L’udienza generale: le passioni purificate portano l’uomo a Dio

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Terminata la serie di 20 catechesi dedicate a San Paolo, il papa ha ripreso il ciclo sui “grandi scrittori della Chiesa d’Oriente e d’Occidente del tempo medievale”. In una Aula Paolo VI affollatissima il papa ha parlato di Giovanni Climaco, la cuia opera fondamentale, “Climax”, che significa “La scala” è “un trattato completo di vita spirituale”.
Vissuto tra il Vi e il VII secolo, monaco ed eremita tra il monte Sinai e il monte Tabor nella sua opera “descrive il cammino del monaco dalla rinuncia al mondo fino alla perfezione dell’amore”. Questo cammino si svolge attraverso 30 gradini e in tre fasi: la “rottura col mondo al fine di ritornare allo stato dell’infanzia evangelica”, il “combattimento spirituale contro le passioni” e la “perfezione cristiana”. Le passioni, ha specificato il Papa, “non sono cattive in se’, ma per l’uso cattivo che ne fa la liberta’ dell’uomo. Se purificate schiudono all’uomo la via verso Dio”. Grande “l’attualita’” di quest’opera per la vita dei cristiani di oggi: “Questa vita monastica e’ solo un segno grande della vita battesimale, della vita da cristiano, mostra in maiuscolo quanto noi scriviamo giorno per giorno in minuscolo. È un segno nel quale possiamo vedere cosa e’ vivere da battezzato”.

Al culmine della scala si trovano fede, speranza e carita’, un fatto “particolarmente importante” ha sottolineato Benedetto XVI: “Il vertice scala, gli ultimi gradini, sono nello stesso tempo le virtu’ fondamentali iniziali, piu’ semplici, la fede, la speranza e la carita’. Non sono virtu’ accessibili solo a eroi morali, sono virtu’ che sono dono di Dio nelle quali cresce anche la nostra vita. L’inizio e’ anche la fine: tutto il cammino va verso una sempre piu’ radicale realizzazione di fede, speranza e carita’”. Benedetto XVI si e’ soffermato: “La fede vuol dire che rinuncio alla mia arroganza. È necessario questo cammino verso l’infanzia spirituale per superare la mia arroganza ed entrare con umilta’ in questo spazio della fede” e “cosi’ entriamo nella vastita’ enorme del mondo di Dio e cresce la nostra anima”. Nella speranza “trascendiamo le cose di ogni giorno, non aspettiamo il successo oggi o domani ma aspettiamo alla fine Dio stesso” e cosi’ “la vita nostra diventa grande e possiamo sopportare le delusioni di ogni giorno ed essere buoni con gli altri senza ricompensa” e imparare la carita’, nella quale “si nasconde il mistero della preghiera, della conoscenza personale di Gesu'” e in cui “impariamo da Lui la bonta’ e l’amore”. Il Papa ha concluso esortando i fedeli: “Usiamo questa scalata di fede, speranza e carita’ e cosi’ arriveremo alla vera vita”.

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