Haiku 060

Suona il violino,

il cuore dell’inverno.

Lascio la città. (rl)

E’ pomeriggio inoltrato, dicembre è maturo. La città è armonizzata all’evento. Tutto concorre a ricordarci che Natale è arrivato e con lui la letizia. Le vetrine illuminate, il placido andirivieni, la sosta al caffè per un peccato di gola mostrano una serenità approdata con il Bambino della mangiatoia.

I rumori molesti della metropoli affannata sono ingentiliti da suoni nuovi. All’angolo un musicista sfiora con dita veloci il suo violino, rendendo struggente il desiderio di casa. Una nenia antica che rivela il cuore della stagione, quella ninna nanna che cantava la Madre al suo piccolo per farlo addormentare.  E allora un’anima rimasta per le feste si decide a partire. La nostalgia di candele, tavole imbandite, chiacchiere e muschio si è fatta insopportabile. Lascia il luogo estraneo per tornare a casa. Dove ad attenderla c’è l’amore. (cc)

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