Il cardinale De Giorgi: “Nella Chiesa vi sono difficltà”, ma “dobbiamo essere sereni come il papa”

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ESCLUSIVO – E’ sereno il cardinale Salvatore De Giorgi, ma soprattutto ha voluto tranquillizzare i fedeli, con parole di realtà e di fiducia. Nonostante, ha spiegato stamattina, “anche nella Chiesa di Dio vi sono difficoltà, ci sono sempre state, dal giorno in cui Giuda tradì Gesù fino ad oggi. Purtroppo il maligno lavora sempre”. Sono stati giorni intensi per il porporato salentino, che insieme ai cardinali Julian Herranz e Jozef Tomko fa parte della commissione nominata da Benedetto XVI per dirimere il cosiddetto “Vatileaks”, il caso che sta facendo parlare il mondo per la fuga di notizie e di documenti riservati della Santa Sede. Dei giorni scorsi l’arresto dell’aiutante di camera del Santo Padre, Paolo Gabriele; nelle ultime ore ancora controlli ed indagini a tutto campo nel piccolo Stato oltre Tevere, condotte dalla Gendarmeria su mandato del Promotore di Giustizia, Nicola Picardi, una sorta di Pm vaticano. Ma per l’arcivescovo emerito di Palermo non c’è da avere paura, “il Papa è l’uomo della serenità”, “lo vediamo sereno anche quando ci sono queste difficoltà. Perché è un uomo che dovrebbe essere fatto Santo da vivo, con la sua cultura teologica è già uno dei Padri della Chiesa”.

 

Non parla con i giornalisti il cardinale De Giorgi, ci tiene a conservare il segreto cui è legato dal mandato di Benedetto XVI. Tuttavia, neppure tralascia il caso che ha destato tanto clamore, lo affida a poche battute rassicuranti  in un’omelia di oltre mezz’ora, nella quale parla di tutt’altro. Occasione propizia, una celebrazione nella gremita basilica di Santa Maria delle Grazie in Santa Rosa, nella sua Lecce, dove è tornato per un po’ di riposo, per assolvere ad alcuni doveri pastorali – un battesimo ed un cinquantesimo di matrimonio – e per donare alla parrocchia una reliquia del Beato Giuseppe Toniolo, “di cui ho presieduto con molto piacere la beatificazione a Roma in San Paolo fuori le mura qualche giorno fa”, ha spiegato. E proprio al “novello Beato” che l’emerito di Palermo e già assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana ha chiesto di conformarsi: “Toniolo ha saputo mettere in pratica nel suo tempo gli insegnamenti del Vangelo, ha vissuto da uomo retto” .

Ci tiene il cardinale ad avere uno stile sobrio, non ha voglia di alimentare scandali o dicerie. E d’altronde in Vaticano in questi giorni se ne sono viste di tutti i colori, con titoli esasperati sui giornali, con inesattezze ed imprecisioni di ogni tipo, persino con interviste a ecclesiastici che hanno violato segreti intimi e privati. Anche se non lo dice, vuole dimostrare che nei Sacri Palazzi questa volta si fa sul serio: non si ammettono deroghe, la parola d’ordine è fare pulizia, a tutti i livelli, evitando cori da stadio ed urla di strilloni.

E sempre in quelle poche parole, De Giorgi è stato chiaro, il modello a cui riferirsi è il papa stesso: “Sta dando direttive a tutto il mondo perché cammini verso orizzonti sicuri e non verso punte di infelicità e disperazione. Il nostro impegno, che ci deriva dal battesimo, non è soltanto quello di conoscere il suo insegnamento, ma metterlo in pratica, per la nostra santità, per la nostra santificazione”.

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