I cappuccini replicano alla richiesta di “perizia” su San Pio. “Stupore” e “nessun fondamento”
Arriva forte la reazione dei frati cappuccini di S. Giovanni Rotondo, dopo la richiesta di “verifica” delle spoglie di San Pio, esposte alla venerazione del pubblico dal 3 marzo scorso. Secondo l’Associazione “Pro Padre Pio”, la tomba del Santo di Pietralcina sarebbe stata già aperta oltre una decina di anni fa, e non fu ritrovato il corpo del frate.
“E’ una notizia – ha detto fra Antonio Belpiede, portavoce dei frati cappuccini – destituita di qualsiasi fondamento. Nessun cardinale, nessun prelato ha mai oltrepassato la grande lapide in marmo che proteggeva la bara di Padre Pio.” “E’ una notizia destituita di qualsiasi fondamento, ma desta stupore – ha aggiunto Belpiede – che con tale facilita’ gente che dice di essere credente possa cercare di turbare il cuore dei pellegrini, tanto piu’ in un momento di gioia in preparazione della visita nel centro garganico del Papa Benedetto XVI” Nella mattinata di ieri l’avvocato Francesco Traversi, presidente dell’Associazione torinese che ha presentato la denuncia al Tribunale di Foggia, aveva illustrato quanto scritto nell’ultimo numero del mensile cattolico “Chiesa Viva” diretto da mons. Villa.
Secondo l’associazione alla fine del 1998 un cardinale avrebbe aperto la bara contenente il corpo di Padre Pio trovando al suo interno soltanto i sandali, il saio e il cingolo ma nessun corpo. Per questo motivo l’associazione Pro Padre Pio chiede alla Procura di Foggia il sequestro del filmato effettuato dai frati cappuccini di San Giovanni Rotondo sull’esumazione del corpo di San Pio e una perizia medico legale sulle spoglie che sono state esposte nella teca di cristallo che si trova nella cripta del convento di Santa Maria delle Grazie.