Le opere di misericordia spirituale al Festival di Spoleto

Condividi su...

Dal negativo al positivo. Dai vizi alle virtù. Dal peccato all’edificazione. Dopo la felice e positiva esperienza dell´anno scorso, in cui le prediche sui sette vizi capitali hanno ottenuto un significativo interesse di pubblico e di critica, ritorna anche quest’anno, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, in programma nella cittadina umbra dal 28 giugno al 14 luglio, un ciclo di prediche, svolte sempre in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione presieduto dall’arcivescovo Rino Fisichella. Tema di quest’anno, le ‘Opere di misericordia spirituale’. La vicinanza agli altri e l’idea di misericordia, nella sua accezione di amore tangibile e concreto, visibile e dai risvolti pratici, è alla base del messaggio giudaico-cristiano, come emerge dagli insegnamenti della Bibbia. Ma è la tradizione cristiana che ha stilato un vero e proprio elenco di opere di misericordia, un prontuario di comportamenti e atteggiamenti dello spirito a disposizione di ogni credente per intervenire nei confronti dei differenti bisogni dei suoi simili.

Se oggi le opere di misericordia corporale (sfamare gli affamati, dissetare gli assetati, vestire gli ignudi, alloggiare i pellegrini, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i defunti), sono in gran parte svolte in maniera collettiva e pubblica dalle organizzazioni statali e comunali o dalle opere di assistenza organizzata, da quelle antiche come le Confraternite o le Misericordie a quelle di nuova costituzione come le Caritas o la Comunità di sant’Egidio, le opere di misericordia spirituale sono spesso sfociate nell´iniziativa individuale (psicanalisi, counseling e altre esperienze) e richiedono, forse oggi più che mai, un surplus di attenzione e di ritrovata compassione. Consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare per i vivi e per i morti. Si tratta, lo sanno in tanti per esperienza diretta e personale, di opere di misericordia difficili da definire e da esercitare in un momento di grande relativismo culturale.

Ci vuole umiltà e attenzione, partecipazione e profondità, vicinanza e amore. E anche riscoperta di espressioni spesso desuete e di sentimenti antichi in un tempo che richiede parole nuove: come consolare, oggi, gli afflitti? E come consigliare, rispettando le persone e le loro storie, chi si trova nel dubbio in un mondo che postula certezze senza interrogativi? E ancora, come sopportare ‘pazientemente’ le persone moleste nell’era in cui la tecnologia consente di comunicare con piazze e agorà virtuali, in cui si viene spesso e volontariamente ingiuriati e vilipesi?

Come nel 2012, il collegio dei sette predicatori è formato da monsignor Rino Fisichella (29 giugno, consigliare i dubbiosi), dal cardinale Gianfranco Ravasi (30 giugno, insegnare agli ignoranti), da monsignor Vincenzo Paglia (5 luglio, ammonire i peccatori), da don Fabio Rosini (6 luglio, consolare gli afflitti), da padre Enzo Bianchi (7 luglio, perdonare le offese), da monsignor Pierangelo Sequeri (12 luglio, sopportare pazientemente le persone moleste) e da monsignor Renato Boccardo (13 luglio, pregare per i vivi e per i morti). Le prediche si terranno alle 17 nella Basilica dei Santi Domenico e Francesco, con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Free Webcam Girls
151.11.48.50