Italia: nella loro festa le famiglie preferiscono l’estero
La Chiesa festeggia oggi la Santa Famiglia di Nazareth, modello per tutte le coppie cristiane; nell’ultima udienza generale papa Benedetto XVI aveva affermato, ricordando il 30^ anniversario dell’enciclica ‘Familiaris Consortio’: “La famiglia è Chiesa domestica e deve essere la prima scuola di preghiera”. Ed il 1 dicembre nel discorso alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia sempre il papa aveva sottolineato che la famiglia è ‘via della Chiesa’: “Nel nostro tempo, come già in epoche passate, l’eclissi di Dio, la diffusione di ideologie contrarie alla famiglia e il degrado dell’etica sessuale appaiono collegati tra loro. E come sono in relazione l’eclissi di Dio e la crisi della famiglia, così la nuova evangelizzazione è inseparabile dalla famiglia cristiana… La famiglia cristiana, nella misura in cui, attraverso un cammino di conversione permanente sostenuto dalla grazia di Dio, riesce a vivere l’amore come comunione e servizio, come dono reciproco e apertura verso tutti, riflette nel mondo lo splendore di Cristo e la bellezza della Trinità divina”.
Ma, in Italia, la famiglia non gode delle stesse premure che gli altri Stati europei offrono: infatti secondo lo studio dell’osservatorio Anfn (Associazione nazionale famiglie numerose), le famiglie francesi, a parità di reddito, pagano fino ad € 14.000 di tasse in meno rispetto alle italiane, e 16 sedici famiglie numerose italiane su 100 stanno valutando seriamente la possibilità di trasferirsi all’estero, nei Paesi dove il fisco è più family-friendly. Infatti alla domanda: ‘avete mai pensato di trasferirvi in Paesi più sensibili alle famiglie?’ il 16,07% dei genitori ha risposto ‘sì e lo farò’, il 15,98% ‘no, mai’, mentre i più (il 68,02%) hanno risposto ‘sì, ma non lo farò’. Al sondaggio hanno risposto finora 620 nuclei familiari extralarge; Regina Maroncelli, curatrice dell’house organ ‘Test +’, ha commentato i dati:
“Nel contempo diversi nostri associati hanno inviato alla nostra redazione la loro testimonianza, confidando di essere molto preoccupati per il futuro dei loro figli e di essere tentati di cercare fortuna altrove… E’ comprensivo il disagio di tante famiglie italiane per l’eccessivo carico fiscale. Nella vicina Francia, ad esempio, grazie al quoziente familiare, le agevolazioni previste per le famiglie con figli sono molto più alte. L’osservatorio ha messo a confronto famiglie italiane e francesi con egual numero di figli ed egual reddito disponibile. Una coppia italiana con un figlio e che dispone, grazie al lavoro del capofamiglia, di € 25.000 di reddito, paga all’Erario € 3870, € 3478 in più di quanto versa la coppia francese (appena € 391,59). Una famiglia italiana con due figli e che dispone di € 40.000 di imponibile, versa allo Stato € 8234, € 7990 in più di quella francese (€ 244). Una famiglia italiana con quattro figli e che dispone di un reddito di € 60.000, versa allo Stato € 14805, € 14.040 in più rispetto a quello che fa una famiglia francese (€ 366)”.
Inoltre nel 2012 il Forum nazionale delle Famiglie ha esaminato ben 1038 provvedimenti regionali di cui: 220 deliberativi (i rimanenti di indirizzo o di controllo); 466 relativi al sociale, sintomo del permanere di politiche non dedicate. Da questa analisi si è riscontrato che manca una vision nell’ambito della conciliazione famiglia – lavoro, che è l’ambito che ha ricevuto meno provvedimenti in assoluto (solo 69). In ben 4 Regioni non vi sono riferimenti di sorta a modifiche al sistema fiscale. In ben 3 regioni non vi sono neppure atti di indirizzo a tutela della vita umana. La regione più produttiva è stato il Piemonte con 111 atti, la regione meno produttiva la Campania, con solo 6 atti, anche se tutti deliberativi. 8 Regioni complessivamente passano l’esame: 4 di centro-destra, 3 di centro-sinistra; 8 Regioni restano indecise tra luci e ombre, molto spesso ingenerate da dibattiti ideologici oppure da inerzie istituzionali. Per 4 Regioni, Sicilia, Molise, Campania, Basilicata, il Forum delle Famiglie chiede un deciso cambio di marcia. Inoltre in diverse Regioni si sta iniziando a erodere il principio costituzionale del matrimonio: numerose Regioni stanno appoggiando forme light di famiglia.
Anche in regioni virtuose, ad esempio la Valle d’Aosta, il benchmark familiare risulta quello delle ‘famiglie anagrafiche’ a detrimento della famiglia. Ben 4 Regioni non hanno espresso neppure un provvedimento in materia di conciliazione tra famiglia e lavoro. Per quanto riguarda il sociale nelle regioni stentano a decollare politiche familiari organiche, finora portate avanti solo in poche Regioni. Le altre Regioni hanno una visione frammentaria delle politiche familiari e talora entrano in contraddizione, come ad esempio la Liguria. Alcune Regioni ancora non hanno una legge sulla famiglia. Le politiche di sostegno alla disabilità tradizionalmente riconosciute come politiche sociali sono spesso disgiunte dalla visione familiare. Inoltre ancora permangono politiche assistenziali soprattutto nelle Regioni del Meridione, ma anche in regioni virtuose si constata modalità di erogazione ‘a pioggia’.
Invece per quanto riguarda il decreto di legge di stabilità il Forum delle Famiglie ha sottolineato l’introduzione di alcune misure di rilievo che toccano diversi aspetti della vita delle famiglie, mentre altre misure presenti nella prima bozza del ddl, che avrebbero comportato un peggioramento fiscale ed economico per le famiglie, sono state eliminate: “Si segnala comunque in negativo una riduzione lineare delle dotazioni dei ministeri nel prossimo triennio che riguarda anche settori fondamentali quali ‘diritti sociali, politiche sociali e famiglia’ e ‘sostegno alla famiglia’, che andrebbero invece salvaguardati dai tagli, compensata solo in parte dal più volte auspicato rifinanziamento del Fondo per le politiche della famiglia”.
Tra le misure introdotte dal ddl si segnala che il comma 483 del ddl stabilisce che a decorrere dal 1 gennaio 2013 le famiglie potranno detrarre per figli a carico € 950 euro contro gli attuali € 800. L’ulteriore detrazione per i figli di età inferiore a tre anni è aumentata da € 100 ad € 270; raggiunge € 1220 per ciascun figlio con meno di tre anni. E’ stata anche aumentata l’ulteriore detrazione per figli portatori di handicap da € 220 a € 400. Inoltre per gli anni 2013/2015 sono stati rifinanziati diversi Fondi previsti da leggi precedenti che ne demandano la copertura finanziaria alla legge di stabilità. In particolare, si tratta del Fondo per le politiche della famiglia, del Fondo nazionale per il servizio civile degli obiettori di coscienza, del Fondo per il diritto allo studio e per l’alloggio degli studenti, del Fondo nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, del Fondo nazionale per le politiche sociali, del Fondo per la non autosufficienza.