2012, l’ anno di Giovanni Pascoli

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Restauro della casa museo di Castelvecchio, in provincia di Lucca, digitalizzazione del vasto archivio, una docu-fiction sugli anni toscani a Barga, libri e pubblicazioni, un concorso nazionale riservato alle scuole, di spettacoli, concerti, un meeting dei più noti poeti contemporanei organizzato da Alba Donati (a settembre nelle piazze del centro storico di Barga): sono solo alcune delle iniziative previste per ricordare il grande poeta. Pascoli nacque a San Mauro di Romagna il 31 dicembre 1855 e morì a Bologna il 6 aprile 1912, ma per lui era la Toscana la terra d’elezione, la terra il luogo dove riuscì a ricostruire il nido familiare, trasferendosi prima a Massa, poi a Livorno ed infine nella Valle del Serchio, così immortalata dal poeta: . Così sarà la Toscana, ed in particolare la provincia di Lucca, nel 2012 a celebrare il centenario della scomparsa del grande scrittore con un ricco calendario di manifestazioni culturali ed eventi.

A Barga, incantevole borgo nella Valle del Serchio – il poeta è sepolto insieme alla sorella nella cappella accanto alla casa-museo, nella frazione di Castelvecchio – si svolgeranno le principali manifestazioni. Anzi nella cittadina tutto parlerà del rapporto con il poeta e ad aprile il centro storico sarà contrassegnato da piccole mattonelle con codici a barre bidimensionali e da manifesti affissi nelle vetrine dei negozi, basterà avvicinarvi un telefonino di ultima generazione per ascoltare componimenti tratti dai “Canti di Castelvecchio”. Il consiglio, però, è di leggersi direttamente, su libri stampati (sì, lo confessiamo, noi riteniamo libri solo quelli, con buona pace di e-book, ipad ecc.ecc.) le poesia pascoliane, riscoprendone la musicalità e la modernità. Pascoli a lungo, e a torto, è stato considerato il poeta della “cavallina storna”, delle rime facili e un po’ melense. Idea falsa, perché invece i versi e la prosa pascoliani sono percorsi da immagini e tematiche tra le più innovative del Novecento, a partire dal simbolismo e dalla qualità “pittorica” della poesia, accostabile a quanto dipingevano, in quegli stessi anni, Monet, Giovanni Segantini, Odilon Redon… .

Una nota più personale: la prima poesia letta e amata, sui banchi della scuola elementare, fu “Temporale”, tratta dalla prima raccolta del poeta, intitolata “Myricae”. Fu una folgorazione, l’inizio di una passione e di una sguardo sul mondo. La riproponiamo, sono pochi versi e rappresentano un valido esempio di una straordinaria capacità evocativa e di una pennellata densa e pastosa: .

 

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