La Santa Sede

La mattina in Vaticano

“L’uso delle immagini aiuta a costruire ponti e a conoscere modalita’ di essere Chiesa nelle varie latitudini del mondo. Aiutano in qualche modo a renderci meno estranei e ad alimentare la comunione”. Parola di Papa Francesco che così ha salutato l’accordo tra Centro televisivo vaticano e Canal 21 emittente di Buenos Aires stazione televisiva dell’arcidiocesi di Buenos Aires, da lui stesso fondata nel 2004. L’iniziativa è stata presentata alla stampa dal direttore generale del Centro televisivo vaticano monsignor Dario Viganò e dal direttore di Canal 21 Julio Rimoldi.

Le comunità religiose, via per la pace. L’intervento della Santa Sede all’UNHCR

Le comunità religiose, vie per la pace. In un intervento del 26 giugno di fronte all’Alto Commissario Onu per i rifugiati (UNHCR), Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU di Ginevra, sottolinea con preoccupazione che “negli ultimi dodici mesi il numero di persone” di competenza dell’Alto Commissario (ovvero i rifugiati) è aumentato.  Mette in luce che questo succede a causa di conflitti per la risoluzione dei quali non c’è volontà di dialogo. Ma allo stesso tempo plaude al fatto che l’UNHCR ha iniziato ad “esplorare il ruolo delle comunità di fede”, che sono “portatrici di protezione”.

 

Premio Ratzinger 2013, vincono Burridge e Schaller

Sono Richard Burridge e Christian Schaller i vincitori del Premio Ratzinger 2013, il cosiddetto “Nobel della teologia”. L’annuncio è stato fatto in una conferenza stampa in cui sono state presentate anche le attività della Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI e in particolare del Simposio su “I Vangeli: storia e cristologia. La ricerca di Joseph Ratzinger”. Il premio Ratzinger sarà conferito il 26 ottobre.

 

La “carestia dei libri” è questione di diritti umani. La Santa Sede per una cultura per tutti

La chiama “carestia dei libri”, Silvano Maria Tomasi. E sottolinea che poco poteva essere fatto per superarla venti o trenta anni fa. Ma ora – aggiunge l’Osservatore Permanente della Santa Sede presso la sede ONU di Ginevra – lo sviluppo tecnologico permette a tutti di accedere alla cultura. Anche alle persone con disabilità visive. Solo che in questo caso le barriere sono rappresentate da “un sistema legale” ormai antiquato. La sfida è di riformarlo, con “senso di responsabilità”, per dare a tutti, anche ai disabili, “una varietà di opportunità per scoprire il loro potenziale, comprendere il loro ambiente, scoprire i loro diritti e usare al meglio i propri talenti e risorse, sia per la soddisfazione personale che dare un contributo alla società”.

 

Per la cultura accessibile a tutti. La Santa Sede alla conferenza di Marrakech

Per comprendere il senso del lavoro che la Santa Sede va a fare alla Conferenza Diplomatica di Marrakech (in programma nella capitale del Marocco dal 18 al 28 giugno) si deve andare a rileggere la Caritas in Veritate, al numero 22. In un passaggio Benedetto XVI denunciava con forza che “anche nell’ambito delle cause immateriali o culturali dello sviluppo e del sottosviluppo possiamo trovare la medesima articolazione di responsabilità. Ci sono forme eccessive di protezione della conoscenza da parte dei Paesi ricchi, mediante un utilizzo troppo rigido del diritto di proprietà intellettuale, specialmente nel campo sanitario”. Nel caso della Conferenza di Marrakech si parla del diritto d’autore. E in particolare, si parla di migliorare l’accesso ai libri per le persone ipovedenti, o con deficit all’80 per cento. Una battaglia di cui la Santa Sede è stata una delle principali promotrici.

 

Santa Sede e Vietnam, verso un nunzio ad Hanoi

Forse mancano solo pochi passi alla nomina di un nunzio permanente in Vietnam. E, dal canto suo, il Vietnam non solo si è detto disponibile, ma vuole che i cattolici prendano “parte attiva nella costruzione nazionale e nel processo di sviluppo socioeconomico”. Al termine del quarto incontro del Gruppo di Lavoro congiunto tra Vietnam e Santa Sede, l’obiettivo “rappresentanza diplomatica vaticana” in Vietnam sembra a portata di mano. Almeno a leggere il comunicato ufficiale delle due parti, in cui si ribadisce, come di consueto, la “grande cordialità” dei colloqui, e si sottolinea come la Santa Sede abbia posto la questione della necessità di avere un nunzio permanente sul tavolo.

L’etica della persona rinnovi il mondo del lavoro. L’intervento della Santa Sede all’ILO

Migliorare le politiche per l’occupazione, inserirle in un quadro che formi la politica e mobilizzi l’assistenza internazionale allo sviluppo. Ma soprattutto, ripartire dall’essere umano, che spesso è meramente considerato “un consumatore di beni che può essere usato e gettato via”. Alla 102 sessione dell’International Labour Conference, Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso la sede ONU di Ginevra, sottolinea in un intervento del 12 giugno la necessità di una nuova cultura del lavoro. Una cultura che parta dall’essere umano, che si fondi sulla famiglia, e che così crei sviluppo. Uno sviluppo a misura d’uomo.

La Santa Sede: “Per la disciplina dei brevetti si tenga conto delle persone più povere e più vulnerabili”

In gergo si chiama TRIPS, ed è l’accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà commerciale. Si tratta di un trattato internazionale promosso dall’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 1994, e chiede a tutti i Paesi membri di inserirsi in una particolare struttura legale per difendere il diritto della proprietà intellettuale. Però c’è un divario tra Paesi sviluppati e Paesi meno sviluppati, e spesso questi ultimi non hanno né le capacità tecniche né un ambiente favorevole per poter adeguare il loro sistema di legge. Per questo, i Paesi Meno Sviluppati hanno goduto di un regime di transizione, che sarebbe finito il 1 luglio di quest’anno. Ma il regime è stato ampliato – così è stato deciso al Consiglio dei TRIPS – fino al 1 luglio del 2021. E la Santa Sede ha espresso il suo plauso per una decisione arrivata al termine di negoziazioni in cui “è stata tenuta in conto la dimensione umanitaria ed etica”.

Santa Sede: la firma del concordato con Capo Verde

Lo scorso lunedì 10 giugno 2013, negli Uffici del Palazzo di Governo della Repubblica di Capo Verde, a Praia, alla presenza del Primo Ministro, S.E. il Sig. José Maria Neves, è stato sottoscritto l’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica di Capo Verde sullo statuto giuridico della Chiesa Cattolica in Capo Verde. L’Accordo, prendendo atto delle buone relazioni che si sono sviluppate tra la Santa Sede e la Repubblica di Capo Verde negli ultimi 37 anni, definisce e garantisce lo statuto giuridico della Chiesa cattolica e regola vari ambiti, tra cui il matrimonio canonico, i luoghi di culto, le istituzioni cattoliche di istruzione e di educazione, l’insegnamento della religione nelle scuole, l’attività assistenziale-caritativa della Chiesa, la cura pastorale nelle forze armate e nelle istituzioni penitenziarie ed ospedaliere, e il regime patrimoniale e fiscale. L’Accordo, che consiste di un Preambolo e di 30 Articoli, entrerà in vigore nel trentesimo giorno dalla data di scambio degli strumenti di ratifica.

Verso un diritto umano alla pace. L’intervento della Santa Sede

“Il contrario della pace, più che la guerra è la paura”. Perché è la paura che diventa “il minimo comun denominatore tra ricchi e poveri, tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, tra potenza militare e quelli che sono meno potenti”. È Silvano Maria Tomasi  a fare da relatore al gruppo di lavoro sul diritto alla pace della 23esima sessione del Consiglio per i Diritti umani. Si è parlato della possibilità di inserire il diritto alla pace nel novero dei diritti umani. E l’Osservatore Permanente della Santa Sede all’ufficio ONU di Ginevra ha fatto da relatore al gruppo di lavoro sul tema, pronunciando il 7 giugno un intervento denso di dottrina sociale della Chiesa.

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