Il papa ricorda la battaglia di Inghilterra contro il nazismo e visita il museo di Newman

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Si apre con il ricordo della terribile Battle of Britain, della lotta contro il nazismo, del sacrificio della vicina Coventry, l’omelia del papa per la beatificazione di John Henry Newman. Nel grande Cofton Park di Birmingham a tredici chilometri dall’ Oratorio di San Filppo Neri dove il nuovo beato ha trascorso gli ultimi anni di vita, ci sono più di cento mila fedeli. Sul grande palco bianco dove, dopo il rito della beatificazione, appare il ritratto più celebre del cardinale, il papa celebra la messa e commenta un passo del Vangelo di Luca: non potete servire Dio e la ricchezza. Oggi l’ Inghilterra commemora i 70 anni della Battaglia di Inghilterra. “ Per me. Dice il papa, che ho vissuto e sofferto lungo i tenebrosi giorni del regime nazista in Germania, è profondamente commovente essere qui con voi, e ricordare quanti dei vostri concittadini hanno sacrificato la propria vita, resistendo coraggiosamente alle forze di quella ideologia maligna.”

E con il “proposito di agire per la pace e la riconciliazione in qualunque luogo in cui sorga la minaccia di conflitti” il papa passa alla grande festa per i cristiani della Isole:John Henry Newman formalmente elevato agli altari e dichiarato Beato. “Nel beato John Henry, dice il papa, quella gentile tradizione di insegnamento, di profonda saggezza umana e di intenso amore per il Signore ha dato ricchi frutti quale segno della continua presenza dello Spirito Santo nel profondo del cuore del Popolo di Dio, facendo emergere abbondanti doni di santità.” E commentando gli insegnamenti del nuovo beato il papa ricorda soprattutto quel “servizio bem definito” cui siamo tutti chiamati da Dio nella vita quotidiana. “Lo specifico servizio al quale il Beato John Henry Newman fu chiamato , dice il papa, comportò l’applicazione del suo sottile intelletto e della sua prolifica penna a molti dei più urgenti “problemi del giorno”.

Le sue intuizioni sulla relazione fra fede e ragione, sullo spazio vitale della religione rivelata nella società civilizzata, e sulla necessità di un approccio all’educazione ampiamente fondato e a lungo raggio, non furono soltanto di importanza profonda per l’Inghilterra vittoriana, ma continuano ancor oggi ad ispirare e ad illuminare molti in tutto il mondo.” Uno stile educativo “contrario ad ogni approccio riduttivo o utilitaristico, egli cercò di raggiungere un ambiente educativo nel quale la formazione intellettuale, la disciplina morale e l’impegno religioso procedessero assieme”. E’ il progetto di avere “un laicato non arrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini che conoscono la propria religione, che in essa vi entrino, che sappiano bene dove si ergono, che sanno cosa credono e cosa non credono, che conoscono il proprio credo così bene da dare conto di esso, che conoscono così bene la storia da poterlo difendere”.

Parole che sembrano perfettamente adatte ai tempi che viviamo e che si uniscono a quelle più pastorali che il beato John Henry esprime in suo famoso discorso: “Se gli angeli fossero stati i vostri sacerdoti, cari fratelli, non avrebbero potuto partecipare alle vostre sofferenze, né compatirvi, né aver compassione per voi, né provare tenerezza nei vostri confronti e trovare motivi per giustificarvi, come possiamo noi; non avrebbero potuto essere modelli e guide per voi, ed avervi condotto dal vostro uomo vecchio a vita nuova, come lo possono quanti vengono dal vostro stesso ambiente”. E il papa ha concluso la suo omelia con il ricordo dalla morte di Newman:”Non meraviglia che alla sua morte molte migliaia di persone si posero in fila per le strade del luogo mentre nil suo corpo veniva portato alla sepoltura a mezzo miglio da qui. Cento vent’anni dopo, grandi folle si sono nuovamente qui riunite per rallegrarsi del solenne riconoscimento della Chiesa per l’eccezionale santità di questo amatissimo padre di anime.”

Terminata la celebrazione il papa ha guidato la recita dell’ Angelus, ricordando chen“quando il Beato John Henry Newman venne a vivere a Birmingham, diede il nome di “Maryvale” alla sua prima casa. L’Oratorio da lui fondato è dedicato all’Immacolata Concezione della Beata Vergine. E l’Università Cattolica dell’Irlanda venne da lui posta sotto la protezione di Maria, Sedes sapientiae.” E rileggendo alcuni passi del pensiero mariano di Newman. Un saluto anche ai fedeli di Siviglia dove ieri è stata beatificata Madre Maria Purisima de la Cruz. Poi Benedetto XVI si è recato all’Oratorio di San Filippo Neri, ha visitato la Cappella dedicata al Beato dove sono riuniti i 9 membri della comunità dell’Oratorio e dove sono esposti alcuni manoscritti preziosi. Infine una breve visita al primo piano dell’edificio per visitare la Camera-Museo del cardinale Newman: del Beato infatti si sono conservati solo pochi resti.

L’Oratorio San Filippo Neri di Birmingham , diretto oggi da mons. Richard Duffield , fu fondato, 162 anni fa, da John Henry Newman. “Egli, dopo l’ordinazione sacerdotale il 2 febbraio 1848, confortato dall’incoraggiamento di Papa Pio IX (Breve “Magna Nobis semper” del 26 novembre 1847), fondò il primo Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra. Da qui il papa è andato all’Oscott College. Per il pranzo con i Vescovi di Inghilterra, Galles e Scozia e con i Membri del Seguito Papale nel Refettorio del “Francis Martyn House”. Sul posto è stata allestito, al Primo piano, un piccolo appartamento privato per il Santo Padre.

 In questo piano si trova il lungo corridoio in cui solevano passeggiare e conversare il cardinale Newman e l’allora Vescovo di Birmingham. In cima alla scala centrale è esposto un quadro che raffigura il Primo Sinodo della Restaurazione della Chiesa Cattolica nel 1852; restaurazione avvenuta nel 1850. Questo Sinodo si svolse nella Cappella di Oscott. Per l’occasione è stato allestito un piccolo museo dedicato al cardinale Beato J. H. Newman.

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