Il Papa: la preghiera è un dono che richiede assiduità e costanza
Gesù è il maestro delle nostre preghiere come vediamo fin dal momento del Battesimo. Gesù perché fa questo gesto non aveva peccati e non aveva bisogno di convertirsi? Per compiere ogni giustizia, cioè accettare pienamente la volontà di Dio. Il tema della preghiera è ancora al centro della catechesi del mercoledì di Benedetto XVI. “Guardando alla preghiera di Gesù, deve sorgere in noi una domanda: come preghiamo noi? Quale tempo dedichiamo al rapporto con Dio? Si fa oggi una sufficiente educazione e formazione alla preghiera? E chi può esserne maestro?”” Il Papa ha ripercorso le tappe principali della vita di Gesù Dal Battesimo appunto nel quale “pregando, Egli dona a questo suo gesto, del Battesimo, un tratto esclusivo e personale.”
E spiega il Papa, Gesù accoglie l’invito del Battista e “mostra la sua vicinanza a quella parte del suo popolo che, seguendo il Battista, riconosce insufficiente il semplice considerarsi figli di Abramo, ma vuole compiere la volontà di Dio, vuole impegnarsi perché il proprio comportamento sia una risposta fedele all’alleanza offerta da Dio in Abramo… rende visibile la sua solidarietà con coloro che riconoscono i propri peccati, scelgono di pentirsi e di cambiare vita; fa comprendere che essere parte del popolo di Dio vuol dire entrare in un’ottica di novità di vita, di vita secondo Dio.” La preghiera in Gesù mostra “l’intimo legame con il Padre che è nei Cieli, sperimenta la sua paternità, coglie la bellezza esigente del suo amore, e nel colloquio con Il Padre riceve la conferma della sua missione…Nella preghiera, Gesù vive un ininterrotto contatto con il Padre per realizzare fino in fondo il progetto di amore per gli uomini.”
Gesù impara a pregare fin da piccolo in famiglia, dice il Papa: “Narrandoci l’episodio di Gesù dodicenne nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, l’evangelista Luca lascia intravedere come Gesù, che prega dopo il battesimo al Giordano, ha una lunga abitudine di orazione intima con Dio Padre, radicata nelle tradizioni, nello stile della sua famiglia, nelle esperienze decisive in essa vissute.” Dalla vita di Gesù ecco l’insegnamento per la nostra vita: “Anche nella nostra preghiera dobbiamo imparare, sempre di più, ad entrare in questa storia di salvezza di cui Gesù è il vertice, rinnovare davanti a Dio la nostra decisione personale di aprirci alla sua volontà, chiedere a Lui la forza di conformare la nostra volontà alla sua, in tutta la nostra vita, in obbedienza al suo progetto di amore su di noi.” Gesù prega in ogni momento della vita e della giornata e allora “guardando alla preghiera di Gesù, deve sorgere in noi una domanda: come prego io, come preghiamo noi? Quale tempo dedichiamo al rapporto con Dio? Si fa oggi una sufficiente educazione e formazione alla preghiera? E chi può esserne maestro?”
Il Papa suggerisce la lectio divina, ma soprattutto spiega che la preghiera è un dono ma “ ma esige impegno e continuità da parte nostra” continuità e costanza. E aggiunge. “nel percorrere la via della preghiera, senza riguardo umano, possiamo aiutare altri a percorrerla: anche per la preghiera cristiana è vero che, camminando, si aprono cammini.”