Paolo Gabriele, tra una decina di giorni il primo verdetto. Sarà processo?

Condividi su...

Verrà resa nota probabilmente nella settimana del 6-12 agosto la sentenza che chiude la fase istruttoria del processo a Paolo Gabriele, assistente di camera di Sua Santità e finora unico indagato per la fuga di documenti dal Vaticano. Lo afferma padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, commentando con i giornalisti il comunicato che riferisce dell’incontro di Benedetto XVI con – tra gli altri – la Commissione Cardinalizia che svolge l’indagine amministrativa sulla fuga di notizie riservate e con il giudice Bonnet e il promotore di Giustizia Picardi. Benedetto XVI si è informato su come stessero procedendo le indagini, e ha chiesto alla Magistratura vaticana di procedere con solerzia.

 

Giovedì 26 luglio, i tre cardinali Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi sono così saliti a Castel Gandolfo. Hanno riferito al Papa degli esiti della loro indagine. Le persone ascoltate (si tratta di “audizioni” e non di “interrogatori”) erano – secondo le informazioni date da padre Federico Lombardi in un briefing di circa due settimane fa – 28. Il calendario delle audizioni è proseguito, dunque presumibilmente altre persone sono state ascoltate dalla Commissione. Di ogni audizione, è stata presa nota, ad opera di padre Luigi Martignani, segretario della Commissione cardinalizia, anche lui presente all’incontro con Benedetto XVI.

Il quale ha incontrato insieme ai membri della commissione cardinalizia anche il giudice Pietro Antonio Bonnet e il promotore di Giustizia Antonio Picardi. Quest’ultimo, sta ultimando la requisitoria che poi porterà al giudizio del giudice vaticano su Paolo Gabriele, agli arresti domiciliari dopo la fine della fase istruttoria del processo. Per Paolo Gabriele ci sarà probabilmente un rinvio a giudizio – stando a quello che ha dichiarato l’avvocato Carlo Fusco alla notizia degli arresti domiciliari – e il processo (che sarà pubblico) dovrebbe essere istruito nella Città del Vaticano a partire da ottobre.

Ma che l’incontro fosse destinato a delineare una strategia a più ampio raggio lo dimostra la presenza di Georg Gaenswein, segretario particolare di Sua Santità; del sostituto alla Segreteria di Stato di Sua Santità Angelo Becciu; di Domenico Giani, il capo della Gendarmeria vaticana, che ha seguito tutto il procedimento istruttorio; di Greg Burke, l’advisor per la comunicazione della Segreteria di Stato vaticano.

Uno scambio totale di informazioni, dunque, tra commissione cardinalizia, magistratura vaticana e membri dello staff del Papa. Ma è in particolare la presenza di Greg Burke a segnalare che c’è la volontà di delineare una strategia di comunicazione a lungo periodo, in modo da gestire tutti i passaggi successivi. Il primo sarà quindi la pubblicazione della requisitoria e della sentenza su Paolo Gabriele. Il quale – nonostante siano state ascoltate moltissime persone – resta ancora l’unico indagato della vicenda Vatileaks. E per questo motivo ha chiesto perdono al Papa con una lettera di cui è stata data notizia negli scorsi giorni.

Free Webcam Girls
151.11.48.50