprio del Sommo Pontefice Francesco circa il contenimento della spesa per il personale della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e di altri Enti collegati, 23 marzo 2021: «Articolo 5 – Scatti biennali di anzianità – §1 Nel periodo compreso tra il 1° aprile 2021 e il 31 marzo 2023 è sospesa la maturazione degli scatti biennali di anzianità per i soggetti di cui agli articoli 2 e 3 e per il personale con contratto di livello funzionale dal 4 al 10, entrambi inclusi, della Santa Sede, del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e degli Enti le cui retribuzioni siano corrisposte dalla Santa Sede o dallo Stato della Città del Vaticano».

* * *

Il 16 marzo 2021 abbiamo concluso un articolo [QUI] con una nota: «Sono rimasti accesi – e rimarranno sempre accesi – i riflettori su “Don Mangiafoco” (il Vicedirettore gestionale-amministrativo dei Musei Vaticani e della parte museale delle Ville Pontificie di Castelgandolfo, Mons. Paolo Nicolini). Lui è il deus ex machina del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e Papa Francesco stesso dice di lui: qualsiasi cosa tocca diventa denaro… Lui ha creato la sua squadra in Governatorato SCV (Se Cristo Vedesse). Lui sempre e sistematicamente bypassa (o bypassava) la Segreteria Generale. Lui ottiene (o otteneva) tutto ciò che vuole. Però, su di lui l’ultima parola non è stata detta [QUI]».

Ora su di lui qualche parola qualcuno l’ha detta – ed era ora – come abbiamo appreso il 22 febbraio scorso dal Bollettino N. 152 della Sala Stampa della Santa Sede: «Nomina del Direttore Gestionale Amministrativo del Centro di Alta Formazione Laudato sì – Il Santo Padre, in data odierna, ha nominato, per la durata di un quadriennio, Direttore Gestionale Amministrativo del Centro di Alta Formazione “Laudato sì” il Rev.do Mons. Paolo Nicolini, finora Vice Direttore Gestionale Amministrativo della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano» [QUI] e da Vatican News, l’house organ della Santa Sede: «Papa Francesco ha nominato oggi monsignor Paolo Nicolini Direttore Gestionale Amministrativo del Centro di Alta Formazione “Laudato si’”, l’organismo” scientifico, educativo e di attività sociale”, costituito dal Pontefice con un chirografo [QUI] lo scorso febbraio “per la formazione integrale” con sede operativa nelle Ville Pontificie di Castel Gandolfo. Lo rende noto la Sala Stampa vaticana, spiegando che il mandato avrà durata quadriennale. Nicolini ha svolto finora l’incarico di vice direttore gestionale amministrativo della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano» [QUI].

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