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Antonio Caschetto presenta un concept album per il Cantico delle Creature
Anche quest’anno ad Assisi un ricco programma di eventi sta accompagnando il Tempo del Creato, momento di preghiera ecumenica ed azione per la casa comune, fino al 4 ottobre, festa di san Francesco. Il programma si inserisce nelle iniziative per il centenario francescano (2023-2026), in particolare nei festeggiamenti per gli 800 anni del Cantico delle Creature, come ha dichiarato Antonio Caschetto, responsabile del Centro ‘Laudato Sì’ di Assisi e direttore artistico degli ‘Artisti per la Creazione’:
“Oggi più che mai sentiamo una sete di pace tra i popoli, pace nelle famiglie, pace tra uomini e donne, pace con noi stessi, pace con tutto il creato. Il Cantico delle Creature ci insegna come vivere questa pace, a tutti i livelli. Ci auguriamo di cuore che questo Tempo del Creato aiuti lo sbocciare di tanti semi di pace tra i partecipanti e i pellegrini di passaggio da Assisi”.
Clou della manifestazione oggi, sabato 20 settembre, è l’incontro nazionale del Movimento ‘Laudato Sì’ sulla ‘Chiamata alla responsabilità per la transizione ecologica: dai dibattiti ai dialoghi, dal dire al fare’, a cui partecipano la prof.ssa Marianella Sclavi, esperta di processi partecipativi e risoluzione nonviolenta dei conflitti, il prof. Marco Marchetti, docente ordinario di pianificazione ecologica del territorio all’Università ‘La Sapienza’ di Roma ed esperto del Movimento ‘Laudato Sì’, il Custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, il climatologo Luca Mercalli, Francesco Scoppola e Roberta Vincini, presidenti nazionali dell’AGESCI, Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle ACLI, Cecilia Dall’Oglio, global movement advisor ‘Movimento Laudato Sì’.
Inoltre il Centro ‘Laudato Sì’ di Assisi, insieme ai partner del progetto ‘Assisi Terra Laudato Sì’, nelle scorse settimane, ha presentato il concept album dal titolo ‘8Cento’: un viaggio, attraverso vari linguaggi musicali, per leggere il ‘Cantico delle Creature’ con occhi e orecchie nuove, in quanto gli artisti per la Creazione hanno voluto rendere omaggio, con l’arte della musica, alla prima canzone italiana di cui si conosca l’autore, perché non si tratta solo di una poesia stupenda, di una preghiera ispirata, ma anche di un’opera cantautorale, che proprio quest’anno compie 800 anni.
L’opera racconta il ‘Cantico delle Creature’, ispirandosi a ciascuna strofa, con molteplici stili musicali e brani cantautorali; varie lingue, vari linguaggi, per cantare il Creatore che ha voluto una creazione fatta di biodiversità. E la biodiversità è bellezza. Gli artisti che hanno contribuito al progetto sono don Mimmo Iervolino, Luca Lencioni, Marco Mammoli, Matteo Manicardi, MoMa feat. Anna Silimbani, Diego Raiteri, Agostino Sammarco, Matteo Santini, Luca Terrana, OobyMajor.
Ad Antonio Caschetto abbiamo chiesto di spiegarci il motivo della produzione di questo concept album per il centenario del Cantico delle Creature: “Il Cantico delle Creature, composto da San Francesco nel 1225, non è solo la ‘prima poesia italiana di autore noto’, ma è anche una splendida canzone. Certo, la melodia originale è andata perduta, come avviene per molti salmi non conosciamo più ‘come suonava’, e nel più antico documento giunto fino a noi (il Codice 338 conservato nella Biblioteca del Sacro Convento di Assisi) sono presenti delle righe vuote che attestano che una melodia doveva esserci, ma non scritta come le parole impresse nella pergamena e giunte intatte fino a noi. Per cui, con un album musicale dal titolo ‘8Cento’, abbiamo pensato di celebrare al meglio la prima canzone italiana”.
Con questo concept album quale messaggio si vuole comunicare?
“Le canzoni di ‘8Cento’ cercano di indagare, attraverso diversi linguaggi musicali attuali, ciascuna delle perle del Cantico delle Creature. Ci siamo accorti, in questi anni di attività con i pellegrini ad Assisi, come questo testo prezioso sia molto conosciuto solo in alcuni pezzi, e spesso con una conoscenza superficiale e anche molto banale. Il testo invece è molto raffinato, soffermarsi sulle singole parole, e pensare per ogni passaggio a una canzone, aiuta a soffermare lo sguardo e l’orecchio. Vogliamo comunicare così la ricchezza, la biodiversità di linguaggi, l’universalità del messaggio di Francesco”.
In quale modo gli artisti hanno raccontato il Cantico delle Creature?
“Ciascuno degli artisti, che compongono il collettivo ‘Artisti per la Creazione’, ha raccontato un frammento del Cantico delle Creature con il proprio stile, con il proprio linguaggio. ‘Cum grande humilitate’, con grande umiltà, con le stesse parole con cui si chiude il Cantico delle Creature: un gruppo di artisti più o meno conosciuti, che a pieno diritto provano a raccontarci lo sguardo universale del Poverello di Assisi, attraverso brani rock, pop, dance, rap, bossa nova, brani strumentali. Una varietà piacevole, da ascoltare (come capita a tutta la musica) mentre si va a correre o durante il tragitto per andare a lavorare, portando nella musica anche i valori dell’enciclica Laudato sì”.
Quindi un Cantico delle Creature ancora artisticamente attuale?
“Attualissimo. Se lo leggiamo in maniera superficiale, lo releghiamo ad una lettura delle elementari, delle prime lezioni di italiano a inizio anno scolastico, o nei libri per bambini da colorare. Ma se lo osserviamo come un’opera d’arte, una delle primissime opere letterarie in lingua italiana, scopriamo all’interno un ordine, una musicalità, una perfezione, che tradisce un po’ l’aiuto di più mani (tra cui, certamente, fra Pacifico, il re dei versi) e contenuti sempre attuali, che ancora oggi ci ispirano ogni giorno. Ogni canzone, nata dalla meditazione sul Cantico, è uno spaccato incredibile della vita di oggi”.
‘Sembra che manchi ancora la consapevolezza che distruggere la natura non colpisce tutti nello stesso modo: calpestare la giustizia e la pace significa colpire maggiormente i più poveri, gli emarginati, gli esclusi. E’ emblematica in tale ambito la sofferenza delle comunità indigene’: scrive papa Leone XIV nel messaggio per la X giornata mondiale per la cura del creato, ‘Semi di pace e di speranza’.Allora, in quale modo si possono gettare ‘semi di pace e di speranza’?
“Il processo che ha visto nascere l’album ‘8Cento’ ci illumina su come gettare questi semi. Anzitutto mettendosi in ascolto dell’altro, cercando di lasciarsi sorprendere dal talento che il Signore diffonde nel mondo, come semi sparsi senza risparmio. Stimolando la creatività, mettendo in comune il tempo e l’entusiasmo, lavorare sodo per fare tutto al meglio. Fare tutto con gratuità, come offerta agli altri. E, per quanto riguarda il pubblico, dedicare tempo e curiosità nell’ascolto delle tracce, e del lavoro svolto. Questi sono semi di pace e di speranza”.
In quale modo il Movimento ‘Laudato Sì’ può contribuire ad educare ad un’ecologia integrale?
“Il Movimento ‘Laudato Sì’ è in prima linea proprio nei processi educativi, specie con i più giovani. Attraverso la rete degli Animatori ‘Laudato Sì’, formati in un programma internazionale, e attraverso le varie strutture che collaborano con la chiesa (i Capitoli, i Circoli, le organizzazioni membro) cerca di sensibilizzare tutti ai temi dell’ecologia integrale, specie durante Tempo del Creato, dal 1 settembre al 4 ottobre. Anche il Centro ‘Laudato Sì’, che guido ad Assisi e che ha sostenuto l’album ‘8Cento’, promuove l’ecologia integrale con vari strumenti, dall’immersione nella spiritualità di Assisi (attraverso ritiri o con il programma volontari) fino all’ascolto della musica in streaming”. Per conoscere meglio il ‘progetto’ è possibile avere info e contatti sul sito AssisiLaudatoSi.org.
(Foto: Movimento Laudato Sì Cittadella di Assisi)
‘Una Donna vestita di sole’: il recital dell’ex chitarrista di Vasco Rossi (oggi terziario francescano)
Dalla prima all’ultima pagina della Bibbia, cioè da Eva fino alla «Donna vestita di sole» dell’Apocalisse (12,1), è possibile imbattersi in una “galleria” vasta e variegata di figure e di protagoniste femminili. In alcuni casi le “donne della Bibbia” hanno dato con il loro nome il titolo anche a qualche libro dell’Antico Testamento come quelli di Rut o Ester. C’è però fra tutte una figura particolarissima di donna, che si staglia per grandezza e luminosità pur nella brevità della sua apparizione nel testo sacro. È la madre nascosta, Maria di Nazaret, «l’ideale supremo di perfezione che in ogni tempo gli artisti hanno cercato di riprodurre nelle loro opere»come rileva Paolo VI.
Una creatura, aggiunge il papa santo, «nella quale i raggi purissimi della bellezza umana si incontrano con quelli sovrani, ma accessibili, della bellezza soprannaturale. E perché tutto questo? Perché Maria è la “piena di grazia”, cioè, noi possiamo dire, la piena di Spirito Santo, la luce del quale in lei rifulge di un incomparabile splendore. Sì, abbiamo bisogno di guardare a Maria, di fissare la sua bellezza incontaminata, perché i nostri occhi troppo spesso sono offesi e quasi accecati dalle ingannatrici immagini di bellezza di questo mondo. Quanti nobili sentimenti, quanto desiderio di purezza, quale spiritualità rinnovatrice potrebbe suscitare la contemplazione di così sublime bellezza!» (Discorso ai Congressi Mariologico e Mariano, 16 maggio 1975).
Fra i modi contemporanei con i quali nel mondo cattolico si cerca di promuovere la devozione alla Madre di Dio c’è anche la musica. Una musica, talvolta, proveniente da artisti da cui meno ci si aspetterebbe un tributo alla Vergine, come ad esempio il musicista lombardo Nando Bonini, prima della conversione chitarrista per molti anni dello “spericolato” (e ateo) rocker emiliano Vasco Rossi. Domani sera Bonini si esibirà infatti presso il Santuario di Bevera (Lecco) in un recital mariano in parole e musica dal titolo “Una Donna vestita di sole” (ore 21). Si tratta di un’opera che racconta la vita di Maria attraverso brevi racconti e canzoni, i primi letti dalle artiste Marina Bonalberti e Silvia Fagotti, le seconde eseguite dallo stesso Bonini (chitarre/voce) e da musicisti di solida esperienza come Marco Maggi (chitarre/voce), Mario Schmidt (basso) e Andy Ferrera (chitarre/voce).
Nando Bonini, che tra i suoi numerosi progetti ha firmato anche dischi hard rock o progressive metal fra i quali lo stesso suo ultimo lavoro solista “The Knights of the Last Days” (Videoradio Channel Edizioni Musicali, 2025), una sorta di concept album ispirato all’Apocalisse di san Giovanni (6,1-8), oltre alla lunga collaborazione con Vasco Rossi, ha alle spalle significative esperienze con altri noti artisti italiani come Edoardo Bennato, Alberto Fortis, i Righeira e gli Skiantos.
Poi, come forse qualcuno ricorderà, durante una tournée con Vasco Rossi visse un’improvvisa e straordinaria illuminazione che lo ha portato ad abbracciare la Fede, tanto da diventare terziario francescano. La sua testimonianza è molto originale e, tra un concerto e l’altro, viene spesso chiamato a raccontare questa storia d’amore che lo ha riscattato dall’individualismo e dalla vita di eccessi e senza prospettive. Ascoltarlo dal vivo è sempre un’emozione, una esperienza della quale nessuno credo si potrà pentire.
Il santuario di Santa Maria Nascente, davanti al quale Bonini terrà il suo recital, è conosciuto nell’intera regione come un luogo emblematico di fede e di spiritualità. Nonostante le sue dimensioni non molto ampie, questo luogo di preghiera si presenta come luminoso e accogliente, offrendo un’atmosfera serena per la contemplazione e la devozione popolare. All’interno, si trova un’effige della Madonna venerata per i numerosi miracoli attribuiti grazie alla sua intercessione. Il santuario è circondato da un ampio parco con una Via Crucis e offre un panorama montano incantevole.
Per ulteriori informazioni ecco tutti i recapiti del Santuario di Bevera: indirizzo postale: Via la Santa 3B, 23890 Bevera; telefono: 031/860260, email: bevera@chiesadimilano.it – segreteria@comunitapastoralebbb.it; sito internet: http://www.comunitapastoralebbb.it/.
Tutto pronto per il Giubileo degli Artisti
Fra qualche giorno a Roma si svolge il ‘Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura’, che è stato presentato ieri con gli interventi della senatrice Lucia Borgonzoni, sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura; del capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria f.f. del Ministero della Giustizia della Repubblica Italiana, Lina Di Domenico; della dott.ssa Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani; della dott.ssa Cristiana Perrella, curatrice dello spazio ‘Conciliazione 5’; della dott.ssa Raffaella Perna, curatrice della mostra ‘Global Visual Poetry: traiettorie transnazionali nella Poesia Visiva’ e del card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, che ha sottolineato l’auspicio del papa formulato all’inizio della Bolla di indizione del Giubileo (‘Possa il Giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza’):
“Questa frase programmatica sta alla base delle diverse iniziative che promuoveremo. Da un lato, rafforza la coscienza che la speranza è un’esperienza antropologica globale, che pulsa nel cuore di ogni cultura, e che a tutte dà la possibilità di dialogare a partire dalla speranza. Dobbiamo in effetti ascoltare ciò che le diverse culture hanno da dire sulla speranza. E, dall’altro lato, ci pone di fronte alla sfida concreta, lanciata come un’urgenza, di dare vita a occasioni creative che consentano, a tutti e a ciascuno, di rianimare la speranza”.
Quindi ha spiegato lo scopo di queste iniziative: “A far dialogare sulla speranza. A metterla al centro dello spazio pubblico come tema culturale prioritario. A intercettare la speranza come una risorsa necessaria e potente, una risorsa collettiva su cui dobbiamo investire sempre di più. A dichiarare insieme la speranza come bene di prima necessità, non semplicemente come un qualcosa di accessorio.
A domandarci in che modo il patrimonio culturale delle religioni possa essere un trasmettitore più attivo di speranza presso le nuove generazioni. A interrogarci su come l’arte contemporanea possa veicolare la speranza, andando incontro a luoghi umani sensibili. A cercare insieme espressioni spirituali e artistiche che possano costituire per la contemporaneità grammatiche e poetiche della speranza”.
Per questo l’occasione è una grande opportunità di dialogo: “Uno degli aspetti più forti di questo Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura è che esso si configura come un grande incontro veramente mondiale, dal momento che riunisce più di 10.000 partecipanti iscritti, provenienti da oltre 100 nazioni dei cinque continenti”.
Quindi questo è il programma: “Sabato 15, cominceremo con la partecipazione all’Udienza generale del Santo Padre. Avremo poi un ricco programma. Con la collaborazione dei Musei Vaticani organizzeremo un incontro con i responsabili di grandi musei e istituzioni culturali di riferimento per pensare a forme di impegno comune che favoriscano la trasmissione del codice culturale delle religioni, senza il quale la cultura resta irrimediabilmente impoverita.
Alla fine del pomeriggio inaugureremo un nuovo spazio espositivo, una galleria di strada, o Window Gallery, destinata a rimanere anche oltre il giubileo: è sita in Via della Conciliazione, e si chiama Conciliazione 5. La mostra inaugurale è un progetto del Maestro Yan Pei-Ming; è curata da Cristiana Parrella, e mette al centro affettivo e visivo dell’attenzione di tutti la Comunità del Carcere di Regina Coeli. Questa iniziativa è realizzata in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria italiana”.
Gli appuntamenti continuano nei due giorni successivi: “Domenica 16, le iniziative sono concentrate in San Pietro. Qui avremo la celebrazione alle ore 10, alla quale sono invitati i protagonisti della cultura e chi, a diverso titolo, lavora nel mondo delle arti. Per la sera, la possibilità di compiere insieme il gesto più emblematico del Giubileo, il passaggio della Porta Santa, e di seguire un percorso spirituale e culturale in Basilica. Questa iniziativa, che chiamiamo ‘notte bianca a San Pietro’, naturalmente si avvale della collaborazione della Fabbrica di San Pietro e di Umberto Vattani”.
Infine lunedì il papa visiterà Cinecittà: “Un momento molto atteso è la prima visita di un pontefice a Cinecittà. Lunedì 17 febbraio, papa Francesco visita gli studios di Roma, dove incontrerà una rappresentanza di artisti e protagonisti del mondo della cultura, dei lavoratori di Cinecittà, e sarà accolto da un coro speciale: il Coro La Nave, composto da oltre cinquanta persone, che unisce detenuti, ex-detenuti e volontari in un’esperienza di reinclusione sociale attraverso la musica. L’iniziativa di Cinecittà è realizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura italiano e Cinecittà.
Sempre lunedì, ma nel pomeriggio, il Dicastero per la Cultura e l’Educazione promuove un incontro di rappresentanti dei centri culturali cattolici e degli organismi ecclesiali dedicati alla cultura. Martedì 18, memoria liturgica del Beato Angelico, patrono delle arti, inaugureremo negli spazi del dicastero una grande mostra sulle ‘traiettorie transnazionali nella Poesia Visiva’, curata da Raffaella Perna, che si collega a questa ricerca comune di poetiche capaci di ridire, oggi, la speranza. E ridire la speranza è compito di tutti”.
A questo punto la direttrice dei Musei Vaticani, dott.ssa Barbara Jatta, ha sottolineato l’apertura di questo Giubileo anche agli operatori del mondo artistico: “Abbiamo fortemente voluto che questo Giubileo fosse dedicato non solo agli artisti ma anche agli operatori del mondo dell’arte il cui ruolo è essenziale nella trasmissione dei codici religiosi, della tradizione, della fede e dell’arte stessa. I Musei Vaticani riconoscono il valore di tutti coloro che, attraverso la divulgazione e l’insegnamento, custodiscono e trasmettono questo patrimonio e questo Giubileo è un segno di riconoscenza”.
Infine Lina Di Domenico ha espresso “grande soddisfazione, ma anche emozione, per questa nuova iniziativa che, in occasione del Giubileo 2025, prevede diversi punti di contatto con il mondo delle carceri, a conferma della proficua e profonda collaborazione con la Santa Sede”.
(Foto: Vatican News)
Quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana: a Roma per gli ultimi accordi
Il Direttore artistico, il cantautore toscano Fabrizio Venturi, ha le idee molto chiare relativamente alla realizzazione dell’edizione 2025 del Festival della Canzone Cristiana, che, secondo gli addetti ai lavori, sicuramente sarà più coinvolgente in quanto rinnovata, ma sempre all’insegna della nuova evangelizzazione e della lode al Signore attraverso la musica.
“Vi saranno ospiti di calibro nazionale ed internazionale” ha dichiarato Venturi in un’ intervista radiofonica, oltre alla conduzione, che potrà avvalersi di tre personaggi della televisione nazionale, con i quali ha già parlato ed ottenuto la loro disponibilità per la co-conduzione della quarta edizione della kermesse musicale cristiana. Il 13 novembre a Roma stipuleremo l’accordo più rilevante sinora realizzato per il Festival”, ha comunicato il Direttore artistico della comunicazione televisiva.
Si può affermare che il Festival della Canzone Cristiana è una continua scalata al successo e ne vedremo delle belle anche nel prossimo mese di febbraio. Sicuramente esso è il riferimento più rilevante della Christian Music che si realizza in Italia, capace di offrire grande visibilità e opportunità discografiche agli artisti che vi partecipano.
Ormai il Festival della Canzone Cristiana di Sanremo è entrato nel mood mentale degli italiani, in quanto è un appuntamento annuo fisso come il Festival della Canzone Italiana. Un vero Festival nel Festival: infatti i due Festival, come nelle edizioni precedenti, si svolgono a Sanremo nel corso della stessa settimana.
Quest’ anno ad unire ancor di più le due manifestazioni sarà il connubio dei relativi Direttori Artistici, Fabrizio Venturi e Carlo Conti, entrambi fiorentini. Sarà un caso? Certamente, ma chissà se tra i due non vi sia già stato uno scambio di telefonate: “Non si muove foglia che Dio non voglia! E non vi è dubbio che chi canta prega due volte”, con questa affermazione Venturi ha concluso l’intervista.
Il papa agli artisti: fate ‘vedere’ Gesù
Nonostante problemi di salute sabato scorso papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti del convegno promosso da La Civiltà Cattolica e la Georgetown University sul tema ‘L’estetica globale dell’immaginazione cattolica’, che ha riunito per qualche giorno poeti, scrittori, sceneggiatori e registi di varie parti del mondo attorno al tema dell’immaginazione poetica e dell’ispirazione cattolica:
Papa Francesco invita ad essere popolo di Dio
Nella celebrazione mattutina a Santa Marta, papa Francesco, dopo aver ricevuto una lettera, ha nuovamente rivolto il suo pensiero agli artisti, chiede a Dio di benedirli: “Ieri ho ricevuto una lettera di un gruppo di artisti: ringraziavano per la preghiera che noi abbiamo fatto per loro. Vorrei chiedere al Signore che li benedica perché gli artisti ci fanno capire cosa è la bellezza e senza il bello il Vangelo non si può capire. Preghiamo un’altra volta per gli artisti”.
Papa Francesco invita a seguire Gesù
Nella messa, celebrata in streaming, di una nuova settimana, dopo un rinnovato stop alle celebrazioni eucaristiche con i fedeli da parte del governo, papa Francesco ha rivolto il suo pensiero agli artisti: “Preghiamo oggi per gli artisti, che hanno questa capacità di creatività molto grande e per la strada della bellezza ci indicano la strada da seguire. Che il Signore ci dia a tutti la grazia della creatività in questo momento”.



























