“Ai liberi e ai forti “: Don Sturzo 90 anni dopo a Caltagirone

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Manca ancora un anno alla celebrazione della prossima Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, ma intanto la Chiesa italiana si prepara a risvegliare la coscienza polita e sociale dei fedeli e non solo. Così venerdì prossimo a Caltagirone in Sicilia si celebrano i 90 anni dell’appello “Ai liberi e forti” di don Luigi Sturzo.… “Senza pregiudizi né preconcetti, per gli ideali di giustizia e di libertà, nella loro interezza. La storia non si ripete e per questo i cristiani devono diventare consapevoli di essere chiamati alla responsabilità da “cose nuove”.

E proprio perché ci si trova immersi in grandi cambiamenti ed in gravi difficoltà, i cattolici si interrogano sul valore della esperienza che queste parole ricapitolarono e rilanciarono, e sul pensiero e l’opera di don Luigi Sturzo. “A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini supremi della patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e di libertà … “. Parole datate 18 Gennaio 1919 che hanno una grande attualità.

Lo hanno ricordato Mons. Arrigo Miglio, Vescovo di Ivrea Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Conferenza Episcopale Italiana; Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani ed Edoardo Patriarca Segretario del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani presentando alla stampa il seminario. Ad illustrare Il significato spirituale del pensiero, dell’opera e della vita di don Luigi Sturzo sarà Don Massimo Naro Ordinario di Teologia Pastorale, Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia San Giovanni Evangelista;Del Il pensiero educativo e sociale di don Luigi Sturzo parla Giuseppe De Rita, Segretario Generale del Censis e del pensiero politico di don Luigi Sturzo Dario Antiseri Ordinario di Metodologia delle Scienze Sociali, LUISS “Guido Carli” A concludere i lavori sarà Luca Diotallevi Vice Presidente del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani. L’ impegno dei laici è quello di rispondere alla chiamata del Concilio Vaticano II. La nostra posizione, ha spiegato mons. Miglio, “e’ quella del Concilio, un riferimento imprescindibile per la Chiesa, ma del quale non deve essere data una lettura parziale”.

“Per il Papa – ha ricordato il presule – e’ chiara la distinzione tra i testi approvati e le mitizzazioni. Quelli che difendono il Concilio, magari non lo hanno applicato tutto e proprio la Costituzione ‘Gaudim et spes’ sui rapporti tra la Chiesa e il mondo e’ quella meno applicata: sarebbe interessante – ha scandito il presidente della Commissione Cei per la pastorale sociale e il lavoro – che tutti tenessero presenti tutti i problemi che vengono affrontati dal Concilio e non solo alcuni”. Sulla stessa linea di mons. Miglio anche il vicepresidente del Comitato per la Settimana Sociale, prof. Luca Diotallevi, che ha ricordato come Papa Ratzinger abbia parlato di una necessaria “ermeneutica della continuita’” che tenga insieme il vaticano II e la tradizione e Giovanni Paolo II di “una inadeguata ricezione del Concilio”. “Rispetto a don Sturzo – ha osservato – per noi oggi e’ tutto piu’ semplice perche’ abbiamo il Concilio che ci apre la strada. Non ci interessa e non e’ il nostro compito – ha concluso – aprire una nuova stagione politica anzi potremmo addirittura dubitare sulla praticabilita’ di tale operazione”.

La Chiesa Italiana vuole rispondere all’appello lanciato dal Papa lo scorso settembre a Cagliari per favorire un rinnovamento della presenza dei cattolici in politica, ha sottolineato il presidente della Commissione Cei per la pastorale sociale e il lavoro, mons. Arrigo Miglio. A Caltagirone si parlerà del don Sturzo prete, prima che politico. “Il don Sturzo, cioe’, preoccupato dell’educazione dei laici all’impegno. Siamo un organismo ecclesiale nato per aiutare i laici a crescere e la nostra preoccupazione e’ che crescano laici impegnati e maturi, cosa dovranno fare in concreto poi dovranno vederlo loro”.

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