Papa Francesco invita a seguire Gesù

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Nella messa, celebrata in streaming, di una nuova settimana, dopo un rinnovato stop alle celebrazioni eucaristiche con i fedeli da parte del governo, papa Francesco ha rivolto il suo pensiero agli artisti: “Preghiamo oggi per gli artisti, che hanno questa capacità di creatività molto grande e per la strada della bellezza ci indicano la strada da seguire. Che il Signore ci dia a tutti la grazia della creatività in questo momento”.

Nell’omelia il papa ha commentato il vangelo odierno, in cui Gesù rimprovera la folla di cercarlo, dopo la moltiplicazione dei pani e dei pesci, solo perché si è saziata ed esorta a darsi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo darà: “La gente che aveva ascoltato Gesù durante tutta la giornata, e poi ha avuto questa grazia della moltiplicazione dei pani e ha visto il potere di Gesù, voleva farlo re.

Prima andavano da Gesù per ascoltare la parola e anche per chiedere la guarigione degli ammalati. Sono rimasti tutta la giornata ascoltando Gesù senza annoiarsi, senza stancarsi o (essere) stanchi, ma erano lì, felici. Ma poi quando hanno visto che Gesù gli dava da mangiare, cosa che loro non aspettavano, hanno pensato: ‘Ma questo sarebbe un buon governante per noi e sicuramente sarà capace di liberarci dal potere dei Romani e portare il Paese avanti’.

E si sono entusiasmati per farlo re… Ma avevano dimenticato in quel momento l’entusiasmo che la parola di Gesù faceva nascere nei loro cuori”.

E quindi lo cercano, ma Gesù aveva capito le intenzioni e si ritira a pregare: “Gesù si allontanò e andò a pregare. Si vede quella gente, è rimasta lì, e il giorno dopo cercavano Gesù … Ma non sapevano che Gesù aveva raggiunto gli altri camminando sulle acque. Così si sono decisi ad andare dall’altra parte del mare di Tiberiade a cercare Gesù e quando lo hanno visto, la prima parola che gli dicono: Rabbì, quando sei venuto qua?”

Gesù quindi rivela le le vere intenzioni del popolo: “E Gesù li fa tornare al primo sentimento, a quello che avevano loro prima della moltiplicazione dei pani, quando ascoltavano la parola di Dio… Questo è un caso nel quale Gesù corregge l’atteggiamento delle persone, della folla, perché a metà cammino si era un po’ allontanato dal primo momento, dalla prima consolazione spirituale e aveva preso una strada che non era giusta, una strada più mondana che evangelica”.

Il papa ha sottolineato che spesso la sequela di Gesù è condizionata dalle nostre aspettative: “Questo ci fa pensare tante volte che noi nella vita incominciamo una strada alla sequela di Gesù, dietro Gesù, con i valori del Vangelo, e a metà strada ci viene un’altra idea, vediamo qualche segnale e ci allontaniamo e ci conformiamo con una cosa più temporale, più materiale, più mondana, può darsi, e perdiamo la memoria di quel primo entusiasmo che abbiamo avuto quando sentivamo parlare Gesù.

Il Signore fa tornare sempre al primo incontro, al primo momento nel quale Lui ci ha guardato, ci ha parlato e ha fatto nascere dentro di noi la voglia di seguirlo… Tornare al primo incontro”.

Ed ha concluso l’omelia invitando a scoprire la propria ‘Galilea’: “Ognuno di noi ha la propria ‘Galilea’ dentro, il proprio momento nel quale Gesù si è avvicinato e ci ha detto: ‘Seguimi’. Nella vita succede questo che è successo a questa gente (buona, perché… subito hanno obbedito) succede che ci allontaniamo e cerchiamo altri valori, altre ermeneutiche, altre cose, e perdiamo la freschezza della prima chiamata.

L’autore della lettera agli Ebrei ci rimanda anche a questo: ‘Ricordatevi i primi giorni’. La memoria, la memoria del primo incontro, la memoria della ‘mia Galilea’, quando il Signore mi guardò con amore e mi ha detto: seguimi”.

Papa Francesco ha terminato la celebrazione con l’adorazione e la benedizione eucaristica, invitando a fare la Comunione spirituale: “Gesù mio, credo che sei realmente presente nel Santissimo Sacramento. Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore. Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a Te. Non permettere che mi abbia mai a separare da Te”.

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