Lo IOR ha un nuovo presidente. Il briefing di Padre Lombardi

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La nomina del nuovo presidente dello IOR  Ernst von Freiberg è al centro del briefing di Padre Federico Lombardi con i giornalisti. Di seguiti, korazym.org riporta ampi stralci del briefing

Padre Lombardi: Colleghi e colleghe, speriamo di non avere grandi interferenze questa mattina, cominciamo il nostro briefing. Cominciamo a partire con un argomento che da ieri e questa mattina ci ha occupato, e cioè quello dello IOR, poi torneremo sul resto. Vi viene distribuito un comunicato che vi leggo per fare contenti i colleghi delle televisioni. Il comunicato è breve. “La commissione cardinalizia di vigilanza dello IOR ha provveduto alla nomina del nuovo presidente del consiglio di Sovrintendenza nella persona dell’avvocato Ernst von Freyberg”.

Nel pomeriggio di ieri la documentazione è stata presentata al Santo Padre, perché fosse debitamente informato e potesse dare il suo consenso, e stamattina è stata fatta la nomina formale, che è di competenza del Papa, con il consenso pieno della commissione e del board che ha assistito e partecipato a questo processo pienamente.

Il nuovo presidente è tedesco, risiede normalmente a Frankfurt come residenza abituale, e si prevede sia in futuro a Roma un tre giorni la settimana, una presenza consistente e continua. Dal  curriculum non è scritto quali lingue parla, ma parla ovviamente bene il tedesco, l’inglese ,il francese ma anche l’italiano. È cavaliere dell’ordine di Malta. I quattro membri attuali presenti nel board rimangono, e si inserisce il nuovo presidente, e Rolando Schmitz torna ad essere vicepresidente. Mi pare, e questo sono venuto a descriverlo con un certo dettaglio, chiaro che ha voluto essere un procedimento di scelta del nuovo presidente per un profilo di affidabilità, serietà del metodo seguito, affidato a persona competenti e privo di interferenze non appropriate o del mondo ecclesiastico, e quindi è stato svolto da laici competenti per la massima parte, con la responsabilità della commissione di vigilanza che non ha interferito nel processo di selezione.

È un qualcosa che rientra nel processo di trasparenza che la Santa Sede si avvia a dare nel rispetto delle norme internazionali di tutto quello che è necessario nel combattere fino in fondo tutti gli aspetti di legalità. Ci tengo a dire che i cardinali della commissione si sono mossi in un modo molto unito e concorde, e quindi anche in situazione e commenti che vengono fatti hanno introdotto una metodologia molto precisa, ed è stato un tempo e un procedimento importante, condotto in un modo pulito e concorde: vi invito a dare. La commissione di vigilanza.

Ieri ho ricevuto una piccola e-mail da Schmitz che diceva: questo è un grande giorno per lo IOR. Lo hanno preso in un modo molto positivo e raccomandabile.

Questo per quanto riguarda lo IOR, il comunicato. Nel comunicato come vedete non si parla degli avvicendamenti nella commissione di vigilanza. Fino a questa nomina il procedimento è stato compiuto dalla commissione nel modo in cui conosciamo senza nessuna modifica. È possibile che ci sia un avvicendamento, e questo sarà oggetto di un comunicato nei prossimi giorni.

Siccome poi c’è qualcuno che desidera, faccio qualche altra osservazione: per quanto riguarda la visita del presidente della Romania al Papa questa mattina, stiamo preparando e pubblicando il comunicato di questa visita che si è svolta in modo normale. I colleghi nel pool vi informeranno della buona condizione serena del Santo Padre, in un modo normale e sereno, anzi particolarmente attento. Il dott. Scelzo il Papa salutandolo gli ha chiesto: “Come si trova alla Sala Stampa”. La presenza del Santo Padre c’è anche in questi momenti.

Leggendo un po’ gli articoli – io non devo però fare commenti a tutti gli articoli – ma devo dire che molti parlano di tensioni, lotte, potere contrapposizione. È un po’ qualcosa che è abituale nelle descrizioni giornalistiche , ma mi sembra che nella massima parte dei casi si è al di là della realtà. Comunque questa è una mia osservazione. Il Papa ieri a conclusione del suo discorso aveva fatto una osservazione sul Concilio reale e il Concilio dei media, cerchiamo di tenere una sede vacante dei media vicino alla realtà, senza allontanarlo troppo come criteri e messa a punto dei problemi. Come vi avevo garantito, se la Camera Apostolica comincerà a studiare argomenti di carattere operativo messi a punto per organizzare il lavoro nei giorni prossimi. Domenica per l’Angelus sarà disponibile il braccio di Carlo Magno per seguire l’Angelus, perché ci sarà molta gente in piazza e per questo i giornalisti avranno bisogno della postazione del braccio, lo potete utilizzare, e  così pure va avanti la preparazione con il dottor scelzo di gruppi che possano vedere luoghi della Città del Vaticano.

Quando ci sarà la nomina del prelato? Perché il presidente IOR viene solo 3 giorni? la commissione cardinalizia cambierà: quando?  La commissione cardinalizia quando verrà fatta e se evidentemente prima del 28? Nella terna per il presidente c’era De Corte? Si parla anche di un cambio di ruolo di René Bruelhart, che non sarebbe più all’Aif ma consulente finanziario della segreteria di Stato. Vero?

Io vi invito a stare attenti ad aspettarvi un prossimo comunicato per quanto riguarda la commissione e non sarà una lunga attesa, per quanto riguarda la composizione della commissione di vigilanza, prima del 28. Per il prelato, non mi consta che sia una cosa di tempi brevi. Una volta che avrà la commissione completamente formata e il board del presidente. I componenti della terna, non dirò chi sono i componenti della terna. A me non risulta ci sia un cambiamento di Bruelhart, che è stato fatto direttore dell’Aif. Certamente il fatto che sia a tempo parziale significa che non lascia completamente tutto quello che sta facendo, adesso come si regolerà non gliel’ho chiesto, ma ha dato disponibilità ad organizzare la sua vita e i suoi impegni. Ma in ogni istituzione c’è un direttore dello IOR che fa il lavoro di un’istituzione anche in una fase di questo genere, ma non è detto che sia necessaria la sua presenza fisica a tempo pieno.

Quali sono gli emolumenti del nuovo presidente dello IOR? C’è stata una tensione per raggiungere la white list?

Per quanto riguarda gli emolumenti, no lo so, se verrà comunicato ve lo diremo, essendo un compito che non viene svolto a tempo pieno, ci sono altre attività che svolge ed è garantito che possa svolgere bene la sua funzione. Per quanto riguarda l’altra domanda: la white list è un procedimento indipendente dallo IOR, ne abbiamo riferito con la conferenza stampa di luglio con mons. Balestrero, e c’è una operatività di perseguire un’ulteriore adeguamento delle istituzioni a quanto richiesta MONEYVAL, c’è un lungo rapporto su cui sono stati fatti presenti i limiti, e il presidente dello IOR per quanto sia di loro competenza, che però è più ampio: c’è l’APSA e altre attività. C’è volontà di procedere chiarissima, e tutta la documentazione – si dovrà rispondere a tutti gli appuntamenti di valutazione con gli esperti di MONEYVAL.

Questo signore del Bernard de Corte farà parte del board? Il nuovo presidente ha un mandato  a tempo? Anche se non può dire i nomi degli altri componenti della terna, perché gli altri non andavano bene?

Non so quale sia la durata del mandato del presidente dello IOR, la cosa importante è averne uno buono che possa cominciare il suo servizio, e speriamo che sia il servizio durevole. Per quanto riguarda gli altri membri della terna, non facciamo domande curiose: la terna di solito che è comune nelle comunità religiose, significa che presenti tre persone che sono buone tutte e tre. E poi il presidente farà la sua valutazione, perché mi sembra che sia particolarmente adatto, ma non è un giudizio di negatività nei confronti di nessuno. Essere nella terna è invece un giudizio ottimo per tutti e tre. De Corte non fa parte del board: c’è Schmitz, Marrocco, Soto Serrano e Anderson.

Quale incarico riveste l’attuale presidente nell’ordine di Malta? Lo conosceva il Papa?

Il Papa non lo consoceva personalmente, ma la famiglia del nuovo presidente non è sconosciuta al Papa. “Ah – ha detto il Papa – so qual è la famiglia da cui proviene, e questo non vuol dire che ci fosse una conoscenza personale da parte del presidente, né che il Papa sia intervenuto in alcun modo.

Ci si chiede se un presidente part time possa rispondere alle sfide?

Una persona di grande competenza, che dedica 3 giorni di presenza ad una istituzione come lo IOR, che è importante, ma lo IOR ha una attività molto chiara, ha un board, una istituzione da anni. Che dedichi tre giorni pieni a settimana a questo a me sembra moltissimo. Se è una persona che si è data disponibile e sa bene di cosa si tratta, io onestamente quando ho saputo che veniva tre giorni ho pensato che poteva dedicare anche meno di tre giorni. Un manager di grande esperienza ,conosce il campo, per quanto riguarda la realtà dello IOR non ha bisogno di un tempo pieno, completo. Il presidente di un Consiglio di Sorveglianza non è l’operatività degli uffici, io sono convinto che la serietà del processo, il modo in cui è stato portato avanti e la consapevolezza di chi l’ha portato avanti, sono assolutamente tranquillo. Se ci sono tempi, ognuno può venire, stare insieme, non è detto che sia un tempo limitato, assoluto, può conservare altre attività. Lui si organizzerà a seconda delle necessità quotidiane.

Non ho capito se von Breyberg rimarrà al  vertice del Blohm Foss Group, che fabbrica armi da guerra. Non c’è un problema?

Qui si parla di un cantiere navale, ma credo che facciano navi in generale, e quello che uno ci mette sopra non dipende da chi costruisce la nave. Se è una persona competente che lavora nel campo cantieristico, come è noto organizza anche pellegrinaggi a Lourdes, ha una sua sensibilità umana. Io so che è stato nominato presidente dello IOR, come organizzerà la sua vita e i suoi altri impegni si vedrà.

C’erano ostacoli statutari che impedivano al direttore generale di diventare presidente? Sono allo studio modifiche statutarie dello IOR per ripartire compiti tra presidente e direttore generale?

Non ho informazione su questo, non mi consta che Cipriani fosse in questione per essere presidente dello IOR; e questa non m sembra che sia la situazione. Poi, diciamo sulla precisazione dei compiti, non ho nulla da dire, non so se ci siano particolari che possano essere messi a punto.

A proposito delle tensioni, mi sembrava che il Papa ha parlato delle divisioni nella Chiesa. Esistono queste correnti, non è una fantasia, mi sembra che ci siano famiglie diverse nella Chiesa… e come si esprimono? E quale sarebbe il modo giusto di parlare di questo?

È un discorso ampio. Io penso che in ogni istituzione, in ogni rapporto, c’è una diversità di opinioni che fa parte di una normale dinamica di ogni istituzione. Ci possono essere dei limiti e degli atteggiamenti reciproci con cui queste differenze sono distruttive e con cui sono negativi, con mancanza di amore, egoismo e diverse forme di negatività e di peccato. Naturalmente si tratta d capire e di rispettare anche la natura delle differenziazioni di pensiero e di posizione, che per il solo fatto di essere differenziazioni sono battaglie, lotte mortali, no, sono normali dinamiche di confronto tra persone diverse. C’è una certa tendenza a caricare le differenze e presentarle come lotte, battaglie all’interno della commissione. Non risulta ci sia stata lotta, c’è stato un confronto.

Penso che anche il Papa volesse dire questo, quando diceva che “c’è un modo di gestire la dinamica della vita della Chiesa” e una dinamica della Chiesa, di confronto per trovare insieme il cammino della comunità, e una descrizione che mira a squalificare  un’altra parte, attribuendo delle intenzioni a delle persone che fanno la discussione, che magari vogliono dare un contributo efficace. Questa penso fosse l’idea del Papa parlando del Concilio dei media e del Concilio reale.

Il Papa ogni tanto fa la sua battuta. Ieri è stato carino che ha detto “sì, forse qualcuno ha avuto l’intenzione di potere”, ma lo ha detto come battuta. In altri casi ha parlato con più forza delle possibili divisioni presenti, avete evocato della lettera dopo la questione Williamson e lefevbriani in cui parlava della sua passione per l’Unità della Chiesa. Non mi sento autorizzato a verificare un caso oppure l’altro. È un’omelia delle ceneri, quella del Papa, un discorso di portata ampia e generale e che ognuno può sentire riferito a se stesso e ognuno di noi può riconoscersi in questo. Non so se ho risposto a sufficiente. Che lui abbia un amore per l’unione della Chiesa, che abbia fatto un impegno ecumenico, che abbia fatto tutto il possibile per superare la divisione con i lefevbriani, che tenga all’unità intera, io ritengo che gran parte delle cose che vengono descritte come lotte interne alla Curia non mi sembrano rispondenti alla realtà, né come intensità di divisioni, né come atteggiamenti che vengono attribuiti alle persone. Se ci sono delle differenze di opinione rientrano nella massima parte nel quadro di una dinamica normale.

Freiberg è un grande manager, bravo a organizzare viaggi a Lourdes… però mi permetta dopo la Pacem in Terris di Giovanni XXIII, dopo la Populorum Progressio e dopo i grandi eventi sulla pace universale, confesso che sapere che a capo della banca vaticana ci sia un grande manager presidente di una fabbrica di navi da guerra, mi turba. Potremmo saperne di più?

Non so esattamente cosa faccia questa ditta di Amburgo, è uno dei più grossi cantieri navali del mondo, certamente d’Europa. Ovvio che si possono fare anche navi, che possono essere anche navi da guerra, ma passare da qui a dire che è un guerrafondaio, mi sembra assurdo dire che è incoerente con la Pacem in Terris. Che nel giro di tre minuti mi venga detto che è un errore fondamentale che la scelta della persona è un errore perché è un guerrafondaio, io non lo accetto. È una persona competente, stimata nel mondo economico e nel mondo ecclesiale, conosciuta da un board nel corso di mesi da una azienda per la selezione che conosceva bene quello che serviva. Sono convinto che è una persona assolutamente adatta a questo compito. Mi sembra grave e superficiale affrettare delle valutazioni negative sul fatto che lavorasse in una attività cantieristica, di cui non c’è nessun mistero. Onestamente io rispondo che ritengo non appropriate obiezioni di questo genere dopo un processo attento, profondo e consapevole.

Non teme che si possa accusare questa posizione di conflitto di interessi, visto che fino all’anno scorso è stato presidente e fondatore di un gruppo che si occupava di finanza? La seconda domanda, visto l’esperienza di Gotti Tedeschi, se ci può fare un breve commento dell’impatto della crisi sulle finanze?

Sulla seconda domanda non sono in grado di rispondere, non ho degli elementi per rispondere. La mia risposta è analoga: io non ho idea precisa di come il nuovo presidente agirà, e siamo alla fine di una ricerca durata 8 mesi, in cui sono entrate persone competenti in diversi campi, e in cui sono entrate persone dello IOR che hanno presentissimi i problemi di cui si parla. Non sta a me ripercorrere tutti i ragionamenti che sono stati fatti, ma queste persone hanno tenuto conto di evitare quelle che sono delle obiezioni, se dopo sei mesi queste persone qualificatissime non avessero pensato dei problemi.

Il vescovo John Tong è il primo cinese elettore in un conclave. Influenzerà i rapporti con la Cina?

Io credo che non sia un problema particolare, il fatto che ci sia una persona cinese che partecipa, è venuto nei precedenti concistori, si è espresso normalmente nell’ambito del collegio cardinalizio, è un cardinale che si inserisce normalmente nella dinamica, farà presente evidentemente la dimensione asiatica e una ricchezza nell’ambito di un collegio cardinalizio un asiatico come lui, e quindi sarà benvenuto, ascolteranno con attenzione il suo contributo, più di questo non so dire. Il tema del conclave e anche delle congregazioni precedenti non riguarda i rapporti diplomatici e non decisioni di carattere operativo, riguarda più la ricerca nel suo insieme. C’è certo una grande ricchezza del collegio cardinalizio, non penso che abbia un rilievo specifico sui rapporti tra Cina e Chiesa.

Quello che vogliamo capire meglio è perché questo signore è stato scelto. C’è qualcosa in più della competenza? Cosa ci si aspetta dal nuovo presidente?

Mi viene data una comunicazione: la Blohm Voss Group non fabbrica più navi, fa solo engineering. Ringrazio chi mi ha mandato questo messaggio. Tornando alla domanda precedente, io ho descritto un processo in base a cui è stato trovato il candidato più adatto per il compito di presidente dello IOR. Nella linea dell’inserimento dei sistemi internazionali di controllo, di lotta contro il terrorismo, una linea precisa complessa e voluta e sostenuta dal Papa che ha molte componenti, non è solo lo IOR anche se tutti identificano tutto quanto riguarda economia e finanza con lo IOR. Lo IOR ha una sua problematica specifica tecnica, ha dei depositi da tenere per il servizio della Chiesa, allora il candidato scelto è stato scelto per gestire con competenza la realtà dell’istituzione. C’è una volontà generale chiara, si ritiene una persona competente e capace per dare il contributo allo IOR.

Perché non si è aspettato di fare la nomina del nuovo presidente dello IOR? Si è posto il problema della continuità?

A me la risposta sembra data dall’ampiezza della descrizione del processo che si è compiuto. È una eredità scomoda, il presidente dello IOR non è una personalità del governo della Chiesa universale, è un bravo tecnico capace, onesto, competente, che può giovare molto alla buona immagine della Santa Sede e della correttezza e dell’inserimento nei sistemi economici internazionali. Questa non è una carica di governo della Chiesa di primaria importanza. Il processo è durato da luglio, ha seguito dei passi molto seri, obiettivi, onestamente che un prossimo Papa sarebbe molto stupito che dopo tutto quello che si è fatto non si sia giunti ad una conclusione e non si torni su un argomento che di per sé non è di nomina papale. Io ritengo ovvio che dopo sette mesi fatti con la serietà che si è detta, raggiunta unanimità totale, dire che la sospendiamo per aspettare il nuovo Papa mi sembrerebbe molto curioso. Mi chiedo: perché?

Normalmente quando un Papa muore viene sigillato l’appartamento e i documenti vengono impacchettati e portati all’archivio segreto? Seguono il Papa o vengono archiviati?

Lo chiederò al Camerlengo quando si sarà riunito con la Camera Apostolica. In questo senso penso che uno possa trovare una facile linea di condotta tra i documenti più personali, che lo seguono, e quelli dell’ufficio che non lo seguono.

I libri andranno con il Papa?

Credo che sia difficile che resteranno nel convento, ci sarà una dotazione importante significativa di libri che lo accompagnano, lo ritengo opportuno. Siccome resta in Vaticano, tutte le volte che desidera un libro che non sia nella sua biblioteca in monastero, credo che lo chieda.

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