Comunità di Sant’Egidio: Giornata Internazionale delle Città contro la Pena di morte

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La Giornata Internazionale di Cities for Life si svolge a Roma, martedì 29 novembre, con il VI Congresso internazionale dei Ministri della Giustizia: ‘Dalla moratoria all’abolizione della pena capitale No Justice Without Life’, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. Insieme al Ministro della Giustizia italiano Paola Severino intervengono i Ministri della Giustizia di numerosi paesi (Francia, Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Costa d’Avorio, Eritrea, Gabon, Guinea, Lesotho, Mali, Niger, Rwanda, Tanzania, Cambogia, Ecuador, Honduras, Norvegia, Kenya, Sudafrica, Sud Sudan, El Salvador) e personalità di governo di Mongolia, Filippine, Guinea Bissau, Mozambico, Burundi, insieme ad una delegazione di deputati e senatori dell’Illinois, ultimo stato USA ad avere abolito la pena capitale. Mercoledì 30 novembre gli ospiti saranno ricevuti dal Presidente del Senato Renato Schifani.

 

Infatti, per sviluppare nuove strategie e visioni comuni Sant’Egidio organizza ogni anno, dal 2004, una Conferenza Internazionale dei Ministri della Giustizia, di giuristi e membri delle Corti Supreme, da paesi che hanno abolito la pena capitale e da paesi mantenitori. Le Conferenze Internazionali rappresentano il laboratorio di un metodo di lavoro che continua a tutti i livelli, dalla società civile, al dialogo con le leadership e i rappresentanti politici, durante l’anno, in tutti i paesi che intervengono.

 

Questi sono stati i frutti scaturiti dagli ultimi anni della Giornata Internazionale contro la pena di morte: meno della metà dei paesi mantenitori ha eseguito condanne a morte e in meno di un terzo di questi paesi si sono eseguite condanne a morte ogni anno nell’ultimo quadriennio. Hanno abolito la pena di morte per tutti i reati: Bhutan, Grecia, Samoa, Senegal e Turchia (2004). Liberia e Messico (2005). Filippine (2006). Albania, Isole Cook, Kyrgyzstan e Ruanda e Kazakstan, che ha abolito per i reati ordinari (2007). Uzbekistan e Argentina (2008). Burundi e Togo (2009). Nel 2010 il Gabon, è diventato il 16° Paese abolizionista dell’Unione africana.

Negli ultimi 10 anni, 31 paesi hanno abolito la pena di morte nella legge o nella prassi. In un anno (2009-2010) il numero complessivo delle esecuzioni è calato di un terzo. Negli Stati Uniti d’America nel 2010 sono state emesse un terzo di sentenze che si registravano a metà degli anni ‘90. Nel gennaio 2010 il Presidente della Mongolia ha annunciato una moratoria sulle esecuzioni in vista dell’abolizione della pena di morte. Nel 2011, l’Illinois è diventato il 16° stato degli Usa ad aver abolito la pena capitale. 11 Stati hanno emesso sentenze capitali ma hanno continuato a non eseguire condanne a morte: Afghanistan, Brunei Darussalam, Corea del Sud, India, Indonesia, Laos, Maldive, Myanmar, Pakistan, Sri Lanka e Thailandia.

Dalla seconda metà degli Anni ’90 la battaglia contro la pena capitale è diventata uno dei terreni di impegno globale della comunità di Sant’Egidio. Estrema sintesi delle violazioni dei diritti umani, la pena di morte rappresenta una forma di tortura, contraddice una visione riabilitativa della giustizia, abbassa l’intera società civile al livello di chi uccide, legittima la violenza al livello più alto e, spesso si fa strumento per colpire minoranze politiche, etniche o religiose. Oggi, dopo anni di battaglie civili e di sforzi diplomatici a diversi livelli, sono 139 i paesi abolizionisti di fatto o di diritto, mentre sono 58 i paesi che ancora mantengono la pena capitale. Anche se negli ultimi anni il numero di esecuzioni è lentamente diminuito sono ancora più di 17.800 le persone su cui pesa una condanna a morte.
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La Comunità di Sant’Egidio è entrata nei bracci della morte, attraverso la corrispondenza epistolare con Dominique Green, un giovane afroamericano detenuto nel Texas, per poi raggiungere, attraverso una rete di amici, oltre 1500 detenuti. Nel 1998 La Comunità di Sant’Egidio ha promosso un Appello per una Moratoria Universale della pena di morte che ha raccolto oltre cinque milioni di firme in 153 paesi del mondo e ha creato un fronte morale, interreligioso e laico mondiale contro la pena di morte. Nel 2007 l’appello è stato consegnato alle Nazioni Unite alla vigilia del voto della storica Risoluzione 62/149 dell’Assemblea Generale sul rifiuto della pena di morte come mezzo di giustizia.

Nel 2002, la Comunità di Sant’Egidio ha lanciato la prima Giornata Mondiale delle ‘Città per la vita-Città contro la Pena di morte’, il 30 novembre di quell’anno, perché la data ricorda la prima abolizione della pena capitale: quella del Granducato di Toscana, il 30 novembre 1786. Il 30 novembre 2010 più di 75 capitali e circa 1450 città di 102 paesi diversi nel mondo hanno dato vita, con mobilitazioni, marce, sit in, spettacoli, assemblee pubbliche, in scuole e università, prese di posizione ufficiali dei Municipi e dei Consigli cittadini, alla nona edizione della Giornata Mondiale Città per la Vita.

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