Meeting di Rimini: La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito
Nella conferenza stampa conclusiva della 32^ edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, il presidente della Fondazione Meeting, Emilia Guarnieri, tracciando un sintetico bilancio della manifestazione, ha espresso grande soddisfazione “per l’intensità di quanto è accaduto e per le grandi prospettive che si sono aperte. È venuto tanto pubblico (quasi 800mila presenze di 38 nazionalità diverse), che ha mostrato una notevole attenzione alle proposte della manifestazione internazionale di Rimini”. Infatti i numeri parlano chiaro: 113 incontri con 321 relatori, 10 mostre, 26 spettacoli, grazie al contributo di quasi 4000 i volontari (640 durante il PreMeeting e 3232, di cui 140 stranieri, durante la manifestazione). Il presidente Guarnieri ha anche annunciato il titolo della 33ma edizione del Meeting, che si svolgerà a Rimini dal 19 al 25 agosto 2012: ‘La natura dell’uomo è rapporto con l’infinito’.
Quindi ha evidenziato due caratteristiche di quanto è successo sotto i grandi padiglioni di Rimini Fiera: “In questo Meeting tante persone, ma anche tanti relatori nella loro comunicazione hanno investito sulla propria esperienza: la comunicazione non ha privilegiato contenuti intellettuali, ma ciò che muove l’azione, il cuore. Il Meeting ha documentato che tanto più un’identità è certa, tanto più è capace di incontro e di dialogo. Questo luogo è stato costruito dalla certezza di circa quattromila volontari che vi hanno lavorato: non solo persone che vivono un’esperienza cristiana, ma anche ragazze con lo chador animate dalla certezza di un’amicizia. Una di loro ha detto: ‘Qui i valori non sono scritti sui libri, ma camminano’”.
La parte conclusiva della conferenza stampa è stata dedicata all’imminente ‘trasferta’ in Giappone, annunciata fin dalla prima giornata da Korazym: “Dal 27 ottobre all’l novembre, ha riaffermato la prof. ssa Guarnieri, il Meeting, per la prima volta nella sua storia, sarà in Giappone. A partire da un’idea dell’ambasciatore Petrone, il Meeting è stato inserito nei programmi della manifestazione ‘Italia in Giappone’. Cinque giorni asiatici con il titolo ‘Tradizione e globalizzazione: cristianesimo e buddismo di fronte alle sfide della modernità”. Diversi ed autorevoli i promotori della manifestazione, patrocinata anche dall’Ambasciata d’Italia in Giappone.
Ma veniamo agli ultimi due incontri di sabato 27 agosto. In mattinata il pubblico riminese ha assistito all’incontro con il Ministro Tremonti su eurobond e la crisi economica in Europa. Per Bernhard Scholz, presidente della Compagnia delle Opere, che ha aperto l’incontro, il debito pubblico e la crisi finanziaria hanno un’origine comune: “Alle richieste assistenzialistiche verso lo stato e alle pretese corporativistiche si deve rispondere promuovendo la sussidiarietà, come chiedono la costituzione europea e quella del nostro Paese”. Secondo Scholz, certe politiche nazionali hanno di mira solo l’interesse del singolo leader mentre i popoli sono pronti a fare la loro parte se la politica dimostra di avere un disegno complessivo e prospettive lungimiranti. Allora si deve riscoprire il significato di Unione Europea, è stata la risposta di Mario Mauro e Gianni Pittella: “L’Europa ha prodotto e produce interdipendenza questa logica non è un’altra parola da aggiungere al lessico europeo ma ci siamo legati di più e in un numero maggiore di paesi e nessuno può pensare di uscire dal guado della crisi da solo… Gli Eurobond sono la chiave per uscire dalla crisi perché si può costituire un’agenzia del debito europeo che contemporaneamente raccolga investimenti”.
Anche Tremonti ha sostenuto che l’unica strada praticabile per rispondere alla crisi sono gli eurobond: “L’eurobond permette di organizzare e contenere il debito pubblico e di raccogliere sul mercato i necessari finanziamenti per il futuro dell’Europa. L’eurobond serve a collegare rigore di bilancio e sviluppo del continente, è l’inevitabile punto di approdo di quella interdipendenza che ormai caratterizza la convivenza fra i paesi europei”. Infine, Tremonti non ha risparmiato critiche a un certo mondo finanziario e alle banche di affari, ricordando che dopo la crisi del 1929 Roosvelt “non salvò le banche di speculazione finanziaria ma solo quelle che sostenevano le famiglie e le imprese”.
Al ministro Tremonti ha risposto il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, in una visita non programmata al Meeting di Rimini, il quale parlando della situazione economica, ha affermato: “Alla fine, come dice Bossi, una quadra la dovranno trovare. Ma purtroppo la soluzione lascerà buchi molto seri. Io non critico solo il merito di questa manovra ingiusta e recessiva, ma dico anche che non è credibile. Non ci siamo, temo che i mercati e gli osservatori internazionali questo lo abbiano capito. Il rischio più grosso è che, fatta una manovra scombinata, il giorno dopo si sia punto e a capo”.
Ma la conclusione del Meeting è stata riservata, come ogni anno, alla presentazione di un libro di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione: ‘Ciò che abbiamo di più caro’, in un auditorium gremitissimo. Il volume conclude il resoconto delle équipes – ovvero gli incontri che don Giussani teneva periodicamente con gli universitari di Comunione e Liberazione – raccogliendo quelle dell’88 e dell’89. Testimoni di questa certezza i due amici di don Giussani chiamati a presentare il libro: Eugenio Borgna, psichiatra, primario emerito dell’ospedale Maggiore di Novara e partecipante anche a una delle équipes in questione, e don Aldo Trento, missionario della Fraternità San Carlo in Paraguay.
Borgna ha detto: “Come dice Paul Celan ci sono occhi che vanno al fondo delle cose, e questi sono gli occhi di don Giussani. Le parole sono creature viventi, sono persone, mai queste immagini mi sono sembrate così palpitanti di vita come ascoltando e leggendo don Giussani… Vi è una Epifania, ossia una celebrazione dell’istante, dove sta l’essenza del cristianesimo che colpisce ciascuno di noi al di là di quello che abbiamo o non abbiamo fatto; tutto è modificabile grazie alle nostre certezze, secondo come noi agiamo e viviamo la vita. Ogni certezza rimane tale solo se si fonda su altre certezze. Oggi, però, le certezze che la nostra società incoraggia sono assai futili e su di esse non si può fondare una intera esistenza. Tuttavia, Giussani ha fondato un vero e proprio metodo per poter coltivare le nostre speranze. La nostra speranza deve permetterci di coltivare l’eterno”.
Invece padre Trento è partito da una domanda: “Chi sei tu o Cristo che, a distanza di 22 anni, mi fai essere qui a dire che è vero quello che Giussani e Borgna testimoniano? Se sono qui è per testimoniare che non c’è nulla, nemmeno la follia, che possa impedire all’uomo di dire tu a Cristo. Solo adesso, dentro un lungo, faticoso, doloroso cammino io posso dire che Lui, il mistero fatto carne in Cristo, è ciò che di più caro possiedo, perché tocco con mano adesso (ora, altrimenti non avrebbe più senso) che io, proprio io con la mia follia, sono ciò che è più caro per lui, per il mistero, per Cristo”.
Infine anche lo sport al Meeting quest’anno ha registrato un incremento di presenze, a conferma della bontà delle scelte operate, ma anche per la varietà di proposte presenti nel padiglione Sport Village. “È la conferma della validità delle nostre proposte” commenta Silvano Fonti, responsabile del settore sportivo del Meeting. Una grande varietà di iniziative ha attratto i frequentatori della fiera, soprattutto i più piccoli. Le aree più frequentate sono state C’era una volta (subbuteo, bambole, barattoli, giochi di strada) e le zone del golf (novità dell’anno), del ping pong e dei biliardini. Si sono inoltre riconfermati con un trend positivo di frequentazione il calcio a 5, il beach volley e la scuola di rugby.