A Torino la basilica di Superga al Sermig

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Il 2 agosto è una data particolare per il Sermig, che è il giorno dell’anniversario dell’ingresso del Sermig all’Arsenale della Pace nel 1983. Ed a distanza di 38 anni è avvenuto un altro passaggio: l’affidamento della gestione della Basilica di Superga. Negli ultimi mesi, il futuro di uno dei monumenti simbolo di Torino era diventato incerto sull’onda dell’impossibilità dell’Ordine dei Servi di Maria di continuare a garantire una presenza. Da qui, la proposta dell’Arcidiocesi di Torino, dell’Agenzia del Demanio e della Soprintendenza Belle Arti di Torino e la disponibilità della Fraternità della Speranza-Sermig.

Durante la cerimonia di consegna del servizio pastorale della basilica di Superga al Sermig l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, ne ha spiegato l’affidamento: “I Padri dell’Ordine dei Servi di Maria hanno deciso di lasciare il servizio nella chiesa della basilica di Superga.

Hanno svolto un positivo lavoro di celebrazioni e di accoglienza dei numerosi gruppi di turisti e dei devoti della Madonna delle Grazie che salivano qui per contemplare il bel panorama, visitare il museo e salire sulla cupola, fermarsi dinanzi alla lapide che ricorda la tragedia del Grande Torino e recarsi tra le tombe dei reali di casa Savoia”.

La basilica è per la città un punto di riferimento, che aveva bisogno di prospettive: “La basilica di Superga rappresenta per tutti i torinesi un punto di riferimento molto importante e frequentato. Ho pensato a lungo su chi poteva gestire tale complesso e mi sono rivolto al Sermig.

Ritengo, infatti, che possa assumere tale impegno e promuovere un utilizzo della Chiesa come degli edifici che la circondano con una capacità di servizio culturale, umano e religioso insieme.

Il Sermig ha già sei preti, da me ordinati e incardinati nella diocesi di Torino, che svolgono il loro ministero con grande qualità. Essi sono ricchi di prospettive e idee positive; basta guardare come vivono nelle parrocchie e nelle missioni dove è attivo e presente il Sermig.

Ho ritenuto giusto e doveroso mantenere un soggetto torinese per gestire questa basilica patrimonio della città e del territorio. La presenza e gestione del Sermig è anche un bel segnale per tutta la cittadinanza e istituzioni che hanno accolto questa scelta e disponibilità con grande entusiasmo ringraziando la diocesi e il Sermig”.

Infine l’arcivescovo, ringraziando il Sermig, ha augurato che essa ritorni ad essere un polo pulsante della città: “Sono certo che il Sermig gestirà il complesso di Superga con grande responsabilità, promuovendone lo sviluppo e accogliendo con gioia tutte le persone che frequentano questo sito.

Sono anche certo che il Sermig, mantenendo e sviluppando la specificità del luogo, aprirà anche molto ai giovani e ai poveri che potranno così usufruirne con le modalità umane, culturali e spirituali proprie del Sermig.

Grazie dunque a Ernesto, ai suoi sacerdoti e laici! Il mio augurio è che Superga ritorni ad essere un polo attrattivo per tutta la cittadinanza di Torino, per coloro che ne onorano i caduti e per i turisti e abitanti della città che amano questa collina e ne fanno un punto di riferimento significativo e importante da sostenere e promuovere”.

Il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, ha ringraziato l’arcivescovo: “Siamo commossi e onorati per questo nuovo servizio che ci viene affidato. Entreremo in punta di piedi a Superga, rispettandone la storia, il valore che ha per tante persone. Un luogo di fede, ma anche della memoria: dalle tombe dei Savoia alla tragedia del Grande Torino. Ringraziamo i Servi di Maria per la cura pastorale di questi anni e chi adesso ci ha dato fiducia”.

Ed un pensiero alla coincidenza della data: “Anche oggi è il 2 agosto: proprio oggi, senza avere cercato la data, entreremo nella basilica di Superga. Sono passati tanti anni. Alcuni di noi non ci sono più, non saranno fisicamente presenti, come la mia Maria.

Intorno a noi non potrà esserci il silenzio di allora, per via della fama di Superga. Alcuni di noi andranno a piedi, altri in macchina. Ma tutti cammineremo verso Superga come in un pellegrinaggio del cuore. Sono passati tanti anni, ma non invano.

Siamo cresciuti, attaccati a Gesù e per mano alla Madonna. Ma, come un tempo, vivremo questo ingresso con lo stesso spirito di allora: un momento sacro, lo stupore di entrare in una profezia che non sappiamo dove ci porterà. O meglio, non sappiamo ‘come’ ci porterà: ma ci porterà, come ogni scelta compiuta lungo i decenni della nostra storia, ad amare ancora più intensamente Gesù, la Santa Madre di Dio, la Chiesa”.

La ‘Fraternità della Speranza-Sermig’ sarà presente con i suoi membri, tra cui alcuni suoi sacerdoti che assicureranno la celebrazione della Santa Messa e la cura spirituale per quanti saliranno in Basilica, sia per le festività che durante la settimana. La chiesa continuerà ad essere un luogo per la preghiera, la riflessione, l’incontro, la carità. Così le strutture ricettive continueranno ad ospitare i pellegrini.

La valorizzazione del patrimonio artistico e culturale sarà centrale, attraverso i percorsi museali già attivi, ma non solo. L’arte e la cultura saranno vissuti come strumenti e via privilegiate per accedere alla Bellezza. Con eventi e appuntamenti aperti a tutti, il Sermig metterà a servizio del luogo la sua lunga esperienza nel campo culturale attraverso le realtà della sua accademia musicale del ‘Laboratorio del Suono’, dell’Università del Dialogo, della Scuola per Artigiani Restauratori.

(Foto: Sermig)

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