Terminato il viaggio in terra Santa. Peres: “Pellegrinaggio di Pace”. Il papa al sepolcro: “Questa tomba vuota ci parla di speranza”

Il papa bacia la lastra del Santo Sepolcro. Foto Reuters
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Il papa bacia la lastra del Santo Sepolcro. Foto ReutersIl papa lascia la Terra Santa e termina il dodicesimo viaggio internazionale. Nella cerimonia di congedo all’Aeroporto di Gerusalemme è stato lo stesso presidente israeliano Peres a riconoscere come lo storico viaggio del papa sia stato un “pellegrinaggio di Pace”.
“Sono venuto a visitare questo Paese come un amico degli israeliani, così come sono un amico dei palestinesi”, ha risposto il papa. “Gli amici – ha osservato – amano passare il tempo gli uni in compagnia degli altri, e vengono profondamente rattristati dal vedere le sofferenze degli altri”.
Prima di partire, in mattinata, la toccante visita al Santo Sepolcro. “Qui Cristo morì e risuscitò, per non morire mai più – ha detto il papa – Qui la storia dell’umanità fu definitivamente cambiata”.

Quasi a voler lasciare in dono la speranza cristiana della resurrezione, il papa ha scelto di concludere idealmente la visita in Terra Santa proprio davanti alla pietra dell’unzione, dove Gesù fu deposto dalla croce. Qui si è inginocchiato e ha pregato in silenzio sulla lastra dove secondo la tradizione fu deposto il corpo del Cristo.
“Il vescovo di Roma – ha detto il papa – si trova davanti a quella stessa tomba vuota e contempla il mistero della risurrezione. Sulle orme dell’Apostolo, desidero ancora una volta proclamare, davanti agli uomini e alle donne del nostro tempo, la salda fede della Chiesa che Gesù Cristo “fu crocifisso, morì e fu sepolto”, e che “il terzo giorno risuscitò dai morti”.

“La tomba vuota ci parla di speranza, quella stessa che non ci delude, poiché è dono dello Spirito della vita”, ha continuato il papa.
Rivolgendosi specialmente ai cristiani, poi, ha ribadito che “La Chiesa in Terra Santa, che ben spesso ha sperimentato l’oscuro mistero del Golgota, non deve mai cessare di essere un intrepido araldo del luminoso messaggio di speranza che questa tomba vuota proclama.”

“Possa la contemplazione di questo mistero spronare i nostri sforzi, – ha aggiunto – sia come individui che come membri della comunità ecclesiale, a crescere nella vita dello Spirito mediante la conversione, la penitenza e la preghiera. Possa inoltre aiutarci a superare, con la potenza di quello stesso Spirito, ogni conflitto e tensione nati dalla carne e rimuovere ogni ostacolo, sia dentro che fuori, che si frappone alla nostra comune testimonianza a Cristo ed al potere del suo amore che riconcilia.”

Il Santo Padre è stato accolto dal Custode di Terra Santa, padre Pizzaballa, che ha ringraiato Benedetto XVI per “l’alta testimonianza di pace consegnataci in questi giorni di pellegrinaggio”. Ricorda quindi “la corsa di Pietro” al sepolcro vuoto. Il messaggio che viene dal sepolcro vuoto – ha detto – “non è un messaggio di pietà ma annuncio di gioia e slancio a guardare sempre al di là dell’orizzonte per vedere i profili dell’alba. Ecco la consegna di questo luogo: avere l’animo disposto a seguire Gesù ovunque”. Al Papa chiede quindi: “Ci sproni a seguire Gesù ovunque”.

 

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