Il papa: la Shoah è un crimine inacettabile. A maggio in Israele

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Il Papa ha nuovamente ribadito che la Shoah “è un crimine contro Dio e contro l’umanità” e come tale è “intollerabile e inaccettabile” ogni sua “negazione o minimizzazione”; la Chiesa “respinge ogni antisemitismo” e si impegna a costruire “buone e durevoli relazioni” con la comunità ebraica, sulla base dei principi enunciati nella dichiarazione “Nostra Aetate”, una “pietra miliare” nel dialogo ebraico-crisitano.

Benedetto XVI ha sgombrato definitivamente il campo da ogni eventuale dubbio residuo dopo l’“affaire Williamson”, e lo ha fatto nel corso dell’udienza ai membri della delegazione della Conference of Presidents of Major American Jewish Organizations. Benedetto XVI ha ricordato anche la sua visita ad Auschwitz “luogo di orrore e di così indicibile sofferenza” e i vari incontri avuti nel corso di molti anni con “gli amici ebrei”, le visite alle sinagoghe di New York e di Colonia, e ha anche annunciato la prossimo viaggio in Israele: “Sto preparando la mia visita in Israele” ha detto. In quella terra, infatti – ha aggiunto – “affondano le radici della nostra fede. 

 Dai primi giorni del cristianesimo, la nostra identità e ogni aspetto della nostra vita e del nostro culto sono intimamente legati con l’antica religione dei nostri padri nella fede”. Il viaggio – stando alle insistenti indiscrezioni della stampa – dovrebbe essere confermato per maggio prossimo. “La Chiesa è profondamente e irrevocabilmente impegnata nel respingere tutti gli antisemitismi e nel continuare a costruire buone e durevoli relazioni tra le nostre due comunità” ha detto il Papa, che ha sottolineato come la Dichiarazione “Nostra Aetate” sia una “pietra miliare nel cammino verso la riconciliazione” tra ebrei e cattolici. Questa dichiarazione – ha aggiunto – “ha indicato chiaramente i principi che hanno da sempre guidato l’approccio della Chiesa nel dialogo cristiano-ebraico”.

Benedetto XVI ha ricordato la sua visita ad Auschwitz, nel 2006: “Mentre oltrepassavo l’ingresso di quel luogo di orrore, in quel luogo di così indicibile sofferenza , ho pensato all’innumerevole schiera di prigionieri, di cui moltissimi ebrei, che hanno camminato sulla stessa terra prigionieri ad Auschwitz e in tutti gli altri campi. L’intera umanità prova profonda vergogna per la brutalità selvaggia mostrata verso il vostro popolo”. Ha quindi insistito: “Ogni negazione o minimizzazione di questo terribile crimine è intollerabile e totalmente inaccettabile”. Monsignor Williamson, il vescovo lefebvriano negazionista non andrà ad Auschwitz, come ha già detto, nel frattempo si è messo a studiare la storia. In una nota, la Segretaria di Stato gli ha chiesto una pubblica ritrattazione delle sue tesi. Oggi il Papa sembrava riferirsi anche a lui: “L’odio e il disprezzo per uomini, donne e bambini che è stato manifestato nella Shoah è un crimine contro Dio e contro l’umanità.

 Questo – ha aggiunto – dovrebbe essere chiaro per ognuno, soprattutto per quelli che si pongono nella tradizione delle Sacre Scritture, secondo le quali ogni essere umano è creato a immagine di Dio. È fuori questione che ogni negazione o minimizzazione di questo terribile crimine è intollerabile e totalmente inaccettabile”. Ha quindi concluso: “È mio sentito desiderio che la nostra attuale amicizia cresca anche più forte, così che l’irrevocabile impegno alle relazioni rispettose e armoniose con il popolo dell’Alleanza porti frutti in abbondanza”.

Fonte: Il Velino 

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