Anteprima del Festival Biblico: mons. Fouad Twal a Vicenza
Un ‘costruttore di pace’ per eccellenza, una voce coraggiosa, un uomo da incontrare: è mons. Fouad Twal, il Patriarca Latino di Gerusalemme, che sarà ospite a Vicenza, per una lectio magistralis sul tema ‘Una voce di pace dal Medio Oriente’, organizzata domenica 10 marzo alle ore 10 al Centro Congressi Confartigianato di Vicenza (via E. Fermi, 201); l’evento costituisce l’anteprima della Settimana dell’Artigianato, che vivacizzerà il capoluogo berico dal 17 al 24 marzo prossimi. Nel pomeriggio alle ore 17 il patriarca celebrerà, insieme al vescovo di Vicenza, mons. Beniamino Pizziol, la Santa Messa in onore di San Giuseppe Artigiano, nel Duomo della città. Mons. Twal, nato in Giordania nel 1940, è il nono patriarca dal ripristino della sede in Gerusalemme nel 1847. Esperto di diritto canonico, dopo una lunga esperienza come diplomatico della Santa Sede e nella Nunziatura, è stato nominato Patriarca di Gerusalemme nel 2008. E’ presidente dell’Università di Betlemme e membro della Congregazione per le Chiese orientali.
Questa è un’anteprima della nona edizione del Festival Biblico, che si terrà a Vicenza dal 31 maggio al 9 giugno. E giovedì 14 marzo 2013 ci sarà un doppio appuntamento alle ore 18.00 con il prof. Silvano Petrosino, docente di Filosofia Morale dell’Università Cattolica di Milano, ed alle ore 21.00, in Sala Grande del Teatro Comunale di Vicenza, con la rappresentazione teatrale ‘Gerusalemme perduta’ di e con Paolo Rumiz e Sasha Karlic, un coinvolgente spettacolo di reading, musica, danza e profumi tratto dall’omonimo libro-reportage del giornalista triestino. E’ viaggio ‘contromano’ tra la Terra Santa e l’Italia ‘inseguendo briciole di Dio’ che trasporta lo spettatore da Torino ai Balcani fino alla Turchia per approdare infine nella Città Santa. Il viaggio è apparso a puntate sulle pagine di ‘Repubblica’: 6000 chilometri in due mesi, partendo dagli Appennini, attraverso i Balcani, la Grecia, Istanbul, l’Anatolia fino ai confini dell’Iraq. E poi Siria, Giordania fino a raggiungere la meta finale, Israele. L’effetto sul palco non è quello di un racconto lineare ma di un insieme di frammenti, impulsi, stimoli lanciati e lasciati decantare nella mente dello spettatore. Non mancano infatti neppure i profumi in questa esperienza a quattro dimensioni fatta di colori, di suoni e di movimenti: ogni cosa sul palco e tra il pubblico è avvolta dell’incenso e i personaggi, le parole e le realtà di un viaggio magico giungono al pubblico come frammenti, percezioni sottili, appunto briciole di Dio.
Nell’incontro pre serale infatti il professore Petrosino propone la sua analisi del tema guida della nona edizione del Festival ‘Se conoscessi il Dono di Dio’: fede e libertà nelle Scritture’ con una suggestiva riflessione che ha intitolato ‘Creazione e libertà’. Il prof. Silvano Petrosino illustrerà al pubblico i due tratti essenziali che si articolano attorno all’idea di libertà nelle Sacre Scritture. Il primo è il riconoscimento che, all’interno del ‘logos biblico’, la libertà non è originariamente considerata in relazione alla scelta dell’uomo tra il bene ed il male; prima di una simile eventualità, infatti, essa ha sempre a che fare con l’esistenza stessa della creatura che è tale solo nella misura in cui il Creatore la libera e la lascia essere ciò che è. In secondo luogo si tratta anche di riconoscere come, all’interno della concreta esperienza umana, questa originaria libertà si trovi radicalmente compromessa dalla paura di cui l’uomo è vittima dopo la Caduta nell’Eden.