Bagnasco: la crisi si affronta con ascesi intellettuale e coraggio morale
Nel discorso del cardinale c’è il tema della crisi finanziaria che è diventata economici e che è soprattutto etica come hanno detto Ratzinger e Bergoglio. Per superarla serve una “ascesi intellettualte” che vada oltre il “così fan tutti”, dice Bagansco, ci vuole coraggio morale e voglia di bene comune, di verità. Di politica parla poco il cardinale e mette però in guardia dai “populismi inconcludenti”. Lavoro, vita e famiglia sono al centro delle preoccupazioni dei presidente dei vescovi italiani. Il tema della famiglia prima di tutto: “Essa è un bene universale e demolirla è un crimine; affonda le sue radici nell’essere dell’uomo e della donna, e i figli sono soggetto di diritto da cui nessuno può prescindere. La famiglia non può essere umiliata e indebolita da rappresentazioni similari che in modo felpato costituiscono un vulnus progressivo alla sua specifica identità, e che non sono necessarie per tutelare diritti individuali in larga misura già garantiti dall’ordinamento.” Sul tavolo il cardinale mette anche temi come il dilagare del gioco d’azzardo, la scuola cattolica, le vittime del lavoro come quelle colpite dalla tragedia della “mia “, dice, Genova. Attenzione al nichilismo allora e per l’Italia occorre fa nascere un nuovo alfabeto antropologico.
“ La società contemporanea è al bivio” e deve scuotersi dal torpore spirituale, dice Bagnasco e chiede che la cultura della vita diventi un fatto di popolo, per affrontare martirii, solitudini e povertà. Il cardinale ricorda i vescovo siriani rapiti, i giornalisti scomparsi, i paesi colpiti dalle calamità naturali, ma soprattuto chiede all’ Italia che torni una “cultura della legalità” di cui il massimo testimone è Don Pino Puglisi che verrà beatificato domenica prossima.
Mentre il cardinale Angelo Bagnasco teneva la sua prolusione per i vescovi italiani, nell’aula non erano presenti alcuni dei vescovi siciliani che a pochi passi, nella Domus Sanctae Marthae venivano ricevuti dal Papa per la visita ad Limina. A loro, come a tutti i vescovi incontrati, Papa Francesco ha regalato un crocifisso già preparato da Bendetto XVI e con lo stemma di Papa Ratzinger. Domami i lavori proseguono e giovedì pomeriggio i vescovi e il Papa si recheranno a pregare sulla tomba di San Pietro per celebrare l’Anno della Fede come già previsto nel calendario di Benedetto XVI.