Papa Francesco ai casertani: dite no ad ogni illegalità e corruzione
Visita a sorpresa, visita lampo, visita per dare la speranza alla gente di una regione sempre sul punto di perderla. Il Papa ha celebrato la messa nel pomeriggio del sabato in cui Caserta festeggia la sua patrona Anna, nel piazzale davanti alla Reggia. Una visita che il Papa ha voluto aggiungere alla sua agenda dopo che si era diffusa la notizia di un incontro privato di Francesco con un suo amico pastore evangelico proprio a Caserta. Ma la gente della Campania voleva vedere e abbracciare il Papa così Francesco ha deciso di esserci anche per loro. Lunedì sarà di nuovo a Caserta e stavolta in forma privata solo per vedere il suo amico Giovanni Traettino. La notizia che circolava da gennaio è diventata un fatto. E il fatto è che oggi il Papa ha spiegato il Vangelo della domenica ai casertani, spiega che cosa è il Regno dei Cieli anche se Gesù, dice il Papa “non lo fa mai vedere direttamente, ma sempre di riflesso, narrando l’agire di un padrone, di un re, di dieci vergini… Preferisce lasciarlo intuire, con parabole e similitudini, manifestandone soprattutto gli effetti.” Il Regno è Gesù stesso: “È Lui il tesoro nascosto, è Lui la perla di grande valore”. É una presenza che “trasforma l’esistenza e ci rende aperti alle esigenze dei fratelli; una presenza che invita ad accogliere ogni altra presenza, anche quella dello straniero e dell’immigrato. È una presenza accogliente, è una presenza gioiosa, è una presenza feconda.” Come trovarlo? Ognuno ha la sua strada ma è Dio che “si lascia incontrare comunque, perché è Lui che per primo desidera incontrare noi e per primo cerca di incontrarci: è venuto per essere il “Dio con noi”.” E “a volte Egli si lascia trovare nei luoghi insoliti e in tempi inattesi.” Ma conquista sempre. Il Papa nel suo stile scherza e chiede di leggere una pagina di Vangelo invece di vedere una telenovela: “ Avere il Vangelo tra le mani, avere il Vangelo sul comodino, avere il Vangelo nella borsa, avere il Vangelo il tasca e aprirlo per leggere la Parola di Gesù: così il regno di Dio viene. Il contatto con la Parola di Gesù ci avvicina al regno di Dio. Pensate bene: un Vangelo piccolo sempre a portata di mano, si apre in un punto a caso e si legge cosa dice Gesù, e Gesù è lì.” Conoscerlo è possederlo. “Occorre mettere Dio al primo posto nella nostra vita, preferirlo a tutto.” E qui arrivano le parole che la gente attendeva: “Dare il primato a Dio significa avere il coraggio di dire no al male, no alla violenza, no alle sopraffazioni, per vivere una vita di servizio agli altri e in favore della legalità e del bene comune.” E aggiunge. “Oggi, quando sono arrivato, uno di voi si è avvicinato e mi ha detto: Padre ci dia la speranza. Ma io non posso darvi la speranza, io posso dirvi che dove è Gesù lì è la speranza.” Parla della terra che va difesa che “richiede di avere il coraggio di dire no ad ogni forma di corruzione e di illegalità – tutti sappiamo il nome di queste forme di corruzione e di illegalità – richiede a tutti di essere servitori della verità e di assumere in ogni situazione lo stile di vita evangelico, che si manifesta nel dono di sé e nell’attenzione al povero e all’escluso. Attendere al povero e all’escluso!”
E conclude parlando di Sant’Anna: “Ha fatto un bel lavoro questa donna! Sant’Anna, patrona di Caserta, ha raccolto in questa piazza le varie componenti della Comunità diocesana con il Vescovo e con la presenza delle autorità civili e dei rappresentanti di varie realtà sociali…Abbiate speranza, la speranza non delude. E a me piace ripetervi: non lasciatevi rubare la speranza!”
Il Vescovo D’Alise era stato chiaro e forte nel suo saluto, ha parlato di una terra che “non piu’ ‘Felix'” ma dove “ha trovato una Chiesa viva e in cammino” Una terra “attaccata da piu’ parti, in modo particolare, sventrata e fatta deposito di rifiuti particolari provenienti dall’Italia e dall’Europa, che causano morti e disagi.” E poi la disoccupazione, il degrado, e a gente che ha forza e “non si abbatte e non demorde, che ha un grande desiderio di essere protagonista di una ripresa, soprattutto spirituale.”
E come anticipato dal cardinale Sepe alla fine Francesco a promesso una vista ai napoletani: “Ho sentito che forse i napoletani siano un po’ gelosi. Non so. Ma voglio assicurare ai napoletani che quest’anno sicuramente andrò da loro”.
In elicottero il Papa aveva visto quei tragico roghi che infestano la Campania, al suo arrivo, incontrando i 19 vescovi della regione circa cento sacerdoti ha scherzato sulla “visita a sorpresa”: “Vi ho combinato uno scherzo, vi ho messo in subbuglio, e ho creato scompiglio in questa festa patronale: vi chiedo perdono!” Poi un breve discorso a braccio sulla fraternità sacerdotale, su come si può essere preti diocesani oggi, come essere chiesa locale oggi. Risposte libere e creative quelle del Papa l che ha chiesto vicinanza alla propria gente e ascolto.
In 200 mila hanno assistito alla messa in piazza Carlo III, davanti alla Reggia di Caserta, un po’ di scompiglio anche qui, ma all’arrivo del Papa i fedeli hanno lanciato magliette e berretti sulla vettura, mentre il Pontefice salutava e baciava i bambini più piccoli. Alcuni erano arrivati alle 9 di mattina. Tra i presenti anche una trentina di immigrati africani da Castel Volturno che hanno srotolato uno striscione con la scritta “Uniti contro camorra e razzismo”.
Al Papa è arrivata anche una lettera del movimento migranti e rifugiati dell’africa sub-sahariana di Caserta: “Santità, in questi ultimi anni, abbiamo lasciato la casa, la famiglia e le radici per tentare di raggiungere l’europa e ottenere col proprio lavoro una vita dignitosa, più umana… Ci conceda un’udienza al fine di poterci confrontare, di poterle esprimere le nostre speranze e le nostre proposte e di ascoltare le sue”.
Alle 20 il Papa è ripartito per Roma, ma lunedì sarà di nuovo a Caserta. Chissà se questa volta la sorpresa non la facciano i casertani a Francesco?