Papa Francesco ai mafiosi ricordando don Puglisi: “Convertitevi!”

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Papa Francesco ricorda don Pino Puglisi, che “educando i ragazzi li sottraeva alla malavita, e questo ha portato a volerlo sconfiggere, uccidendolo. In realtà, è lui che ha vinto in Cristo risorto”. E poi, a braccio, aggiunge: “Io penso a tanti dolori di uomini e donne e bambini che sono sfruttati da tante Mafie, che fanno far loro un lavoro che gli rende schiavi. Dietro la prostituzione, dietro tante pressioni sociali, dietro questi sfruttamenti, dietro ogni schiavitù ci sono le Mafie”. E conclude con forza: “Preghiamo il Signore perché converta il cuore di queste persone. Non possono fare di noi fratelli degli schiavi! Preghiamo perché questi mafiosi e queste mafiose si convertano e lodiamo Dio per la luminosa testimonianza di Giuseppe Puglisi”.

È un appello forte, quello di Papa Francesco, che viene il giorno successivo alla beatificazione di padre Puglisi, il primo martire della Mafia. Papa Francesco è arrivato dalla Chiesa dei Santi Elisabetta e Zaccaria, la sua prima visita in una parrocchia romana. Per la prima volta c’è lo stemma papale nel drappo rosso che viene steso dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico. È il giorno della Santissima Trinità, e Papa Francesco ci tiene a ricordare che “la Trinità non è un prodotto di ragionamenti umani, è il volto con cui Gesù si è rivelato”.

E Dio, sottolinea Papa Francesco, “non è qualcosa di vago, non è un Dio spray, non è astratto, ma ha un nome”. E il nome è l’amore che “non è un amore sentimentale, è l’amore che è all’origine di ogni vita, che rinnova l’uomo e il mondo”. Pensare che Dio è amore “ci fa tanto bene, ci insegna ad amare e a donarci agli altri come Gesù si è donato a noi e cammina con noi”.

Per questo, conclude il Papa, “oggi non lodiamo Dio per un particolare mistero, ma per lui stesso, per la sua gloria immensa”.

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