Dal Congo un appello alla pace per il nuovo anno

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Nel messaggio Urbi et Orbi di Natale papa Benedetto XVI ha pregato anche per la pace nella Repubblica Democratica del Congo: “Il Redentore rechi aiuto e conforto ai profughi dell’Est della Repubblica Democratica del Congo”. Nel frattempo sono stati sospesi e rinviati a gennaio i colloqui in corso a Kampala tra il governo ed i ribelli del Movimento del 23 Marzo. Intanto le violenze e le uccisioni di civili non hanno avuto termine e la comunità internazionale non è intervenuta, soprattutto nella regione dei Grandi Laghi, denominata Masisi, che è una zona ricca di minerali nel Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, come ha denunciato il JRS (Jesuit Refugee Service): “Da agosto è aumentato il numero di scontri tra diversi gruppi ribelli, oltre che tra questi gruppi e l’esercito congolese. Di conseguenza, migliaia di donne, bambini e uomini sono sfollati dalle loro case. Inoltre, un clima di paura e diffidenze reciproche regna tra le due maggiori comunità che vivono nella zona, Hunde e Hutu”. Quindi il JRS ha ritenuto una priorità urgente per la comunità internazionale, per le autorità congolesi, per la Missione di pace delle Nazioni Unite (MONUSCO) e per gli attori politici della regione dei Grandi Laghi, occuparsi del conflitto dimenticato nella regione di Masisi e garantire la protezione della popolazione locale.

 

 

E da Goma sono giunti gli auguri di buon Natale da Giovanna Bonvini, volontaria VIS al Centro Don Bosco Ngangi: “Al Centro Don Bosco Ngangi si cerca di tornare a riprendere le attività quotidiane. Per tutti i rifugiati è stata trovata una soluzione, accompagnandoli verso altri luoghi con sistemazioni più organizzate. Alcuni sono tornati al villaggi d’origine, altri sono stati trasferiti nei campi ufficiali gestiti dall’UNHCR. Qui rimangono 76 bambini arrivati da soli al Centro Don Bosco Ngangi, portati dalla Croce Rossa internazionale. Ci sono anche 22 bambine portate al Centro dalla ong War Child. Con l’équipe sociale noi volontari VIS stiamo già lavorando sui loro casi, realizzando ricerche familiari nei campi profughi, onde evitare di perdere le tracce dei genitori, e domani con Cicr (Croce Rossa Internazionale) ci incontreremo per fare il punto della situazione, anche rispetto agli altri bimbi non accompagnati… La guerra, la perenne insicurezza e la miseria continuano a causare vittime. I bambini malnutriti sono aumentati. I malati di colera sono stati tenuti in isolamento e curati con l’aiuto di Medici Senza Frontiere. Agli sfollati abbiamo dato, oltre alla razione secca del Pam, due teloni protettivi, una tanica per l’acqua e pezzi di sapone. L’equipe sociale riceve ogni giorno casi di famiglie che chiedono di essere aiutate a ritornare alle loro case, ma non possiamo fare nulla in merito… Noi continuiamo a tenere i bimbi al sicuro, cercando di tornare ad una vita di normale: sono riprese la scuola e le attività di ogni giorno.

Al Centro per Bambini e ragazzi di Strada ‘Gahinjia’ ci sono nuove entrate perchè i bambini di strada non hanno nessun posto dove stare, vista la perenne e grave insicurezza che regna in città. Ogni sera arrivano tre o quattro nuovi casi, che spesso però il giorno dopo lasciano la maison per tornare nella strada. Qualcuno siamo riusciti a convincerlo, sensibilizzandolo sui pericoli della strada e la necessità per lui di iniziare un nuovo cammino e dunque abbiamo iniziato il complesso ma gratificante percorso di riabilitazione”.

E sono oltre 15.000 le persone sfollate arrivate nel Centro educativo ‘Don Bosco Ngangi’ di Goma, gestito dai Salesiani di Don Bosco con il supporto dei volontari della ong VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Secondo l’ultimo censimento realizzato dagli operatori del Centro Salesiano tra queste 15.000 persone ci sono 9.000 bambini, dei quali 180 sono arrivati completamente soli e 375 sono gravemente malnutriti. Le 15.000 persone sfollate si aggiungono ai 3300 giovani e bambini in condizioni di vulnerabilità che normalmente frequentano il Centro. Per chi volesse effettuare una donazione a supporto del Centro Ngangi e del VIS: con versamento con bollettino postale sul conto corrente n. 88182001 intestato a VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo. Causale: Emergenza RDCONGO Bonifico sullo stesso conto: Codice IBAN: IT16 Z076 0103 2000 0008 8182 001; online sul sito www.volint.it.

Anche la Caritas Internationalis ha lanciato un appello per più di $ 2.600.000 per aiutare le persone coinvolte nell’ultimo conflitto nella Repubblica democratica del Congo; il direttore della Caritas di Goma, don Osvaldo Musoni, ha raccontato le condizioni in cui gli operatori umanitari agiscono: “A differenza dell’energia elettrica, operiamo a tempo pieno e tutti i nostri membri del team Caritas sono nel campo di lavoro tutto il giorno. Abbiamo fatto le valutazioni e hanno iniziato la distribuzione di cibo, fornito dal PAM nel più grande campo. La situazione è ancora molto fluida, le persone non sono sicuro di quello che accadrà dopo, ma tutte le scuole, chiese e campi traboccano di persone in cerca di fuga da postazioni dell’esercito e ribelli. Molti bambini non accompagnati e siamo preoccupati per la loro sicurezza”.

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