Anno A, Ascensione del Signore
Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono. Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
“Fate discepoli tutti i popoli” è questo il mandato che hanno ricevuto gli apostoli ed è questo che hanno fatto per il resto dei loro giorni. Non erano persone diverse da noi ma diversamente da noi hanno dedicato la loro esistenza in maniera piena al Signore. E non potremmo fare anche noi come loro? Che cosa ce lo impedisce? Crediamo forse che evangelizzare non sia un nostro compito?
La missione, invece, è un compito che il Signore da a tutti e che tutti siamo chiamati a svolgere per diffondere il messaggio del Vangelo sempre di più e in tutti gli ambienti di vita. Sentiamoci, quindi, investiti di questo compito e pensiamo quale è lo stile migliore con il quale offrire la nostra vita per condividere le cose di Dio con tutti gli uomini e le donne che incontriamo tutti i giorni. Ci sarà chi cercherà di insegnare soprattutto con le parole, altri che lo faranno con le opere e altri, invece, semplicemente con una vita sobria e umile. In tutti ci sarà il profondo riconoscimento di essere figli di Dio chiamati a rendergli grazie per il dono della vita. Tutti, perciò, possiamo, per davvero essere missionari e veri evangelizzatori dando cuore e ragione ai gesti e alle parole che mettiamo al centro della nostra vita.
Nel fare tutto questo avremo anche la consapevolezza di avere sempre accanto a noi Gesù, l’unico Maestro che con la vita ci ha trasmesso un messaggio capace di guidarci verso l’eternità. Egli ci ha promesso che sarà con noi “tutti i giorni fino alla fine del mondo” e questo ci da forza; questo ci offre la sicurezza di cui abbiamo bisogno per essere suoi discepoli e testimoni; questo, infine, ci permette di vivere la nostra stessa vita come un grande inno di lode e ringraziamento al Padre.
Queste certezze si rinnovano in questa domenica nella quale facciamo memoria della sua ascesa al cielo e che precede il grande dono dello Spirito Santo, voce del Padre nella parte più intima e segreta del nostro cuore.