Maternità e crisi: sempre più italiane bussano ai Centri di aiuto alla vita

bambino
Condividi su...

bambinoLavoro instabile, casa in affitto, aumento del costo della vita rendono difficile l’impegno di crescere un figlio. Non solo per le straniere, ma anche per le italiane. Per evitare l’aborto, boom di richieste alla rete del Movimento per la vita. Se fino a qualche settimana fa erano soprattutto le donne straniere a chiedere aiuto, adesso il rapporto si è equilibrato e molte italiane chiedono un sostegno per non essere costrette ad abortire per motivi economici. E aumentano anche le richieste di Progetto Gemma, l’iniziativa di adozione prenatale a distanza.

Fare un figlio, in tempi di crisi, è sempre più difficile. Non solo per le donne straniere, ma anche per le italiane, che nelle ultime settimane, sempre più spesso, bussano in tutta Italia alle porte dei Centri di aiuto alla vita (Cav) per chiedere un sostegno che permetta loro di affrontare con meno difficoltà economiche la gravidanza, rinunciando così anche all’eventualità di ricorrere all”aborto. A confermare il fatto che lavoro instabile, casa in affitto, aumento del costo della vita stanno facendo crescere anche fra le donne italiane la tendenza ad interrogarsi sull’opportunità di mettere al mondo un figlio è Erika Laura Palazzi Vitale, la responsabile nazionale di “Progetto Gemma”, iniziativa gestita in collaborazione con la rete del Movimento per la vita italiano e degli oltre 300 centri operanti su tutto il territorio nazionale.

“Nelle ultime settimane – spiega – sono nettamente in aumento le richieste di aiuto che ci provengono da donne italiane: a rivolgersi ai nostri centri per chiedere un sostegno legato alla gravidanza infatti fino all’anno scorso erano soprattutto le straniere, che al nord superavano anche percentuali pari al 70%. Negli ultimi tempi il numero delle richieste complessive è aumentato, e fra queste sono cresciute in modo particolare quelle provenienti dalle italiane, che sono ora la metà del totale”. Per Palazzi Vitale la tendenza è la stessa su tutto il territorio nazionale, ma “è particolarmente visibile al nord, dove il numero delle straniere era finora particolarmente elevato”. Il boom di richieste delle italiane è peraltro confermato anche nella capitale, dove al Cav Roma Eur – spiega il presidente Giorgio Gibertini – “abbiamo registrato un aumento di mamme e di giovani coppie italiane”.

“Non c’è dubbio – precisa sulle cause del fenomeno la responsabile di “Progetto Gemma”– che la chiusura di grandi centri lavorativi come supermercati o stabilimenti ad alta percentuale di occupazione femminile stia influendo enormemente: la diminuzione o la mancanza di lavoro è una costante nella situazione di difficoltà delle donne che bussano ai nostri centri”. Le famiglie, insomma, fanno fatica a far quadrare i conti e “una gravidanza, cioè il presentarsi di un bambino, spaventa moltissimo”. Parole che, sul versante del volontariato impegnato per “l’accoglienza alla vita”, fanno il paio con quanto sostenuto nei giorni scorsi sul versante sanitario dal direttore della clinica Mangiagalli di Milano, Basilio Tiso, per il quale “mai come adesso la mancanza di soldi sta condizionando la decisione di tenere un bambino, anche e soprattutto tra le italiane”. Difficoltà che si sta traducendo in un aumento delle richieste di abortire per difficoltà economiche, “soprattutto fra le italiane”.

Ognuno dei 300 Centri di aiuto alla vita ha assistito, secondo gli ultimi dati disponibili (2007), una media di 150 donne all’anno, per un totale di circa 45 mila donne. Le donne in gravidanza che chiedono aiuto sono per lo più sposate, hanno un’età fra i 25 e i 34 anni (il 54%), e dichiarano di essere prevalentemente casalinghe (37%) o senza lavoro (32%). Difficoltà economiche, disoccupazione e alloggio insufficiente o mancante sono i principali problemi che vengono segnalati. Quanto al numero di bambini nati da donne aiutate dai Cav, la stima è di circa 13 mila bambini venuti alla luce nel corso del 2007, per un totale di quasi 100 mila nascite “aiutate” dal 1975 (data di nascita del primo Cav a Firenze) ad oggi.

Free Webcam Girls
151.11.48.50