Benedetto XVI a Porto: “Siete testimoni del Risorto”, “nulla imponiamo, ma sempre proponiamo”
E’dedicata alla città di Porto l’ultima giornata del quindicesimo viaggio apostolico di Benedetto XVI in Portogallo. Il papa giunge in elicottero da Fatima e celebra la messa ad Avenida dos Aliados. Anche qui una grande folla di fedeli ad attenderlo, sicuramente più delle previsioni, tanto che il papa fa qualche minuto di ritardo.
Ai tanti presenti, ancora una volta anche il Presidente della Repubblica portoghese, Benedetto XVI parla di testimonianza, che ritorna come argomento pressante di questo viaggio apostolico.
“Miei fratelli e sorelle – dice il papa – bisogna che diventiate con me testimoni della risurrezione di Gesù. In effetti, se non sarete voi i suoi testimoni nel vostro ambiente, chi lo sarà al vostro posto? Il cristiano è, nella Chiesa e con la Chiesa, un missionario di Cristo inviato nel mondo. Questa è la missione improrogabile di ogni comunità ecclesiale: ricevere da Dio e offrire al mondo Cristo risorto, affinché ogni situazione di indebolimento e di morte sia trasformata, mediante lo Spirito Santo, in occasione di crescita e di vita”.
Tuttavia bisogna partire dal necessario nutrimento. “A tale scopo – aggiunge il papa -, in ogni celebrazione eucaristica, ascolteremo più attentamente la Parola di Cristo e gusteremo assiduamente il Pane della sua presenza. Ciò farà di noi testimoni e, più ancora, portatori di Gesù risorto nel mondo, recandolo ai diversi settori della società e a quanti in essi vivono e lavorano”.
Nel testimoniare, però, c’è bisogno di delicatezza: “Nulla imponiamo, ma sempre proponiamo”, perché “per esperienza personale e comune, sappiamo bene che è Gesù colui che tutti attendono. Infatti le più profonde attese del mondo e le grandi certezze del Vangelo si incrociano nell’irrecusabile missione che ci compete”.
“Dobbiamo vincere la tentazione di limitarci a ciò che ancora abbiamo – aggiunge il papa – , o riteniamo di avere, di nostro e di sicuro: sarebbe un morire a termine, in quanto presenza di Chiesa nel mondo, la quale, d’altronde, può soltanto essere missionaria nel movimento diffusivo dello Spirito. Sin dalle sue origini, il popolo cristiano ha avvertito con chiarezza l’importanza di comunicare la Buona Novella di Gesù a quanti non lo conoscevano ancora. In questi ultimi anni, è cambiato il quadro antropologico, culturale, sociale e religioso dell’umanità; oggi la Chiesa è chiamata ad affrontare nuove sfide ed è pronta a dialogare con culture e religioni diverse, cercando di costruire insieme ad ogni persona di buona volontà la pacifica convivenza dei popoli”.
Insomma, “il campo della missione ad gentes – afferma ancora una volta Benedetto XVI – si presenta oggi notevolmente ampliato e non definibile soltanto in base a considerazioni geografiche; in effetti ci attendono non soltanto i popoli non cristiani e le terre lontane, ma anche gli ambiti socio-culturali e soprattutto i cuori che sono i veri destinatari dell’azione missionaria del popolo di Dio”.
“Cari fratelli e amici di Porto – conclude il papa -, alzate gli occhi verso Colei che avete scelto come patrona della città, l’Immacolata Concezione. L’Angelo dell’annunciazione ha salutato Maria come «piena di grazia», significando con quest’espressione che il suo cuore e la sua vita erano totalmente aperti a Dio e, perciò, completamente invasi dalla sua grazia. Che Ella vi aiuti a fare di voi stessi un «sì» libero e pieno alla grazia di Dio, affinché possiate essere rinnovati e rinnovare l’umanità attraverso la luce e la gioia dello Spirito Santo”.