Violenza in Nigeria. anche Israele manda aiuti alle vittime

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“L’educazione occidentale è un peccato”, questo significa più o meno boko haram il nome della setta fondamentalista islamica che dal 2002 strazia la Nigeria e ha insanguinato il Natale 2011. Lo Scorso anno erano stati i Copti d’ Egitto i “martiri” del Natale e quest’anno è di scena la Nigeria con il dramma di una violenza cieca che cerca solo di condizionare la situazione politica interna di un paese dove la convivenza tra fedi si costruisce un po’ alla volta.

Il papa ha chiesto che “si fermino le mani dei violenti, che seminano morte e nel mondo possano regnare la giustizia e la pace”, il mondo intero ha espresso il suo sdegno e la solidarietà ai cristiani. Perfino da Israele è arrivata una nota di ferma condanna degli attacchi terroristici in Nigeria L’ambasciata presso la Santa Sede ha trasmesso il Comunicato dell’Ufficio del portavoce del Ministero degli Affari Esteri Israeliano.  “Israele- si legge- condanna in maniera assoluta gli attacchi terroristici avvenuti il giorno di Natale in Nigeria ed esprime profonda tristezza per la perdita di vite innocenti. Il Governo dello stato d’Israele trasmette le proprie condoglianze al Governo della Nigeria, al popolo Nigeriano e alle famiglie delle vittime e augura una pronta guarigione ai feriti. Israele fornirà alle autorità nigeriane attrezzature mediche per curare i feriti.”

Non solo condanna ma impegno per le vittime. Il problema infatti non è tanto religioso quanto politico. Per i terroristi nigeriani i cristiani significano Occidente e corruzione. É significativo che anche i non cristiani si schierino per combattere certi gruppi violenti. Così come del resto hanno fatto la maggior parte degli islamici moderati.

Il fondatore del Consiglio supremo islamico del Canada, l’imam Sayed Sohawardy, ad esempio, ha ripetuto: “ Noi non consideriamo che queste persone siano dei veri discepoli dell’Islam”.

 

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