Twitter: il prete nella rete, come cinguettano i sacerdoti italiani

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Un autoritratto in 160 caratteri

Le biografie (dove ogni utente di Twitter si descrive in 160 caratteri) parlano di ruoli e carriere ufficiali ma anche di microstorie. C’è il “prete psicologo della Chiesa 2.0” allergico al colletto bianco, chi afferma di vivere “solo nell’attesa di quanto ancora di meraviglioso mi possa succedere”, chi dice “cerco di fare il prete. Sono felice così”.

Chi si presenta come “cantautore di Dio” e chi come “felicemente prete”. C’è anche l’ingegnere nucleare e prete a cui piace “andare al nucleo delle cose”.

Tra gli appassionati di tecnologia troviamo chi si presenta in inglese come un “technologic priest” o un altro che si definisce “a multitasking don” e chi, con un occhio al cielo e uno al mondo, afferma “amo gesù, apple, la bistecca alla fiorentina”.

C’è ancora chi, come il Don Camillo di Guareschi, ama pedalare “100% Cycling 100% Jesus” e chi, con passione, “segue e accompagna spiritualmente i ciclisti”.

Le classifiche

Per queste classifiche consideriamo il Santo Padre “fuori concorso” per la straordinarietà della sua presenza su Twitter: il suo ministero gli ha valso già al primo giorno di presenza oltre un milione di follower. Nessuno vuole competere!

Seguitemi

Su Twitter il numero di follower è il primo indicatore di interesse: in Italia al primo posto troviamo il Card. Ravasi e il Card. Scola, entrambi contano oltre diecimila followers. Seguono don Andrea Gallo, il “prete scomodo” di Genova e don Antonio Spadaro, gesuita e creatore del blog “Cyberteologia”. Al quinto posto con oltre 5000 follower troviamo una talare in incognito, l’irriverente dondindan che cura un leggero e irrispettoso martirologio della Chiesa 2.0.

Numero tweet

Il primato del sacerdote più attivo su Twitter spetta al giovane calabrese Don Tommaso che dal 2007 ha cinguettato oltre 25.000 messaggi. Seguono il gesuita Gabriele Semino di Cagliari (18.600 tweet) e don Dino Pirri (11900 tweet), da Roma. Comunque non sono più di 10 i preti italiani che hanno già superato il traguardo dei mille tweet. Sempre 10 sono gli utilizzatori incalliti, cioè quelli che fanno più di 10 tweet al giorno. Ma la maggioranza ha comunque una presenza abbastanza regolare: solo il 14% dei preti su twitter è inattivo da oltre un mese.

I pionieri

La decisione del Santo Padre di usare Twitter come strumento pastorale ha convinto molti sacerdoti ad aprire un account sui social network negli ultimi mesi. Su Twitter tuttavia alcuni pionieri sono iscritti fin dai primissimi tempi e vantano anzianità di sei anni (Antonio Spadaro e Paolo Padrini), cinque anni (Don Tommaso) e quattro anni (Don Marco Gasparini e il Card. Angelo Scola).

Avanti non solo i giovani

Il popolo di twitter non guarda alla carta d’identità, ma ai contenuti. Infatti l’età media dei primi tre sacerdoti italiani per numero di follower è oltre i 75 anni: i cardinali Ravasi e Scola e Don Gallo. L’età media scende a poco più di 50 se si considerano i primi quindici.

Misurare le interazioni

Ci sono molti indici indipendenti che cercano di sintetizzare l’efficacia della presenza su Twitter. Peerindex misura il livello di interazione della community che ruota attorno ad un utente e quindi il suo impatto sui social media.

Il sacerdote italiano più influente secondo Peerindex è @dondindan (con un indice di 54), i cui interventi generano spesso ampie ed animate conversazioni. Seguono Don Andrea Gallo che pur essendo solo da due mesi su Twitter ha già raggiunto un ragguardevole 47, e il Card. Ravasi (45). Don Antonio Mazzi (37) è attualmente a pari merito con l’account italiano del Santo Padre.

Un nuovo popolo di Dio

La rete è una nuova occasione per parlare all’uomo di oggi. Antonio Spadaro, il gesuita che studia l’intelligenza della fede al tempo della Rete, ha recentemente dichiarato che su Internet “si esprimono anche i bisogni religiosi e le domande di senso. Non si tratta, quindi, di una mera presenza o di desiderio di protagonismo. Ormai non c’è differenza fra vita on line e vita off line , ossia quella dentro e fuori del web. Una parte del quotidiano si svolge in Rete. E la Chiesa, per sua vocazione, è chiamata ad essere là dove l’uomo si trova.”.

La sfida per i sacerdoti italiani su Twitter è portare in 140 caratteri la salvezza di Gesù Cristo tramite la sua parola “vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio”, come diceva 2000 anni fa un certo @paoloditarso, che di follower ne aveva in tutto il mondo.

Thomas Drahorad

I dati sono aggiornati al 26 dicembre 2012

Tab. 1 – Follower Top 10

 

Twitter

Nome

Follower

  1. @CardRavasi

Gianfranco Ravasi

29300

  1. @angeloscola

Card. Angelo Scola

13000

  1. @DonAndreaGallo

Don Andrea Gallo

9200

  1. @antoniospadaro

Antonio Spadaro

5765

  1. @dondindan

don din dan

5587

  1. @dontommaso

don Tommaso

3175

  1. @davidebanzato

don Davide Banzato

1958

  1. @MauriCristiano

Don Cristiano Mauri

1837

  1. @dDinoPirri

don Dino Pirri

1788

  1. @Plamannag

p. Giovanni La Manna

1327

Tab. 2 – Numero tweet Top 10

 

Twitter

Nome

Tweet

  1. @dontommaso

don Tommaso

25700

  1. @GabrieleSemino

Gabriele Semino

18600

  1. @dDinoPirri

don Dino Pirri

11900

  1. @Don_Lazzara

Don Lazzara

9859

  1. @dondindan

don din dan

6386

  1. @MauriCristiano

Don Cristiano Mauri

6330

  1. @antoniospadaro

Antonio Spadaro

5389

  1. @davidebanzato

don Davide Banzato

1987

  1. @marcodon

don Marco Gasparini

1874

  1. @angeloscola

Card. Angelo Scola

1120

Tab 3. – Il livello di interazioni secondo Peerindex – Top 10

 

Twitter

Nome

Peerindex

  1. @dondindan

don din dan

54

  1. @DonAndreaGallo

Don Andrea Gallo

47

  1. @CardRavasi

Gianfranco Ravasi

45

  1. @donAntonioMazzi

don Antonio Mazzi

37

  1. @antoniospadaro

Antonio Spadaro

33

  1. @GabrieleSemino

Gabriele Semino

29

  1. @MauriCristiano

Don Cristiano Mauri

22

  1. @Plamannag

p. Giovanni La Manna

18

  1. @dontommaso

don Tommaso

16

  1. @paolopadrini

paolopadrini

13

Intervista a @dontommaso

Don Tommaso Scicchitano, 36 anni, ha il primato italiano di tweet pubblicati da un sacerdote. E’ stato ordinato sacerdote nel 2002 ed è su Twitter dal 3 febbraio 2008: “Credo di essere stato il primo prete al mondo a iscriversi e ad usare Twitter, anche se sono pronto ad essere smentito”.

Perché hai deciso di entrare in Twitter?

Per me è solo diletto e voglia di comunicare. Come ho scritto per il mio blog (www.dontommaso.org – n.d.r.), vale la locuzione di Virgilio “Deus nobis haec otia fecit” per me è un diletto e un’occasione di incontro. Senza grosse pretese.

Hai una “linea editoriale”? Ci sono argomenti che non tratti su Twitter?

Solo quello che mi passa per la mente in quel momento, l’argomento più dibattuto, o anche solo per scrivere un battuta. Il primo tweet del giorno è sempre un passo delle Parola di Dio. Capita di usare l’hashtag #twittomelie, per scrivere un pensiero sulla liturgia del giorno.

Hai conosciuto di persona qualche follower? Che effetto fa?

Ne ho conosciuto diversi, soprattutto quelli in zona, in realtà si continua a discutere come se ci si conosce già, ma non mi ha fatto un effetto particolare, perché quando si passa alla conoscenza della persona se ne conoscono già i valori e le idee.

Twitti nel tempo libero o ti prendi del tempo apposta per stare su twitter?

Per un tweet ci vuole un 20 secondi di battitura, quindi può capitare che mi esce in qualsiasi momento (certo non mentre celebro o confesso). Potrebbe succedermi che un pensiero mi venga anche quando parlo con qualcuno, ma poi lo scrivo appena finito.

Per terminare, una provocazione: ami di più i tuoi parrocchiani o i tuoi follower?

Sono più disponibile ai miei parrocchiani che ai follower, sia in termini di tempo che in qualità della relazione.

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