Il Papa: l’abuso della religione e l’ assenza di Dio negano il diritto e impediscono la pace

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Ci sono due modi per l’uomo di oggi di tradire la pace: con la violenza cieca del terrorismo e l’utilizzo abusivo della religione, e con la assenza progressiva di Dio dalla vita dell’uomo. Due realtà che negano qualunque diritto e qualunque verità facendo diventare la violenza la distruttrice del diritto prima ancora che della fede e allontanando anche chi è alla ricerca di Dio. Il discorso di Benedetto XVI arriva al termine di una lunga serie di interventi dei delegati delle differenti professioni religiose. Davanti alla Porziuncola, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, i delegati sono accanto al papa proprio come nel 1986. Una rievocazione, ma anche un modo per fare il punto della situazione 25 anni dopo. Ci sono alcuni che erano presenti allora, ma la maggior parte dei delegati ha accettato di rilanciare un cammino mai interrotto, ma profondamente segnato dagli eventi drammatici della storia. Il Papa riparte dall’86, da un mondo diviso in due che poche anni dopo avrebbe mostrato la sua debolezza.

“ Dietro il potere materiale non c’era alcuna convinzione spirituale”. La libertà ha vinto, ma “il mondo della libertà si è rivelato in gran parte senza orientamento, e da non pochi la libertà viene fraintesa anche come libertà per la violenza.” Il Papa descrive così la situazione attuale dei nuovi volti della discordia. Il terrorismo, che mette “fuori gioco tutto ciò che nel diritto internazionale era comunemente riconosciuto e sanzionato come limite alla violenza. Sappiamo che spesso il terrorismo è motivato religiosamente e che proprio il carattere religioso degli attacchi serve come giustificazione per la crudeltà spietata, che crede di poter accantonare le regole del diritto a motivo del “bene” perseguito. La religione qui non è a servizio della pace, ma della giustificazione della violenza.” Ecco un punto centrale: il travisamento della religione. Dice il Papa: “Contro ciò si obietta: ma da dove sapete quale sia la vera natura della religione? La vostra pretesa non deriva forse dal fatto che tra voi la forza della religione si è spenta? Ed altri obietteranno: ma esiste veramente una natura comune della religione, che si esprime in tutte le religioni ed è pertanto valida per tutte? Queste domande le dobbiamo affrontare se vogliamo contrastare in modo realistico e credibile il ricorso alla violenza per motivi religiosi.” E poi il Papa aggiunge: “Come cristiano, vorrei dire a questo punto: sì, nella storia anche in nome della fede cristiana si è fatto ricorso alla violenza. Lo riconosciamo, pieni di vergogna. Ma è assolutamente chiaro che questo è stato un utilizzo abusivo della fede cristiana, in evidente contrasto con la sua vera natura.” C’è poi la violenza che viene dall’assenza di Dio: “della sua negazione e della perdita di umanità che va di pari passo con ciò.

I nemici della religione – come abbiamo detto – vedono in questa una fonte primaria di violenza nella storia dell’umanità e pretendono quindi la scomparsa della religione. Ma il “no” a Dio ha prodotto crudeltà e una violenza senza misura, che è stata possibile solo perché l’uomo non riconosceva più alcuna norma e alcun giudice al di sopra di sé, ma prendeva come norma soltanto se stesso. Gli orrori dei campi di concentramento mostrano in tutta chiarezza le conseguenze dell’assenza di Dio.” Ma i mali che derivano dalla contro -religione porta un silenzioso e pericoloso cambiamento del clima spirituale. “L’adorazione di mammona- dice il Papa- dell’avere e del potere, si rivela una contro-religione, in cui non conta più l’uomo, ma solo il vantaggio personale. Il desiderio di felicità degenera, ad esempio, in una brama sfrenata e disumana quale si manifesta nel dominio della droga con le sue diverse forme. Vi sono i grandi, che con essa fanno i loro affari, e poi i tanti che da essa vengono sedotti e rovinati sia nel corpo che nell’animo. La violenza diventa una cosa normale e minaccia di distruggere in alcune parti del mondo la nostra gioventù. Poiché la violenza diventa cosa normale, la pace è distrutta e in questa mancanza di pace l’uomo distrugge se stesso.” Così Benedetto XVI riassume con la necessità di una purificazione della religione vissuta e della pericolosità della negazione di Dio che “corrompe l’uomo, lo priva di misure e lo conduce alla violenza.” Ed ecco la terza strada che percorrono “persone alle quali non è stato dato il dono del poter credere e che tuttavia cercano la verità, sono alla ricerca di Dio.” La loro è una ricerca intensa della verità: “Tolgono agli atei combattivi la loro falsa certezza, con la quale pretendono di sapere che non c’è un Dio” e “chiamano in causa anche gli aderenti alle religioni, perché non considerino Dio come una proprietà che appartiene a loro così da sentirsi autorizzati alla violenza nei confronti degli altri.”

E Benedetto conclude: “Che essi non riescano a trovare Dio dipende anche dai credenti con la loro immagine ridotta o anche travisata di Dio. Così la loro lotta interiore e il loro interrogarsi è anche un richiamo per i credenti a purificare la propria fede, affinché Dio – il vero Dio – diventi accessibile.” Ecco il perchè dell’invito del Papa ai non credenti per “ ritrovarsi insieme in questo essere in cammino verso la verità, dell’impegno deciso per la dignità dell’uomo e del farsi carico insieme della causa della pace contro ogni specie di violenza distruttrice del diritto.” Al termine della mattina il Papa e i delegati si sono recati al Convento della Porziuncola per un pranzo frugale basato su riso in bianco e verdure. Poi la preghiera personale e nel pomeriggio il vero pellegrinaggio verso la Basilica di san Francesco poco prima delle 16.00.

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