Il Papa: lo sport non è solo competizione

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Lo sportivo, ha detto il Papa – “ha una capacità morale e spirituale che deve essere arricchita e approfondita dallo sport e dalla medicina dello sport. Qualche volta, tuttavia, il successo, la fama, le medaglie e il denaro, diventano la motivazione principale, se non l’unica, di quanti si dedicano allo sport. È accaduto alle volte che vincere a tutti i costi abbia sostituito l’autentico spirito dello sport, conducendo all’abuso e cattivo uso dei mezzi a disposizione della moderna medicina”.

Una questione che  è una delle preoccupazioni degli organizzatori del Congresso ai quali il Santo Padre ha ricordato che le persone di cui si curano “sono individui unici e dotati, a prescindere dalle capacità atletiche, chiamati alla perfezione morale e spirituale che precede ogni conquista fisica. Nella sua prima lettera ai Corinzi, San Paolo scrive che l’eccellenza spirituale ed atletica sono strettamente collegate ed esorta i credenti ad addestrarsi alla vita spirituale”. “Come il Signore si incarnò e divenne uomo, così ogni persona umana è chiamata a riflettere perfettamente l’immagine e la somiglianza di Dio. Perciò io prego per voi e per coloro che beneficiano del vostro lavoro, che i vostri sforzi portino ad un più profondo apprezzamento della bellezza, del mistero e del potenziale di ciascun essere umano, che sia atleta o altro, sia disabile che normodotato”, ha concluso il Papa.

Fonte. VIS

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