Il Papa: la croce di Gesù è la gioia dei cristiani

Condividi su...

Gesù il re che risveglia le speranze degli ultimi, Gesù che porta la gioia vera del cristiano, quella che nasce dall’averlo incontrato. Papa Francesco presiede per la prima volta la messa della Domenica delle Palme in Piazza San Pietro e conduce la processione che dal’ obelisco al centro della piazza arriva fino al sagrato. Migliaia i fedeli che hanno deciso di partecipare nonostante il tempo un po’ incerto. Francesco all’ omelia parla della gioia perché Gesù “ha saputo comprendere le miserie umane, ha mostrato il volto di misericordia di Dio, si è chinato per guarire il corpo e l’anima.” E per questo, dice Francesco: “non siate mai uomini, donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma dall’aver incontrato una Persona”. “Gesù- dice il Papa- che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante volte e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù! Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, ma soprattutto sappiamo che Lui ci accompagna e ci carica sulle spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare in questo mondo. E per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù.”

La potenza di Gesù viene dal prendere su di se “il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio. Guardiamoci intorno: quante ferite il male infligge all’umanità! Guerre, violenze, conflitti economici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, di potere, corruzione, divisioni, crimini contro la vita umana e contro il creato! E i nostri peccati personali: le mancanze di amore e di rispetto verso Dio, verso il prossimo e verso l’intera creazione. Gesù sulla croce sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione.” Il Papa poi invita tutti noi a “vincere il male che c’è in noi e nel mondo: con Cristo, con il Bene! Ci sentiamo deboli, inadeguati, incapaci? Ma Dio non cerca mezzi potenti: è con la croce che ha vinto il male! Non dobbiamo credere al Maligno che ci dice: non puoi fare nulla contro la violenza, la corruzione, l’ingiustizia, contro i tuoi peccati! Non dobbiamo mai abituarci al male! Con Cristo possiamo trasformare noi stessi e il mondo.” Poi l’invito a guardare gli ultimi e a non aver paura del sacrifico: “Pensate a una mamma o a un papà: quanti sacrifici! Ma perché lo fanno? Per amore! E come li affrontano? Con gioia perché sono per le persone a cui vogliono bene. La croce di Cristo abbracciata con amore non porta alla tristezza, ma alla gioia!”

Il Pontefice poi conclude con il saluto ai giovani che oggi celebrano la loro Giornata mondiale a livello diocesano.”Cari giovani- dice il Papa- vi immagino a fare festa intorno a Gesù, agitando i rami d’ulivo; vi immagino mentre gridate il suo nome ed esprimete la vostra gioia di essere con Lui!” E’ la gioia della croce, “voi non avete vergogna della sua Croce! Anzi, la abbracciate, perché avete capito che è nel dono di sé che si ha la vera gioia e che è con l’amore che Dio ha vinto il male. Voi portate la Croce pellegrina attraverso tutti i continenti, per le strade del mondo! La portate rispondendo all’invito di Gesù «Andate e fate discepoli tutti i popoli» (cfr Mt 28,19), che è il tema della Giornata della Gioventù di quest’anno. La portate per dire a tutti che sulla croce Gesù ha abbattuto il muro dell’inimicizia, che separa gli uomini e i popoli, e ha portato la riconciliazione e la pace.” Poi l’appuntamento, sulle orme di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI.

“Ormai siamo vicini alla prossima tappa di questo grande pellegrinaggio della Croce di Cristo. Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio de Janeiro! Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile! Preparatevi bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità, perché quell’Incontro sia un segno di fede per il mondo intero.” Infine il riferimento a Maria che “ci insegna la gioia dell’incontro con Cristo, l’amore con cui lo dobbiamo guardare sotto la croce, l’entusiasmo del cuore giovane con cui lo dobbiamo seguire in questa Settimana Santa e in tutta la nostra vita.”

Al termine della celebrazione e prima della recita dell’Angelus il Papa ha ricordato le persone affette da tubercolosi, poiché oggi ricorre la Giornata mondiale contro questa malattia. “A Maria affido in particolare voi, carissimi giovani, e il vostro itinerario verso Rio de Janeiro.” Un invito ripetuto in diverse lingue.

Free Webcam Girls
151.11.48.50