Il Papa: la carità è aprire l’altro alla logica del bene

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“Anche se la cultura contemporanea sembra aver smarrito il senso del bene e del male, occorre ribadire con forza che il bene esiste e vince.” Benedetto XVI lo ricorda spesso, perché è un Papa gioioso e sereno nonostante i tentativi, anche parecchio maldestri, di affossare il suo pontificato. E oggi lo ha ripetuto alla delegazione dei soci del Circolo San Pietro ricevuti in occasione della Festa della Cattedra di San Pietro. Il Circolo a Roma è una vera istituzione. E’ stato fondato a Roma nel 1869 per iniziativa di un gruppo di giovani della borghesia e nobiltà romana, guidati dal Cardinal Iacobini. All’inizio è un vero circolo di “vaticanisti” cioè di sostenitori del Papa per difenderlo dagli attacchi anticlericali in un difficile momento della storia del Papato. Stampa celebrazioni e gesti di solidarietà che Pio IX indirizza con saggezza le loro energie nell’ impegno di carità da svolgere in favore dei poveri. Da più di un secolo i romani chiamano questa carità :la minestra del Papa. Tanto che ancora oggi si usa dire: “semmai vado al Circolo di San Pietro”, quando si ha paura di finire in mezzo alla strada.

La carità è quindi il segno di questa associazione.E di carità il Papa ha parlato oggi primo venerdì di Quaresima: “oggi come ieri, la testimonianza della carità tocca in modo particolare il cuore degli uomini; la nuova evangelizzazione, specialmente in una città cosmopolita come Roma, richiede grande apertura di spirito e sapiente disponibilità verso tutti. In tale senso, bene si pone la rete di interventi assistenziali che voi, ogni giorno, realizzate a favore di quanti si trovano nel bisogno.” Benedetto XVI ha ricordato i diversi centri di assistenza del Circolo dalle Cucine, all’Asilo notturno, alla Casa famiglia, al Centro polifunzionale, fino all’Hospice Fondazione Roma, e all’impegno missionario in Laos e le adozioni a distanza. “L’attenzione all’altro – ha detto il Papa- comporta desiderare per lui il bene, sotto tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale.” Il voler bene all’altro significa aprirlo alla logica del bene e per questo “il servizio caritativo diventa una forma privilegiata di evangelizzazione”. Per questo “l’incontro con l’altro e l’aprire il cuore al suo bisogno sono occasione di salvezza e di beatitudine.”

Il Papa ha ringraziato i componenti del Circolo di San Pietro che gli hanno consegnato l’obolo per la carità del Papa raccolto nelle parrocchie di Roma. “Esso – ha ricordato Benedetto XVI- rappresenta un concreto aiuto offerto al Successore di Pietro, perché possa rispondere alle innumerevoli richieste che gli provengono da ogni parte del mondo, specialmente dai Paesi più poveri.” Il grazie del Papa anche per un altro specifico servizio del Circolo, il servizio di assistenza ai fedeli durante le Celebrazioni liturgiche nella Basilica di San Pietro. “Essa torna tanto maggiormente a vostro onore, in quanto manifestate con essa la costante dedizione e la devota fedeltà che vi uniscono alla Sede dell’Apostolo Pietro.”

É stato il Circolo di San Pietro a donare a Benedetto XVI la ferula che usa nelle celebrazioni eucaristiche e che sostituisce quella che Giovanni Paolo II aveva ereditato da Paolo VI opera di Scorzelli e creata dopo il Concilio. Il Circolo è presieduto dal duca Leopoldo Torlonia e ha come assistente ecclesiastico monsignor Franco Camaldo. Oggi, oltre ad alcuni membri della “nobiltà papalina” ne fanno parte molti giovani che si dedicano all’assistenza e alla carità.

 

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