Assisi 25 anni dopo: si dicono cose che allora non si sarebbero dette

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“Wojtyla, non con le preghiere, ma con le armi si difende la pace”. Non è rimasta nessuna testimonianza documentale della scritta che comparve il 27 ottobre di 25 anni fa a caratteri cubitali di fronte alla Curia Vescovile di Assisi. Ma la ricorda bene monsignor Vincenzo Peri, all’epoca braccio destro del cardinal Roger Etchegaray al Pontificio Consiglio Giustizia e Pace e oggi vicario della città di Assisi. Peri fece subito cancellare la scritta da un imbianchino, e non ebbe la prontezza di fotografarla.

 

Venticinque anni dopo – afferma Roberto Catalano del Movimento dei Focolari – “forse c’è meno potenza carismatica, ma si dicono cose che 25 anni fa non ci sarebbe nemmeno sognati di dire”. Come il potente discorso di Benedetto XVI, o come la presenza di persone senza alcun riferimento religioso all’incontro di Assisi. Mattina presto, Santa Maria degli Angeli. È l’alba del quarto incontro per l’incontro tra i leader religiosi per pregare per la pace. Una suora è stanchissima. “Sono giorni che prepariamo tutto. Ho personalmente sistemato le etichette di ogni sedia dei leader religiosi”, racconta. Solo quella del Papa, posta al centro, non presenta alcuna etichetta. L’attesa è grande. Non ci sarà un digiuno completo, ma tutti i leader, prima di ritirarsi in preghiera privata, mangiano un menù molto frugale: riso in bianco e verdure cotte.

Un menù che rispetta tutte le tradizioni alimentari delle religioni, tra l’altro. Man mano che cresce l’attesa, cresce il parterre dei cardinali. La mattina presto, prima di tutti, arrivano i cardinali Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, e Crescenzio Sepe, di Napoli. Parlano fitto tra loro. Arrivano, un po’ alla volta, tutti i sacerdoti. Ma l’attesa è tutta per i delegati, che arrivano con il treno FrecciaArgento dal Vaticano. Nel treno c’è anche il cardinal Etchegaray, che fu l’organizzatore del primo Assisi. “Non ero con il Papa – afferma, con finezza diplomatica – ma anche se lo fossi stato, sarei molto discreto”. E Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, dice “che è andato tutto bene”. Il senso di dialogo è molto forte, e anche dei rappresentanti del mondo islamico fanno sapere che “apprezzano molto l’idea della preghiera privata, perché per noi le uniche preghiere sono quelle del Corano”.

Fu lo stesso Etchegaray a coniare lo slogan, che in fondo tutti riprendono: “Siamo venuti insieme ad Assisi per pregare, non per pregare insieme”. Intanto, i posti si sono riempiti, la gente è in forte attesa, ci sono pellegrini anche dagli Stati Uniti. Entra il Papa, e l’incontro comincia.

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