Piccola riforma della Curia per seminaristi e catechisti

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Se sembra molto logico riunire la cura per la formazione sacerdotale dei primi anni, quella dei seminari appunto, di cui si è occupata per decenni la Congregazione per l’Educazione cattolica, alla formazione permanente di cui si occupa la Congregazione per il Clero, qualche perplessita suscita l’aspetto della pastorale vocazionale. La Pontificia Opera per le Vocazioni sacerdotali, nata nel 1941 per volontà di Pio XII, negli anni del post Concilio aveva ampliato gli orizzonti e allargato il campo di azione anche alle vocazioni religiose (e quindi femminili ) e laicali. Tanto che anche il nome era leggermente mutato e si parlava di vocazioni “ecclesiastiche”. Poi però dagli anni ’90 lentamente l’attenzione è tornata al solo ambito sacerdotale. Così è abbastanza naturale legare la POVS alla Congregazione del Clero. A livello nazionale e diocesano però la pastorale vocazionale è amplia e vede ogni tipo di vocazione come destinataria di una specifica cura. A chi saranno date queste competenze nella Curia romana? Forse potranno passare al Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione che dalla Congregazione riceve la competenza sulla Catechesi.

Anche questo un modo naturale di riempire di senso un Pontificio consiglio che sta ancora delineando il suo pieno profilo. Qualcuno avanza anche un altro dubbio. Con questo cambio di competenza non si rischia un maggior clericalismo, un allontanamento dei seminaristi dalla vita culturale contemporanea, non si rischia insomma che il sacerdote sia sempre più lontano dalla realtà? Il rischio dovrebbe essere allontanato dai tanti documenti, esortazioni sinodali ed encicliche che nel dopo Concilio hanno delineato la formazione sacerdotale. In tutto ciò la Congregazione per l’ Educazione cattolica potrebbe avere più energie per la cura delle tante istituzioni culturali cattoliche nel mondo. Dalle scuole alle università il mondo dell’educazione cattolica deve affrontare diverse difficoltà per mantenere la barra al centro, e la denominazione “cattolica” per una università o una scuola non è sempre così attinente alla realtà dei programmi. Il lavoro insomma non manca e la educazione dei laici non è certo meno importante di quella dei seminaristi.

Ultima piccola notazione. La Congregazione per il Clero diventa più importante e qualcuno dice più potente, insieme al suo Prefetto il cardinale Mauro Piacenza.

 

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