Moneyval approva il Rapporto sulla Santa Sede. Strasburgo locuta, causa finita?
La 39esima Plenaria di MONEYVAL (l’organismo del Consiglio d’Europa che valuta l’aderenza dei Paesi membri agli standard antiriciclaggio e per il contrasto del finanziamento del terrorismo), ha approvato il rapporto della Santa Sede/Stato di Città del Vaticano il 4 luglio. Come conferma il comunicato ufficiale della Santa Sede, secondo le procedure MONEYVAL, il rapporto sarà pubblicato dopo che il testo – approvato con i consenso di tutti i membri Plenaria a Strasburgo – verrà inviato alla Santa Sede, che ha la facoltà di verificarne l’accuratezza e proporre eventuali commenti. Il rapporto giunge dopo un anno di intenso lavoro dei valutatori e della Santa Sede. Ai fini della valutazione, al Paese interessato viene assegnato un “rating” per ciascuna delle 40+9 Raccomandazioni GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale del Fondo Monetario Internazionale).
MONEYVAL non ha quindi guardato al passato, ma al futuro. E per il futuro è chiara la strada intrapresa dalla Santa Sede.
Una strada che hanno intrapreso i Paesi che si sono sottoposti a un processo di valutazione. Inclusa l’Italia. La quale, nel rapporto GAFI del 2005, reperibile sul sito ufficiale del Ministero del Tesoro(http://www.dt.tesoro.it/export/sites/sitodt/modules/documenti_it/prevenzione_reati_finanziari/prevenzione_reati_finanziari/DAR-FMI.pdf) ricevette 5 valutazioni “non conformi” o “parzialmente conformi” sulle raccomandazioni essenziali (quelle della Santa Sede sarebbero 7). La descrizione del sistema italiano ricevette inoltre delle osservazioni molto preoccupanti circa il tasso di rischio di riciclaggio e di criminalità organizzata: “Il paese detiene il record in Europa per i maggiori tassi di costo del denaro e l’evasione fiscale che prospera in settori come quello immobiliare fornisce un terreno favorevole alle attività di riciclaggio del denaro.” (pag. 7). Dall’Italia proverebbero allora maggiori rischi che dalla Santa Sede.
“Strasburgo locuta, causa finita”? Non sembra essere così. Sempre Il Fatto Quotidiano riferisce di un presunto “imbavagliamento” del governo italiano alla delegazione della propria autorità antiriciclaggio in Vaticano. Ovvero, avrebbe detto ai suoi delegati di non affrontare quelle criticità. Questa decisione avrebbe portato alla decisione di Giovanni Castaldi, Direttore dell’UIF (Unità di Informazione Finanziaria) di Bankitalia di ritirare per protesta con il Governo le due persone della sua delegazione. Anche questo, tutto da verificare. Ma il Ministero dell’Economia, secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, non smentisce e si limita a delle precisazioni, tra le quali alcune considerazioni sul rapporto adottato dalla Plenaria e sulla dichiarazione che avrebbe fatto la delegazione italiana alla stessa nel corso della stessa Plenaria.
Proprio qui potrebbero iniziare i problemi per l’Italia. Il rapporto approvato da MONEYVAL è infatti per ora riservato e un Paese osservatore, cioè l’Italia, con una dichiarazione ufficiale, ha reso pubbliche alcune osservazioni sul rapporto, fornendo i dettagli dell’intervento della propria delegazione (presente quindi, ufficialmente, alla Plenaria). Ciò potrebbe essere visto come una messa in discussione della riservatezza dei programmi di valutazione MONEYVAL, nonché della fiducia reciproca dei Paesi membri. Diversi modi di intendere la trasparenza. Staremo a vedere.