Il papa: la cultura moderna nasce nei nuovi linguaggi comunicativi
“La cultura moderna scaturisce, ancor prima che dai contenuti, dal dato stesso dell’esistenza di nuovi modi di comunicare che utilizzano linguaggi nuovi, si servono di nuove tecniche e creano nuovi atteggiamenti psicologici.” Per il papa, che questa mattina ha ricevuto i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali, la vera sfida che la Chiesa cattolica deve affrontare è proprio questa: “annunciare il Vangelo agli uomini del terzo millennio mantenendone inalterato il contenuto, ma rendendolo comprensibile grazie anche a strumenti e modalità consoni alla mentalità e alle culture di oggi.”
Nei giorni scorsi il presidente del PCCS il vescovo Celli aveva anticipato all’ Osservatore Romano che durante la Plenaria si safrebbe esaminato un nuovo documento sulle comunicazioni. Anche a questo il papa ha fatto riferimento spiegando come oggi la multimedialità spesso sia contraria alla specificità. “Il carattere multimediale e la interattività strutturale dei singoli nuovi media-dice il papa- ha, in un certo modo, diminuito la specificità di ognuno di essi, generando gradualmente una sorta di sistema globale di comunicazione, per cui, pur mantenendo ciascun mezzo il proprio peculiare carattere, l’evoluzione attuale del mondo della comunicazione obbliga sempre più a parlare di un’unica forma comunicativa, che fa sintesi delle diverse voci o le pone in stretta reciproca connessione.” La sfida delle nuove tecnologie è una sfida di senso e di cultura che porti la Chiesa ad esercitare “quella che potremmo definire una “diaconia della cultura” nell’odierno “continente digitale”, percorrendone le strade per annunciare il Vangelo, la sola Parola che può salvare l’uomo.”