Il papa: non sempre si comprendono compiti e ragioni dello Stato vaticano

Panoramica di piazza San Pietro
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La Civitas Vaticana ad ottant’anni dalla sua fondazione “costituisce una realtà pacificamente acquisita, anche se non sempre ben compresa nelle sue ragioni d’essere e nei molteplici compiti che è chiamata a svolgere.” Così il papa questa mattina ha ricordato la fondazione dello stato vaticano nell’ udienza che ha concluso il convengo: “Un piccolo territorio per una grande missione”. Lo Stato della Città del Vaticano è uno strumento necessario per dare alla Chiesa e al Papa la possibilità di adempiere al mandato ricevuto da Cristo, ha aggiunto Benedetto XVI. 

“La Civitas Vaticana è in verità un punto quasi invisibile sui mappamondi della geografia mondiale, uno Stato minuto ed inerme privo di eserciti temibili, apparentemente irrilevante nelle grandi strategie geopolitiche internazionali. Eppure, questo presidio visibile dell’assoluta indipendenza della Santa Sede, è stato ed è centro di irradiazione di una costante azione a favore della solidarietà e del bene comune”. 

Un ricordo speciale per papa Pio XI che fu con “lucida lungimiranza e indomita volontà il vero fondatore e il primo costruttore dello Stato della Città del Vaticano”. Un Papa, ha detto, che guidò la Chiesa in anni difficili. E ha ricordato che “gli studi storici tuttora in corso sul suo pontificato ci fanno sempre più percepire la grandezza di Papa Ratti, il quale guidò la Chiesa nei difficili anni fra le due guerre mondiali. Con mano ferma egli diede forte impulso all’azione ecclesiale nelle sue molteplici dimensioni: pensiamo all’espansione missionaria, alla cura per la formazione dei ministri di Dio, alla promozione dell’attività dei fedeli laici nella Chiesa e nella società, all’intenso rapporto con la comunità civile. Durante il suo pontificato il “Papa Bibliotecario” dovette misurarsi con le difficoltà e le persecuzioni che la Chiesa subiva in Paesi quali il Messico e la Spagna e con la lotta che ad essa portarono i totalitarismi – nazionalsocialismo e fascismo – sorti e consolidatisi in quegli anni. In Germania è indimenticata la sua grande Enciclica Mit brennender Sorge, come forte segnale contro il nazismo. Si rimane davvero ammirati di fronte all’opera saggia e forte di questo Pontefice, che per la Chiesa volle solo quella libertà che le permettesse di svolgere integralmente la sua missione.

Anche lo Stato della Città del Vaticano, sorto a seguito dei Patti Lateranensi e in particolare del Trattato, fu considerato da Pio XI uno strumento per garantire la necessaria indipendenza da ogni potestà umana, per dare alla Chiesa e al suo Supremo Pastore la possibilità di adempiere pienamente al mandato ricevuto da Cristo Signore. Quanto poi questa piccola, ma completa realtà statuale fosse utile e benefica per la Santa Sede, per la Chiesa, come pure per Roma e il mondo intero, lo si vide appena dieci anni dopo, allorquando scoppiò la seconda guerra mondiale, una guerra che arrivò con le sue violenze e sofferenze fino alle porte del Vaticano.”

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