La Serie A non parte: peccato?

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L’ultimo week end di agosto senza le partite di serie A sarà un rientro amaro per i tifosi italiani? Di solito infatti la ripresa del campionato segna il ritorno dei molti tifosi italiani al classico ascolto radiofonico, mentre si assolve al compito della passeggiata con la moglie e bambini; ai commenti della domenica sera delle partite, seduti comodamente nelle poltrone casalinghe; oppure ai commenti del lunedì matttina tra i colleghi di lavoro. Invece questa volta niente di tutto ciò, perché i calciatori di seria A hanno deciso di fare sciopero e di non scendere in campo. Moriremo per questo in un momento di crisi? Qualcuno sicuramente ne soffrirà, ma per molti sarà una notizia che fra qualche giorno scomparirà. Intanto è servito per attivare commenti sui mass-media nel mese di agosto, accompagnandolo ai movimenti di calcio mercato.

 

 

Nel frattempo, aspettando il calcio di Serie A della prossima domenica, segnaliamo il commento di Gigi Riva, team manager della nazionale, che va come sempre controcorrente ed ha ripreso i calciatori per l’esito di una trattativa estenuante: “La delusione dei tifosi? In fondo una domenica senza serie A è solo un prolungamento dell’estate, non ci perde nessuno perchè questa giornata si recupererà, magari il 21 dicembre. Semmai a calciatori e presidenti vanno tirate le orecchie per un altro motivo: l’Italia è in crisi, ci sono cose molto più importanti per cui scioperare. Le motivazioni sono un vespaio, e confesso che non le ho capite troppo bene neanche io. Le responsabilità sono di tutti, presidenti manager e calciatori, ma attenti: come la Sardegna non è solo il Billionaire, così il calcio non è solo Ferrari e veline. Poi mi devono spiegare perchè uno come Ibrahimovic il contributo straordinario per aiutare il paese in crisi lo debba versare all’Italia, e non alla Svezia. Quanto a me, ho vissuto gli anni del sindacato calciatori ai suoi albori, io sono sempre stato per il buon senso”.

Il vicepresidente dell’Assocalciatori, Umberto Calcagno, ha affermato in un’intervista a Sky che il problema non sussiste: “I giocatori hanno sempre detto che rispetteranno la legge per il contributo di solidarietà, e non ci sarà nessun tipo di problema neanche in questo caso. La giornata odierna non si disputa non per uno sciopero, cui singoli giocatori avrebbero potuto non aderire, ma di un differimento della giornata da parte della Federcalcio”. Sulla stessa linea il presidente del Cesena, Igor Campedelli: “Alcune cose vanno cambiate in Lega, a cominciare dalla governance e dalla presidenza. Ha sbagliato l’Aic a forzare sul contratto collettivo in queste settimane di mercato, ma anche noi presidenti dobbiamo fare mea culpa: siamo stati troppo confusi, il lavoro fatto fino a ora era stato egregio”.

Da parte dei club sono arrivate nuove istanze, alcune ufficiali, molte altre espresse dai presidenti attraverso i giornali, accettando di ridiscutere tutto, ma dopo la firma dell’accordo così come era uscito dall’intesa Beretta-Campana del 30 maggio scorso, con l’allegato di Abete sull’art. 7 valido. Infatti il contratto ponte avrebbe consentito, secondo l’Aic, di verificare come sarebbe stata formulata nella manovra del governo la tassa di solidarietà per i super-redditi, e superare così l’impasse sull’art. 4. Ma il presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, Damiano Tommasi, ha ribadito la posizione dei calciatori, disposti a firmare un contratto valido fino al 30 giugno 2012, sulle basi dell’accordo raggiunto con Campana: “E’ stato evidente che la Lega Calcio ha cercato la rottura, è un anno e mezzo che dice di no. Per questa mia ultima apertura mi sono preso anche un rimbrotto da parte di qualche giocatore. . Il problema è che oggi si fatica ad avere una controparte e questo vale anche per altri soggetti che si sono confrontati con la Lega. Il sistema sta subendo questa situazione di paralisi che porta al muro contro muro”.

Infine per scongiurare questo sciopero era intervenuto anche l’on. Rocco Crimi, sottosegretario allo Sport, che ha detto: “Agli occhi degli italiani lo stop della prima giornata rappresenta lo sciopero più anomalo della storia del Paese. Credo che tutto il mondo del calcio debba compiere ogni sforzo possibile e sfruttare queste ultime ore per cambiare rotta e strategia. E’ necessario abbandonare i personalismi e alcuni toni oggettivamente inaccettabili, tornare al dialogo, fare scendere in campo intanto il buon senso. Spero che dirigenti e calciatori abbiano ben presente che lo sciopero e il rinvio dell’inizio del campionato sarebbe una sconfitta per tutti”. Ed il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, dopo tanti giorni di trattativa del contributo di solidarietà da parte dei calciatori, idea lanciata dallo stesso, ha fatto un passo indietro: “Credo che stavolta i presidenti farebbero bene ad accogliere la richiesta dei calciatori e a far partire il campionato. Se il problema è il contributo di solidarietà lo risolviamo noi per legge”.

In conclusione niente commenti domenicali, accontentandoci di vedere in televisione i gol della serie B, e rimandiamo le nostre discussioni calcistiche alla domenica successiva. Oggi godiamoci il sole dell’ultimo week end di agosto con famiglia ed amici!

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