Niente scale per il Papa a San Gregorio al Celio
Come annunciato alcune settimane fa dalla Prefettura della Casa Pontifica, sabato 10 marzo alle 17.30 Benedetto XVI si recherà alla Basilica di San Gregorio al Celio per recitare i Vespri insieme al Primate della Comunione Anglicana Rowan Williams. La presenza del Pontefice risponde alla richiesta della Comunità dei monaci Camaldolesi di visitare il monastero romano alla vigilia della Festa di San Gregorio Magno, in occasione delle celebrazioni del Millenario di fondazione dell’Eremo di Camaldoli. Celebrazioni iniziate lo scorso 7 febbraio, e che proseguiranno per tutto l’anno per concludersi nell’agosto 2013, con un ricco calendario di eventi religiosi, appuntamenti culturali, mostre e convegni.
Fra questi è prevista la giornata di studio di domenica 11 marzo, a cui l’Arcivescovo di Canterbury porterà il suo contributo, su “Carisma monastico e dialogo ecumenico”, con interventi sui legami storici che vincolano la comunità di San Gregorio al Celio con la Comunione Anglicana e sulla relazione ecumenica come elemento integrale del carisma monastico camaldolese. Come per la processione del Mercoledì delle Ceneri, in cui Benedetto XVI ha percorso il tragitto da Sant’Anselmo a Santa Sabina in piedi su di una piccola papamobile, per raggiungere la Basilica di San Gregorio il Papa non salirà le scale che dalla piazza portano al monastero, ma entrerà attraverso il giardino retrostante, al quale si accede con la macchina, e da qui passando per una Cappella interna e la Biblioteca, farà ingresso in Chiesa.
Anche Giovanni Paolo II, venuto anch’egli al Celio durante il suo pontificato in due occasioni per la celebrazione dei Vespri insieme al Primate anglicano, dovette ricorrere ad un ausilio per raggiungere la Chiesa. La seconda volta, il 5 dicembre 1996, in concomitanza con la visita a Roma dell’Arcivescovo Runcie, Papa Wojtyla, già indebolito per la malattia e impossibilitato a usare le scale, usò l’ascensore-montacarichi della cucina.