Lo scultore Bruno Liberatore prima trova sue opere danneggiate e poi i “Pieux Etablissements de la France a Rome et a Lorette” lo danno lo sfratto

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“Il centro di Roma sta per perdere un prezioso spazio culturale. Dove lo scultore di fama internazionale Bruno Liberatore, nativo di Penne, esponeva le proprie opere e organizzava mostre e importanti eventi artistici”. La denuncia arriva dal Codacons, che assiste legalmente Liberatore nella vertenza contro la Francia e che ha inviato sul caso una lettera a Papa Francesco. Invece, il legale rappresentante dei Pii Stabilimenti della Francia a Roma e a Loreto, l’Avv. Michel Kubler, “con riferimento all’articolo dell’8 aprile 2021, dal titolo ‘Arte: Francia danneggia opera scultore italiano, lui fa causa a governo francese’” pubblicato da Adnkronos, afferma che non c’è “prova alcuna” del danneggiamento delle opere dello scultore Bruno Liberatore ascrivibile alla proprietà degli immobili dei Pii Stabilimenti della Francia a Roma e a Loreto.

La vicenda inizia nel 2019, quando i Pii Stabilimenti della Francia a Roma e a Loreto hanno dato avvio ad un’opera di ristrutturazione di uno stabile in via del Vantaggio, dove dal 2009 sono esposte le opere di Bruno Liberatore. Nel corso dei lavori, ben cinque sculture realizzate dallo scultore hanno subito degli ingenti danni, che non sono mai stati risarciti a dispetto delle numerose diffide inviate da Liberatore.

Codacons – Comunicato Stampa del 24 Aprile 2021
ROMA: FRANCIA PRIMA DISTRUGGE LE OPERE DI UNO SCULTORE ITALIANO, POI LO SFRATTA DAI LOCALI DEI PII STABILIMENTI FRANCESI A ROMA
CODACONS ASSISTE L’ARTISTA E SCRIVE A PAPA FRANCESCO

Il centro di Roma sta per perdere un prezioso spazio culturale deve lo scultore di fama internazionale Bruno Liberatore esponeva le proprie opere e organizzava mostre e importanti eventi artistici. Lo denuncia il Codacons, che assiste legalmente l’artista nella vertenza contro la Francia e che ha presentato sul caso una lettera a Papa Francesco.
I Pii Stabilimenti francesi a Roma e a Loreto, proprietari dei locali siti in Via del Vantaggio dove Liberatore espone le proprie opere, hanno infatti intimato allo scultore di lasciare l’immobile entro il prossimo 30 aprile, non rinnovando il contratto di locazione avviato nel 2009. Il centro di Roma perde così un importante spazio espositivo visitato ogni anno da migliaia di appassionati di scultura e da turisti di tutto il mondo, anche grazie alla notorietà di Liberatore, unico artista italiano ad avere una intera sala a lui dedicata al Museo Ermitage di San Pietroburgo.
Una vicenda questa che fa seguito alla vertenza avviata dal Codacons contro i Pii Stabilimenti e l’Ambasciata francese presso la Santa Sede (denunciati per danneggiamento aggravato di opere d’ arte di rilevante valore, in considerazione dei danni prodotti alle opere dello scultore durante i lavori di ristrutturazione dei locali in Via del Vantaggio) e che finisce ora all’attenzione del Pontefice.
Il Codacons ha inviato infatti una lettera a Papa Francesco, informandolo del grave e scorretto comportamento del Cons. Max-Olivier Gonnet dell’Ambasciata francese presso la Santa Sede il quale, dopo l’iniziale promessa di risarcire i danni prodotti allo scultore italiano, non ha più risposto alle richieste dell’artista e del Codacons, con un comportamento indegno di un funzionario diplomatico.

Abbiamo riferito recentemente della vicenda, che nel frattempo si è arricchita di nuovi capitoli [Scultore italiano fa causa al governo francese per il danneggiamento delle sue opere d’arte – 9 aprile 2021]. Ora la questione arriva sulla scrivania del Santo Padre, con una lettera inviata dal Codacons, “informandolo del grave e scorretto comportamento di Max-Olivier Gonnet dell’ambasciata francese presso la Santa Sede il quale, dopo l’iniziale promessa di risarcire i danni prodotti allo scultore italiano, non ha più risposto alle richieste dell’artista e del Codacons, con un comportamento indegno di un funzionario diplomatico”.

Il 21 aprile 2021 l’Agenzia Adnkronos ha riferito [QUI], che il legale rappresentante dei Pii Stabilimenti di Francia a Roma e a Loreto, Michel Kubler, “con riferimento all’articolo dell’8 aprile 2021, dal titolo ‘Arte: Francia danneggia opera scultore italiano, lui fa causa a governo francese’” ha affermato, che non c’è “prova alcuna” del danneggiamento delle opere dello scultore Bruno Liberatore ascrivibile alla proprietà degli immobili dei Pii Stabilimenti. In particolare, viene precisato che (leggere per credere):
«1) Le Pieux Etablissements de la France a Rome et a Lorette sono gli unici proprietari degli immobili citati nell’articolo;
2) Bruno Liberatore non è personalmente titolare di alcun diritto sugli immobili citati nell’articolo, dove sarebbero state esposte le opere;
3) il danneggiamento delle opere citato nell’articolo, ove rispondente al vero, non è in alcun modo (diretto o indiretto) ascrivibile alla proprietà degli immobili, né in tal senso v’è prova alcuna;
4) questa Amministrazione non è a conoscenza di alcun pregio – penalmente rilevante- delle opere citate nell’articolo;
5) questa Amministrazione ha sempre risposto esaustivamente alle richieste dei conduttori degli immobili citati nell’articolo e ai loro aventi causa».

Poi Adnkronos ripropone il testo dell’articolo oggetto dei rilievi dell’avv. Kubler: «Ancora una volta una diatriba in tema di opere d’arte vede la Francia contrapposta all’Italia. Al centro della vicenda la decisione delle autorità francesi di non risarcire un noto scultore del nostro paese, le cui opere di valore sono state danneggiate durante la ristrutturazione di alcuni immobili francesi dove erano ospitate. I fatti risalgono al 2019, quando i ‘Pii Stabilimenti francesi a Roma e a Loreto’, che come noto possiedono diversi immobili nella capitale, avviano dei lavori di ristrutturazione in uno stabile sito in Via del Vantaggio dove lo scultore Bruno Liberatore (unico artista italiano ad avere una intera sala a lui dedicata al Museo Ermitage di San Pietroburgo) tiene esposte le proprie opere d’arte sin dall’anno 2009. Nel corso di tali lavori, purtroppo, ben 5 capolavori dell’artista subiscono degli ingenti danni, e nonostante le reiterate richieste, lettere e diffide inviate dall’artista e volte ad ottenere un indennizzo per il danno subito, i Pii Stabilimenti non forniscono mai una risposta. Nemmeno le autorità francesi, e lo stesso presidente Macron cui Liberatore si è rivolto, accolgono le richieste dell’artista. Lo scultore si è così rivolto al Codacons, al fine di citare in giudizio il governo francese e ottenere il risarcimento per la distruzione delle sue opere ospitate in un immobile di proprietà della Francia. L’associazione, che sta completando le carte per una causa al governo francese, ha intanto presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, in cui si chiede di aprire una inchiesta nei confronti dei Pii Stabilimenti e dell’Ambasciata per il reato di danneggiamento aggravato di opere d’arte di rilevante valore».

Al rientro dal trionfale Tour russo, iniziato con una prima esposizione all’Ermitage nell’agosto 2007, lo scultore Bruno Liberatore nel 2009 aveva inaugurato il suo nuovo studio-museo in via del Vantaggio, nel cuore della vecchia Roma, in una zona tradizionalmente occupata da studi e gallerie d’arte. Si tratta di uno splendido spazio che si prestava pure ad ospitare molteplici eventi culturali e che può vantare una storia illustre, essendo stato studio di Jean Baptiste Wicar (che l’aveva fatto sistemare da Valadier) e, successivamente, del russo Ivanov (qui vi aveva ricevuto la visita dello Zar) e, in tempi più vicini a noi, del pittore e scrittore Carlo Levi.

Patrocinata dalle più alte cariche dello Stato Italiano, dal Ministero degli Esteri e dall’Ambasciata d’Italia nella Federazione Russa e sponsorizzata dalla KMB Bank (Gruppo Banca Intesa), la lunghissima tournée espositiva ha avuto inizio il 26 maggio 2008 nella Galleria Bulthaup di San Pietroburgo, in concomitanza con la presentazione del volume Bruno Liberatore da Castel Sant’Angelo all’Ermitage. Tanto è stato lo spazio dedicato all’evento da televisioni, quotidiani e riviste della metropoli baltica che la Galleria Bulthaup aveva deciso, fatto del tutto eccezionale, di prorogare di un mese la durata dell’evento espositivo. Ricca di quasi 150 opere, di cui 30 sculture, oltre a pezzi di oreficeria, la mostra ha toccato Vladivostok, accolta nel locale Museo Arseniev. È stata poi la volta di Kazan, importante capitale della Repubblica Autonoma del Tatarstan. Qui la mostra di Bruno Liberatore è stata inaugurata in un edificio all’interno del locale Cremlino, in cooperazione con il Museo Nazionale. Poi, la mostra è giunta a Naberjanaya Celnye, ragguardevole centro commerciale nel nord del Paese. Ultima tappa di questo circuito espositivo, è stata una prestigiosa Galleria moscovita, dove la mostra è stata inaugurata dall’Ambasciatore d’Italia in Russia, Vittorio Surdo. Infine, l’Ermitage ha dedicato a Liberatore un’intera sala, per la quale aveva richiesto dieci sculture con relativi studi e bozzetti preparatori.

L’apertura del nuovo studio coronava un periodo di cospicue novità e successi per lo scultore. Liberatore era stato, infatti, insignito poco prima del prestigioso Premio Italia nel Mondo, giunto alla XIV edizione. Il Premio, dedicato quest’anno ai rapporti tra Italia e Russia – accanto a Liberatore è stata premiata anche Irina Antonova, Direttore del Museo Pushkin, promotrice di scambi culturali con l’Italia – veniva a consacrare il trionfale tour in terra russa della mostra di Liberatore, che ha conosciuto una straordinaria diffusione mediatica e toccato varie città del più esteso Paese del mondo. Basti pensare che, a programma espositivo ormai concluso, continuavano ancora a giungere, da parte di varie città russe, richieste di ospitare la mostra dello scultore italiano. Del resto, l’esposizione aveva avuto come premessa la grande mostra personale di Liberatore, ospitata nel 2007 nel celeberrimo museo dell’Ermitage, uno dei sacrari dell’arte di tutti i tempi.

Il XIV Premio Italia nel Mondo 2009 è stato assegnato il 15 ottobre 2009 nella Residenza dell’Ambasciatore italiano a Mosca. Quell’anno era la Federazione Russa a ospitare il prestigioso riconoscimento, istituito dalla Fondazione Italia, destinato a personalità del mondo della cultura, dell’arte e dell’economia, che si propone di sottolineare l’incontro tra la cultura italiana e le realtà di altri Paesi. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo messaggio ha sottolineato che “è particolarmente significativo che il Premio venga quest’anno ospitato nella sede dell’Ambasciata d’Italia a Mosca, a conferma di antichi legami culturali e delle sempre più intense relazioni economiche e commerciali tra i due Paesi”.

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