Giovanni Paolo II: poeta, filosofo, teologo, mistico, nello spettacolo “Il Papa e il Poeta”

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Giovanni Paolo II e Karol Wojtyla, non due persone distinte, ma la stessa immensa personalità, l’anima poetica di un grande Pontefice e di uomo che ha calcato il palcoscenico e il teatro per far arrivare , anche attraverso questo linguaggio, il suo messaggio di amore, di pace e di speranza. É questo il messaggio dello spettacolo, scritto dal vaticanista di Avvenire Mimmo Muolo per la regia di Gianfranco Migliorelli che si terrà all’Auditorium Conciliazione di Roma il 10 gennaio (ore 20,30 – Sala del Coro, ingresso libero), proposto dalla Compagnia “Spes on Stage”, con il patrocinio dell’Assessorato ai Servizi sociali della Provincia di Roma e in collaborazione con le associazioni culturali Musicarte&natura e Flamilia, risponde all’invito di Benedetto XVI ad introdurre nella cultura odierna i contenuti della fede anche attraverso la specificità del linguaggio teatrale. Si tratta del secondo appuntamento della Rassegna “La fede a Teatro” e vede protagonista del recital multimediale Karol Wojtyla, o meglio, sono le sue poesie. Operaio, attore e giovane sacerdote, Wojtyla affidava ai suoi versi le esperienze e i sentimenti di quei suoi anni difficili in Polonia, versi poetici che anticiparono i punti fondanti del suo magistero di Papa: la persona umana, la morte, la sofferenza e l’amore.

Fin dall’inizio la letteratura è stata per il futuro Pontefice una palestra per approfondire tematiche come la vita, l’amore, la persona, il lavoro, il dolore, la morte e il destino. Lo spettacolo “ Il Papa e il Poeta” , ovvero Giovanni Paolo II e Karol Wojtyla, si divide in due parti distinte. La prima tratta e argomenta, attraverso un dialogo fra attori e la voce recitante che interpreterà il Santo Padre, i momenti più importanti della sua vita: il pontificato, i viaggi, i discorsi ai giovani, ma anche per esempio il giorno del suo funerale, l’immagine di quell’uomo affacciato “alla finestra del cielo”, l’omelia dell’allora cardinale Raztinger e quella grande invocazione “ santo subito”, come una preghiera della folla. La seconda parte è dedicata proprio alla recitazione delle sue poesie, attraverso musiche, danze, immagini. Come lui era solito esprimersi con tutti i linguaggi possibili per lanciarci un messaggio in cui credeva.

«Papa Wojtyla – afferma Muolo nella conferenza stampa di oggi all’Auditorium Conciliazione per la presentazione dell’evento – ha usato con naturalezza e sapienza tutti i linguaggi disponibili, persino quello della gestualità, che raramente, prima di lui, i Papi avevano adoperato. Per questo, per raccontarlo attraverso le sue poesie, lo spettacolo riproduce in pratica tutti i codici della comunicazione, quasi come le tessere di un mosaico multimediale».

“ Karol era grande come uomo, papa e santo” ha detto il Cardinale Giovanni Battista Re, stretto collaboratore di Giovanni Paolo II, intervenuto anche lui nella conferenza stampa tenutasi oggi- “Come uomo aveva tante qualità, è stato poeta, filosofo, teologo, mistico. Poeta lo era sin da giovane, lui apprezzava tutto quello che era bello, le sue poesie sono esaltazione dell’uomo. Filosofo lo era per natura, era un intellettuale creativo, ma era anche profondamente religioso, e questo era l’elemento mistico; i sentimenti che dominano nelle sue poesie sono la fratellanza e la solidarietà”, ha continuato il cardinale. “Karol Wojtyla era davvero un uomo di certezze, impressionava con la sua sicurezza”, ricorda il suo stretto collaboratore sempre nella conferenza stampa.

Al riguardo è intervenuto anche Claudio Cecchini, Assessore ai Servizi Sociali della Provincia di Roma: “ In questo momenti di grave crisi economica ma anche personale e di valori, le istituzioni che si occupano del sociale devono dare risposte concrete con queste iniziative culturali. Sono stato ben felice di contribuire con Mimmo Muolo alla realizzazione di questa operazione culturale, che darà un segno di socialità e solidarietà”.

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