Berlino: 30 000 giovani in cammino verso una nuova solidarietà

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30.000 giovani si raduneranno a Berlino dal 28 dicembre al 1° gennaio per la 34^  tappa del ‘pellegrinaggio di fiducia’ animato dalla comunità di Taizé. Accolti dalle chiese e dagli abitanti di Berlino, i giovani di tutta l’Europa ed anche di altri continenti  cercherannoo uno slancio verso una nuova solidarietà. Le preghiere comuni, riflessioni e scambi su diversi temi spirituali, sociali, artistici, politici ed economici segneranno questo incontro che si svolgerà per la prima volta nella capitale tedesca.


Al loro arrivo nella capitale tedesca, i giovani riceveranno una lettera di frère Alois, priore della Comunità di Taizé, intitolata ‘Verso una nuova solidarietà’, tradotta in più di 50 lingue: “Per la prima volta uno dei nostri incontri europei si svolge a Berlino. Berlino: città segnata dalle più grandi diversità; città rivolta verso il futuro ma anche alla ricerca di una integrazione della dolorosa memoria del passato; città la cui popolazione ha mostrato di non lasciarsi scoraggiare da situazioni difficili. Se la solidarietà umana è sempre stata necessaria, ha bisogno di essere costantemente rinnovata, rinvigorita attraverso nuove espressioni… Potrebbe essere questa una ragione per riflettere maggiormente sulle scelte da prendere per la nostra vita?”.

Nei pomeriggi del 29 e del 30 dicembre, il programma dell’incontro propone una lista di una quindicina di temi a scelta. In uno di questi incontri, due fratelli della comunità parleranno della vita e della concezione di frère Roger, fondatore di Taizé (1915-2005). In un altro, i partecipanti all’incontro potranno incontrare alcuni testimoni dell’epoca del muro di Berlino e visitare il luogo con i berlinesi. Scoprire un servizio di sostegno ai rifugiati, visitare il ‘Bode Museum’, ascoltare un concerto o condividere sul posto dei giovani nella società di oggi, saranno altre possibilità proposte. La frase di Dietrich Bonhoeffer (1906-1945): ‘Di fronte a Dio e con Dio viviamo senza Dio’ è il tema scelto per l’incontro con coloro che vorranno parlare della fede in un mondo dove Dio non ha apparentemente nessun ruolo da giocare. Nel pomeriggio del 31 dicembre ci saranno degli incontri per paesi o regioni di provenienza. Questi incontri, animati da fratelli di Taizé, permetteranno di cercare il modo per continuare un ‘pellegrinaggio di fiducia’ di ritorno a casa propria e come avanzare insieme verso una nuova solidarietà.

In occasione dell’incontro berlinese sono giunti alla comunità di Taizè molti messaggi, che saranno letti ai giovani radunati a Berlino. Papa Benedetto XVI ha scritto: “Voi lo sapete, la fiducia non è cieca ingenuità. Liberandovi dalla schiavitù della paura, questa fiducia, attinta nella vostra fede in Cristo e nella vita del suo Spirito Santo nei vostri cuori, vi rende più lungimiranti e disponibili per rispondere alle numerose sfide e difficoltà alle quali devono far fronte gli uomini e le donne di oggi”. L’Arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, ha sottolineato: “Il miracolo della fede cristiana, è che essa mette due cose al cuore della propria storia. In Gesù, Dio assume una vita umana – egli vive in totale solidarietà con noi, condivide la nostra vulnerabilità, la nostra paura e la nostra sofferenza, ed anche la nostra angoscia spirituale quando Dio sembra così lontano. Al medesimo tempo, in mezzo a tutto ciò, egli offre una fiducia, una gioia ed una totale generosità”.

Il Segretario Generale della Federazione luterana mondiale, Rev. Martin Junge, ha sottolineato: “Vi siete impegnati in un pellegrinaggio di fiducia. Un tale pellegrinaggio non è mai stato così importante che in questa fine del 2011. Quest’anno abbiamo letto molte volte nei media a proposito di ‘crisi di fiducia’. Ma non si trattava della fiducia fra le persone. Più sovente si trattava della fiducia dei così detti mercati, dunque della speranza degli investitori e degli speculatori che nel futuro il denaro investito verrà rimborsato con profitti maggiori”. Dal segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, Rev. Olav Fykse-Tveit, è arrivato questo messaggio: “Il mondo è oggi pieno di molte incertezze… Le situazioni e le circostanze possono essere difficili, ma se noi restiamo uniti credendo fermamente che nulla può frapporsi fra noi e l’amore di Cristo, potremo affrontare in modo risoluto queste incertezze. Così siamo liberati per servire Dio e gli altri con coraggio. Tutti noi possiamo avere una influenza positiva sul destino della storia, per noi e per il mondo”.

Infine frère Alois nella lettera invita i giovani ad essere in comunione con Cristo: “Noi tutti siamo pellegrini, cercatori della verità. Credere a Cristo non significa possedere la verità, ma lasciarsi afferrare da lui, che è la verità, e camminare verso la sua rivelazione in pienezza. Ciò che è e che resterà la grande novità sorprendente è che Gesù ha trasmesso la luce di Dio attraverso una vita semplicissima. La vita divina lo rendeva ancora più umano. Esprimendosi pienamente nella semplicità di una vita umana, Dio rinnova la sua fiducia nell’umanità, ci permette di credere nell’uomo. Da allora, non possiamo più disperarci, né del mondo né di noi stessi”.

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