Il papa e la diplomazia della verità sull’uomo

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Due donne ed un uomo. Un cubano, una baronessa olandese una vedova madre di sei figli. I profili degli ambasciatori che oggi hanno presentato le loro credenziali al papa non potrebbero essere più diversi. Il nuovo ambasciatore Usa è un teologo cattolico di origine cubana Miguel Diaz;la ambasciatrice dei Pesi Bassi è la baronessa Henriette Johanna Cornelia Maria van Lynden-Leijten;infine la rappresentante delle Filippine in Vaticano Mercedes Arrastia Tuason, è una brava signora da sempre impegnata nel mondo delle fondazioni cattoliche. Personalità diverse e tre diversi continenti. Ma Benedetto XVI con tutti e tre ha voluto mettere al centro del discorso consegnato un tema centrale:il rispetto della dignità umana. Declinandolo in tre diversi modi.

Alla nazione europea più atea e secolarizzata d’ occidente, l’ Olanda il papa ha parlato di cittadinanza della religione e della libertà che deve essere ancorata alla verità. “Mentre parte della popolazione dei Paesi Bassi, scrive il papa, si definisce agnostica o perfino atea, più della metà professa il cristianesimo e il numero crescente d’immigranti che seguono altre tradizioni religiose rende più che mai necessario che le autorità civili riconoscano il posto della religione nella società olandese. Un’indicazione che il suo Governo lo fa, è data dal fatto che le scuole confessionali nel suo Paese ricevono un sostegno da parte dello Stato, e giustamente, poiché tali istituzioni sono chiamate a dare un contributo significativo alla comprensione reciproca e alla coesione sociale, trasmettendo valori radicati in una visione trascendente della dignità umana. A tale riguardo, ancor più importanti delle scuole sono le famiglie costruite sul fondamento di un matrimonio stabile e fecondo tra un uomo e una donna. Nulla può uguagliare o sostituire il valore formativo del crescere in un ambiente familiare sicuro, imparando a rispettare e a promuovere la dignità personale degli altri, diventando capaci di «accoglienza cordiale, incontro e dialogo, disponibilità disinteressata, servizio generoso, solidarietà profonda», in breve, imparando ad amare. D’altro canto, è probabile che una società che incoraggia modelli alternativi di vita domestica per amore di una presunta diversità accumuli conseguenze sociali che non conducono allo sviluppo integrale dell’uomo. La Chiesa cattolica nel suo Paese desidera fare la sua parte nel sostenere e promuovere una vita familiare stabile.”

Alla rappresentante dell’ unico paese asiatico a maggioranza cattolica il papa parlato del rispetto tra le religioni, del fondamentale valore del dialogo. Con una attenzione particolare al Mindanao segnato dal fondamentalismo islamico.”In un tempo in cui certi gruppi abusano del nome di Dio, ha scritto il papa nel suo discorso, «l’opera della carità» è particolarmente urgente. Ciò vale in modo speciale per le regioni che sono state tristemente deturpate dai conflitti. Incoraggio tutti a perseverare affinché possa prevalere la pace. Come lei ha osservato, Signora Ambasciatore, le iniziative tese a facilitare il dialogo e lo scambio culturale sono particolarmente efficaci, poiché la pace non si può ottenere come mero prodotto di un processo tecnico elaborato solo attraverso strumenti legislativi, giuridici o economici.”

Da una paese cattolico proviene anche il nuovo ambasciatore Usa, anche se oggi è cittadino statunitense. A Miguel Diaz il papa ha ricordato che la Santa Sede sostiene il multilateralismo che permette a tutte le nazioni di collaborare e che andrebbe allargato per “affrontare l’intera gamma di questioni legate al futuro dell’umanità e alla promozione della dignità umana, inclusi l’accesso sicuro al cibo e all’acqua, l’assistenza sanitaria di base, eque politiche di commercio e di immigrazione, in particolare laddove sono interessate le famiglie, il controllo del clima e la cura dell’ambiente, l’eliminazione della piaga delle armi nucleari.” Ed ha aggiunto che la cooperazione delle religioni è fondamentale per lo sviluppo ma anche che “la crisi delle nostre moderne democrazie richiede un impegno rinnovato per un dialogo ragionevole, nel discernimento di politiche giuste e sagge, rispettose della dignità e della natura umane.” Ecco la richiesta di fondo allora alla amministrazione Obama: “Penso soprattutto alla necessità di un chiaro discernimento sulle questioni che toccano la tutela della dignità umana e il rispetto dell’inalienabile diritto alla vita, dal momento del concepimento alla morte naturale, e la protezione del diritto di obiezione di coscienza da parte dei sanitari e, di fatto, di tutti i cittadini. La Chiesa insiste sul vincolo indissolubile fra un’etica di vita e ogni altro aspetto dell’etica sociale perché è convinta che, secondo le parole profetiche del compianto Papa Giovanni Paolo II, non ha solide basi «una società che, mentre afferma valori quali la dignità della persona, la giustizia e la pace, si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana, soprattutto se debole ed emarginata». Rientrato da CastelGandolfo per incontrare il cardinale Bertone, Diaz si è fermato in San Pietro nella cappella dell’ adorazione del Sacramento. Un gesto significativo.

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