Bergoglio é il nuovo Papa: Francesco

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Il nuovo Papa è una vecchia scelta ritrovata nel cappello del Conclave del 2005. Gesuita, argentino, arcivescovo di Buenos Aires, vicino ai poveri come ha dice il nome scelto. Francesco. Un bravo sacerdote.  Di lui si è parlato molto nel 2005, sembrava avesse rifiutato l’elezione ed è visto come “antagonista” di Ratzinger. Grande esperienza tra i poveri. Non giovane, anzi. Una scelta che sembra strana e di passaggio. Si affaccia alle 20.22 alla loggia della Basilica Vaticana, senza mozzetta e senza stola, accoglie l’applauso della folla. Poi parla: “Fratelli e sorelle buona sera, voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma sembra che i mie fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Grazie per l’accoglienza la comunità dicoesana di Roma  ha un vescovo. E chiedo una preghiera per il nostro vescovo emerito Benedetto XVI.” Poi prega il Padre Nostro e l’Ave Maria poi prsegue. Iniziamo uun cammino vescovo e popolo un cammino di fiducia, preghiamo l’uno per l’altro, perché ci sia una grande fratellanza. Preghiamo che sia fruttuoso per questa bella città. Ora la benedizione. Ma primo chiedo che il Popolo preghi per il suo vescovo. La preghiera del Popolo per la benedizione del suo vescovo. Facciamo questa preghiera in silenzio. Un preghiera per me.” Tutto nuovo insolito e francescano nello stile.  Poi Francesco mette la stola e da la sua benedizione da Papa.

Dopo la benedizione saluta ancora, dice di voler andare a pregare la Madonna e poi conclude: buona notte e buon riposo.

La Chiesa Cattolica dopo 13 giorni di Sede vacante, e a 41 giorni dalla rinuncia di Benedetto XVI, ha un Papa, il numero 266. Il nuovo Pontefice è stato eletto nel corso del pomeriggio di mercoledì  secondo giorno del Conclave, quinto scrutinio, con la partecipazione di 115 cardinali elettori, dopo due fumate nere (martedì12 pomeriggio alle 19.41 e oggi, mercoledì 13, alle 11.38 del mattin0.

Una delle caratteristiche più note del nuovo Papa è la attenta e amorevole preoccupazione che sempre ha avuto verso i candidati al sacerdozio. Nei suoi numerosi incontri con i seminaristi, abituali e profondi, spesso diceva: “Il buon pastore deve avere l’odore delle sue pecore”. In questa frase si condensa gran parte del profilo sacerdotale del Successore di Benedetto XVI che, tra l’altro, poco fa dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, ha evidenziato subito un’altra sua nuova caratteristica: la fiducia totale e piena nella preghiera alla quale è sua abitudine invitare sempre tutti, offrendo agli altri la sua. In America Latina gode di un grande prestigio non solo all’interno della Chiesa ma anche fra la gente, fra i fedeli, che a Buenos Aires erano abituati ad incontrarlo sull’autobus o sulla metropolitana o addirittura nel mercato rionale dove andava a fare le spesa per le attività assistenziali della arcidiocesi.

Il nuovo Papa è una vecchia scelta ritrovata nel cappello del Conclave del 2005. Gesuita, argentino, arcivescovo di Buenos Aires, vicino ai poveri come ha dice il nome scelto. Francesco. Un bravo sacerdote.  Di lui si è parlato molto nel 2005, sembrava avesse rifiutato l’elezione ed è visto come “antagonista” di Ratzinger. Grande esperienza tra i poveri. Non giovane, anzi. Una scelta che sembra strana e di passaggio. Si affaccia alle 20.22 alla loggia della Basilica Vaticana, senza mozzetta e senza stola, accoglie l’applauso della folla. Poi parla: “Fratelli e sorelle buona sera, voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma sembra che i mie fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Grazie per l’accoglienza la comunità dicoesana di Roma  ha un vescovo. E chiedo una preghiera per il nostro vescovo emerito Benedetto XVI.” Poi prega il Padre Nostro e l’Ave Maria poi prsegue. Iniziamo uun cammino vescovo e popolo un cammino di fiducia, preghiamo l’uno per l’altro, perché ci sia una grande fratellanza. Preghiamo che sia fruttuoso per questa bella città. Ora la benedizione. Ma primo chiedo che il Popolo preghi per il suo vescovo. La preghiera del Popolo per la benedizione del suo vescovo. Facciamo questa preghiera in silenzio. Un preghiera per me.” Tutto nuovo insolito e francescano nello stile.  Poi Francesco mette la stola e da la sua benedizione da Papa.

Dopo la benedizione saluta ancora, dice di voler andare a pregare la Madonna e poi conclude: buona notte e buon riposo.

La Chiesa Cattolica dopo 13 giorni di Sede vacante, e a 41 giorni dalla rinuncia di Benedetto XVI, ha un Papa, il numero 266. Il nuovo Pontefice è stato eletto nel corso del pomeriggio di mercoledì  secondo giorno del Conclave, quinto scrutinio, con la partecipazione di 115 cardinali elettori, dopo due fumate nere (martedì12 pomeriggio alle 19.41 e oggi, mercoledì 13, alle 11.38 del mattin0.

Una delle caratteristiche più note del nuovo Papa è la attenta e amorevole preoccupazione che sempre ha avuto verso i candidati al sacerdozio. Nei suoi numerosi incontri con i seminaristi, abituali e profondi, spesso diceva: “Il buon pastore deve avere l’odore delle sue pecore”. In questa frase si condensa gran parte del profilo sacerdotale del Successore di Benedetto XVI che, tra l’altro, poco fa dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro, ha evidenziato subito un’altra sua nuova caratteristica: la fiducia totale e piena nella preghiera alla quale è sua abitudine invitare sempre tutti, offrendo agli altri la sua. In America Latina gode di un grande prestigio non solo all’interno della Chiesa ma anche fra la gente, fra i fedeli, che a Buenos Aires erano abituati ad incontrarlo sull’autobus o sulla metropolitana o addirittura nel mercato rionale dove andava a fare le spesa per le attività assistenziali della arcidiocesi.

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