Chi ha paura della Sindone?

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“Il delitto è compiuto” Furono le parole pronunciate dal Cardinale Anastasio Ballestero,allora “custode della Sindone” un istante dopo che erano stati tagliati dei campioni dal lino, dietro sua autorizzazione, affinché fossero sottoposti alle analisi al carbonio 14 da tre laboratori scientifici internazionali. Cosa ha voluto intendere con quella frase? Non lo sapremo mai. Uno dei ricercatori e firmatari dell’articolo di Nature si è suicidato; un gesto avvenuto per problemi personali o è stato il senso di colpa per aver gestito male l’analisi del Carbonio 14 ,oppure nascondeva il peso di un segreto? Certo è che intorno a quella morte sono state fatte supposizioni mai provate perché è scomparsa, a tutt’oggi, qualsiasi traccia riguardo a questo caso. Ma ci sono altri quesiti ancora senza risposta: Come mai non fu ottemperato alla richiesta scritta del Cardinale Ratzingher , ora Papa Benedetto XVI°, di eseguire altri esami? Perché non è mai stato reso noto che Papa Giovanni Paolo II° parlava della Sindone come della santa reliquia? Nel documentario vengono presentati documenti che lo testimoniano. Dopo 23 anni torneranno insieme e saranno presenti all’anteprima di Roma, al Roma Fiction Fest i personaggi grazie a cui abbiamo realizzato il documentario: Franco Faia assistente di Luigi Gonella E Giovanni Riggi di Numana. Franco Testore protagonista del giorno del prelievo del campione per l’analisi. Giovanni Gonella figlio dello scomparso Luigi Gonella.

Il filo rosso che contrappone le domande alle risposte si “srotola” nella mani di Rosalinda Celentano che, vestendo i panni di una sorta di “Virgilio” della “Divina Commedia” è l’interlocutore attivo, l’autocoscienza e lo specchio dello spettatore che si pone continue domande . “La Notte della Sindone” è l’ultimo di una trilogia che ripercorre le tappe che hanno segnato gli ultimi trent’anni di ricerche sul Telo, protagonista di una storia fitta di misteri e colpi di scena. Più che un film-documentario è un’inchiesta nata nell’intento di mettere in rilievo quello che è un vero e proprio mosaico di intrighi: il discusso esame del C14 un esame dietro cui si nasconde un intricata storia di stranezze sospetti e polemiche.

All’interno di questo percorso scientifico si alternano scottanti rivelazioni di personaggi di rilievo internazionale che vengono allo scoperto per la prima volta. Omissioni che fanno supporre che si siano create fazioni pro e contro. Più che un film-documentario sembra un giallo, con il ritmo avvincente di una spy-story, in cui le ombre concorrono a cercare di nascondere la verità. Questo documentario è basato solamente su prove documentate, fatti realmente accaduti (prima e dopo la datazione) e documenti provenienti da un archivio fino ad oggi rimasto privato e custodito segretamente da uno dei protagonisti del documentario.

Ne “la Notte della Sindone” sono contenuti filmati inediti, mai visti in 23 anni: verrà rivissuto il giorno del prelievo del campione della Sindone, durato circa 16 ore, grazie al racconto di uno dei testimoni oculari, nonché protagonista del stesso prelievo, il Prof. Franco Testore, esperto di tecnologia tessile. Si farà chiarezza su alcuni punti rimasti poco chiari come ad esempio il comportamento anomalo dei laboratori e violazioni di quasi tutti i punti del protocollo, tutto documentato da prove cartacee, file audio e filmati inediti.

La voce guida è Rosalinda Celentano, che racconta così la sua esperienza: “Gli amori ed i dolori più grandi sono muti”. Questa frase di Leopardi che ho letto per la prima volta quando avevo dieci anni sintetizza Ia reazione che ho avuto dopo che Francesca Saracino e Paolo Monaci. rispettivamente regista e produttore del documentario “La notte della Sindone” hanno voluto portarmi a vedere il lenzuolo funebre che ha avvolto il corpo di Gesù esposto nel Duomo di Torino. Un’esperienza che mi ha colpita profondamente e mi ha lasciata ammutolita per ore, persa nelle mie riflessioni. In precedenza, in prospettiva della mia partecipazione al documentario, mi avevano regalato dei libri sulla Sindone e spiegato tanti retroscena perché ne sapevo veramente poco. E’ stato importante averli accanto, così ho potuto toccare con mano la passione con cui stavano cercando delle verità, quasi come se avessero ricevuto il compito di portarle alla luce ad ogni costo. Se ci fossi andata da sola mi sarei persa nei miei colori perché sono abbastanza visionaria, forse sarei stata colpita da altro,non percependo fino in fondo che , sui loro passi , ho potuto aggiungere un’importante tassello a quel mosaico di emozioni e di dolore che dovrebbero comporre il cammino verso la conquista del dono della Fede”.

 

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